Who wants to live forever?

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Nessun avviso particolare, solo tantissima angst perché questa canzone mi rende triste. A fine capitolo vi lascio un paio di foto del Carnevale, visto che alcuni non le hanno viste, spero vi piacciano.
Buona lettura!

-C-chi sei? C-cosa vuoi da me? E che cos'è quell'aggeggio che hai in mano?
John era così spaventato e confuso, ti fece quasi tenerezza. Ma eri troppo felice che la macchina del tempo avesse funzionato, l'eccitazione sovrastò ogni altro sentimento.
-Non aver paura, John. Non sono venuta fin qui per farti del male.
-Rispondi alle mie domande prima!
-Va bene... Mi chiamo Y/N. E vengo dal 2019. Questo coso è una macchina del tempo tascabile... È una mia invenzione. E siccome tu sei sempre stato il mio idolo, la mia prima scelta è stata di venire negli anni '70 per incontrarti di persona.
Lui sembrò sul punto di svenire. Si aggrappò ad una sedia vicina, per mantenere l'equilibrio e non cascare a terra tramortito. Era ancora più pallido del solito.
-T-tu v-vieni dal f-futuro? C-che diamine ho fumato?
-John. Non sono un'allucinazione, okay? Sono viva, ho costruito una macchina del tempo per poterti parlare e conoscerti meglio come persona. E poi ho un debole per la tua musica, ho bisogno di sentirti suonare dal vivo. Negli anni '90 ti sei ritirato dal mondo dello spettacolo, penso perché non riuscivi più ad esibirti senza Freddie...
-Cosa gli succederà? -Il bassista stava cominciando ad incuriosirsi. -Dimmi qualcosa che accadrà in futuro. È l'unico modo per sapere se stai dicendo il vero.
Ti grattasti la testa, cercando di pensare a qualche aneddoto particolare. Peccato che la mente in quell'istante fosse completamente vuota.
-Dunque, siamo nel '74 giusto? Brian ha già contratto l'epatite C? ...Aspetta, forse non potrei dirtelo! Adesso che lo sai, gli impedirai di vaccinarsi prima del tour in Australia e non si ammalerà mai!
Deacy sembrava in catalessi. -B-brian? L'epatite C? Durante il tour?
-Adesso mi sa che viaggiando ho creato una nuova linea temporale. A questo punto non so che dire, John. Potrebbe succedere di tutto. Dimmi che mi credi e che ti fidi di me.
Il ragazzo era perplesso, incredulo. Gli si era presentata una splendida ragazza con uno strano macchinario e diceva di venire dal futuro! Sembrava l'inizio di un film porno fantascientifico. Non che lui ne guardasse.
-Se ti dicessi di sì? Semplicemente perché sei fin troppo strana per essere una finzione. Posso provarla? -Chiese, allungando la mano verso l'oggetto.
-Certo... Oramai non ci sono più regole: la linea temporale originale è andata perduta. Dove e quando vuoi andare?
-Portami nel 2019, voglio vedere da dove vieni...
Lo prendesti per mano, pigiasti qualche pulsante e di colpo vi ritrovaste nell'anno in cui eri partita.

Londra non era cambiata poi tanto, ma era diventata molto più caotica, piena di negozi che prima non c'erano. Ti chiedesti se fosse potuto accadere qualcosa visto che vi erano due John Deacon nella stessa città nello stesso momento. Il giovane si guardava in giro, riconoscendo i luoghi a lui familiari e chiedendoti informazioni su ciò che non conosceva. I cellulari e i laptop che vedeva tra le mani dei passanti lo incuriosirono alquanto.
-Dici che potrei averne uno anche io? Quanto costano?
-Qualche centinaio di sterline...
Era sbalordito. -Qualche centinaio di sterline?! Perché la gente va in giro con quei cosi tanto costosi? Valgono quasi uno stipendio, diamine!
-Purtroppo sono di grande importanza nella società di oggi, John. Ci puoi telefonare, giocare, essere connesso alle notizie e a ciò che fanno le persone in tutto il mondo, tutto questo in tempo reale. Puoi fare qualsiasi cosa con un cellulare di buona fattura. So che siccome non ci sei cresciuto ti sembra strano, ma è così. Brian e Roger hanno dei loro profili sui social media. Tu... Ecco...
-Mi sono ritirato anche dalla vita sociale, non è così? È questo il mio destino allora? E Freddie?
Ti fermasti, soffocando le lacrime. La morte di Freddie ti rattristava ancora, nonostante non lo avessi nemmeno mai visto quando lui era ancora in vita. Deacy capì.
-È m-morto, vero? -I suoi occhi diventarono rosati e lucidi. Il venticello fresco che poco prima vi stava scompigliando i capelli di colpo sembrò una forte tempesta, tanto da sferzarvi i visi.
-Q-quando? È per quello che non avete più sentito parlare di me? Prima dicevi che negli anni '90 sono sparito dopo che Freddie...
Deglutisti lentamente, cercando le parole adatte che faticavano a uscire dalla tua bocca. Gli prendesti le mani, grandi e dalle lunghe dita. Erano sudate e tremanti.
-È morto per l'AIDS, John. Nel 1991, a 45 anni. Ha avuto rapporti non protetti con tanta gente; Dio sa chi sia lo sventurato ad avergli trasmesso quell'odiosa sindrome!
Il bassista crollò a terra in ginocchio, distrutto, noncurante della gente attorno che gli lanciava occhiate sprezzanti. Le lacrime scesero una dopo l'altra e poi tutte insieme, rigando le vostre guance, scivolando sulle camicie, sulle dita che cercavano di asciugare gli occhi bagnati.
-J-john, credo che dovremmo andare da qualche parte... Stiamo dando spettacolo...
Tirò su con il naso, singhiozzando.
-V-va b-bene...

Quel vicolo cieco era perfetto per piangere indisturbati. E con la macchina del tempo era semplice scappare da eventuali malintenzionati.
-Quindi io vivrò quasi trent'anni senza Freddie? Come Paul McCartney senza John Lennon? Perché? Perché? Perché ho voluto saperlo? PERCHÉ SEI VENUTA DA ME INNANZITUTTO?! Stavo bene a godermi la vita, senza preoccuparmi. Scemo io che ci sono cascato. Avevo là Veronica, i miei amici... Cosa sono venuto con te a fare?! Ho scombussolato la linea temporale... Abbiamo scombussolato la linea temporale... Per nulla. Per solo sapere il mio futuro che a questo punto potrà anche non accadere più. E adesso io non esisto più nel passato? O si è creato un altro me, e adesso siamo bloccati a viaggiare nel tempo in eterno? Avevi pensato a questa cosa?
-No... Dobbiamo tornare indietro e scoprirlo.

A baciare Veronica c'era un altro John Deacon come previsto. La linea temporale non era cambiata. Ma il vero John era lì con te. Quello era solo un fantoccio che ne avrebbe vissuto la vita al suo posto. Senza pensieri, ignaro dell'epatite, dell'AIDS, della prossima gravidanza della fidanzata, della leggenda che sarebbero diventati i Queen. Ed era solo colpa tua.
-Mi dispiace tantissimo. -Fu solo un sussurro, per non essere sentiti.
-Scusami. Ho reagito male. Siamo stati due stupidi, ma ormai la frittata è fatta e non possiamo cambiare ciò che è successo. Mi dispiace di aver abbandonato Veronica per sempre.
-E a me di aver abbandonato la mia famiglia.
-Dici che si è formata una nuova te? E quindi ora dove andiamo noi? Siamo delle esistenze in più.
-Non lo so. Possiamo tornare nel 2019, rifare i documenti... Ma esistono già dei noi là.
-Siamo dei clandestini...

~~~

Apristi gli occhi, svegliandoti di soprassalto. John era lì, che russava accanto a te sotto le coperte. Dopo un paio di scossoni si svegliò pure lui.
-Mhh, che c'è amore? Hai fatto un brutto sogno?
-Circa... Viaggiavamo nel tempo... Ma smettevamo di esistere.
Il bassista si strofinò gli occhi sbadigliando, ancora assonnato.
-Hai passato troppo tempo con Brian e le sue fantasie sullo spazio e la percezione del tempo... Dai, vieni qui e torniamo a dormire.
Ti accoccolasti tra le sue braccia, calde e confortanti. Non c'era nessuna Veronica, bambini, nessun viaggio nel tempo. Eravate solo voi, insieme. E nessun time warp avrebbe potuto separarvi. Chissà da dove erano saltate fuori quelle storielle che raccontavi nel sogno.

 Chissà da dove erano saltate fuori quelle storielle che raccontavi nel sogno

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John Deacon: raccolta di One Shots Where stories live. Discover now