IMMAGINA MITCH RAPP

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(Per chi non lo sapesse, Mitch Rapp è il protagonista del film American Assassin, è interpretato da Dylan O'brien)
IMMAGINA MITCH RAPP
Al compiere dei tuoi 21 anni, hai deciso di arruolarti nella CIA, ed attivarti contro i crimini terroristici.
Hai perso i tuoi genitori e tuo fratello nell'attacco terroristico a Parigi. Eravate in vacanza per i 18 anni del tuo amato fratello, esattamente 5 anni fa. Spensierati e felici, così ci si sente in vacanza no? Forse qualcuno non voleva che foste così felici. Tre colpi in testa, cranio trapassato, questo toccò a tuo fratello. Invece il cuore venne colpito a tua madre, un proiettile dritto al petto. Tuo padre, l'ultimo a lasciarti, sentisti la presa della sua mano man mano affievolirsi, lo colpirono da dietro.
Non sai come riuscisti a salvarti, come trovasti riparo, come chiedesti aiuto. Una sola cosa sai, mentre le persone che amavi più della tua vita venivano colpite con proiettili, il tuo cuore fu colpito da un proiettile invisibile, ancora incastonato nel tuo petto. Cercasti di portarli via, caricasti tua madre sulla schiena, la più gracile; prendesti tuo padre e tuo fratello per le braccia e li trascinasti in lacrime verso un apparente posto sicuro.
Ti accovacciasti a terra per sentire il battito dei tre, nessun segno di vita.
Li guardasti gli occhi ancora aperti, potevi specchiartici dentro. Gli occhi verdi di tuo padre non erano più raggianti come pochi minuti prima. Erano di un verdastro tendente al grigio. Anche quelli di tuo fratello erano grigi. I tuoi occhi erano marroni, come quelli di tua madre, quel color caramello che rassicurava.
<<mamma, i miei occhi sono brutti. Guarda! Sono marroni! Papà e Ben li hanno verdi!>>
Così ti lamentavi da adolescente, dicevi sempre che avresti voluto comprare delle lenti verdi smeraldo.
<<Y/n, i tuoi occhi sono bellissimi, sono come quelli di Bambi, il cerbiatto con le macchioline bianche, ricordi? Ricorda piccola mia, non è importante il colore o la forma degli occhi, importa ciò che dicono.>>
Rispondeva tua madre, accarezzandoti il viso.
<<mamma, ma gli occhi non possono parlare!>>
<<si che possono, piccola mia>>
E ti accarezzava la fronte, scompigliandoti i capelli.
I tuoi occhi erano marroni, si erano, ora che quella luce è andata via, sono diventati neri come la pece.
*
Oggi 24 giugno verrai portata al campo di addestramento. Alle 17.00 in punto vieni prelevata da casa e il capo Kennedy ti porterà dal Signor Hurley, hai sentito voci terribili su di lui, ma il suo lavoro è necessario affinché l'addestramento sia efficace per esser messo in pratica sul campo.
Sei consapevole che sarai l'unica donna in quel campo, ma non ti importa, l'essere determinata, spirito preso dal tuo papà, non cesserà alla sola vista di bestioni pieni di muscoli.
Appena arrivata rimani leggermente sconcertata, la struttura sembra una baita di montagna, un po' come quelle nelle quali si fanno le vacanze sciistiche.
<<Eccoti qui Y/n, ti aspettavo>> dice il signor Hurley.
<<Sarai una grande sorpresa per i miei allievi>> accenna una risata.
<<Prendi le tue cose, vieni con me>>
Dopo averti scortato nel tuo "dormitorio", una stanza condivisa con due ragazzi, ti lascia il tempo di indossare qualcosa di adatto all'addestramento.
<<Spero tu non abbia portato solo gonnelline>> *risata sarcastica*
<<Pensa sul serio che se fossi quel tipo di ragazza, sarei venuta qui?>> rispondi irritata, odi le battutine sessiste.
Hurley alza le mani ed esce dalla stanza.
Indossi dei pantaloni a stampa militare, erano di tuo fratello; una canotta nera e degli scarponi.
Esci dalla stanza ancora irritata, ma ti convinci che il tuo solo obiettivo è quello di essere addestrata per bene. Negli scorsi 4 anni, hai frequentato palestre su palestre, corsi di boxe e sollevamento pesi e avevi messo su qualche muscolo. Facesti della pratica con l'uso delle pistole al poligono di tiro, compiuti i 18 anni, hai trascorso quasi tutte le tue giornate tra palestra e poligono di tiro. Ti aiutava a non pensare ai tuoi genitori, a tuo fratello, alla loro morte atroce. Volevi solo uccidere quei bastardi che li avevano portati via.
Hurley ti porta nel bosco dietro la struttura, in un piazzale di terreno circondato da alberi. Già da lontano odi i commenti dei ragazzi, vanno dai 25-30 anni.
<<Ragazzi, lei è Y/n, verrà addestrata in questo campo>>
Alzi la mano in segno di saluto.
<<Adesso sappiamo che fare la sera>> commenta ridacchiando un ragazzo.
Soltanto aver sentito quel commento ti manda su tutte le furie. Ti avvicini al ragazzo.
<<Come ti chiami tu?>>
<<Victor>>
<<Bene Victor...>> dici con tutta calma.
Finché non lo prendi per la maglietta puntandogli un coltellino svizzero alla gola.
<<Azzardati soltanto un'altra sola volta a fare commenti del genere sulla sottoscritta, che ti faccio a pezzi e brucio i resti>>
Ti allontani dal ragazzo risistemando il coltellino in tasca.
I ragazzi ti guardano sbalorditi.
<<Che avete da guardare eh?!>>
Tutti quanti ti guardano come se fossi un alieno, tranne uno.
Un ragazzo appoggiato ad un albero, dai capelli e occhi marroni. Il tuo istinto femminile ti porta subito a notare la muscolatura pronunciata al di sopra della maglietta.
Il suo sguardo è puntato per terra, non sembra felice di essere qui.
<<Bene ragazzi, mi serve un volontario, emh Mitch Rapp?>>
Il ragazzo che hai notato, alza il viso e raggiunge Hurley.
<<Usa questo coltello per uccidermi>>
Mitch lo guarda lievemente agitato.
<<Forza!>> Hurley lo incita.
Mitch alza braccio con il quale impugna il coltello e assale Hurley.
Ma prendendolo per il braccio, Stan Hurley, fa precipitare Rapp schiena a terra, cambiando il possesso del coltello, lo punta nel mezzo della gola del ragazzo.
<<Vedete, qui si colpisce, non è come nei film, nel centro della gola va piazzata la lama>>
Scioglie il ragazzo dalla pressione della lama e lo aiuta ad alzarsi.
<<Adesso credo sia l'ora del vero allenamento, farò delle coppie, obbedite e lavorate>>
Esclamate in coro "Si Signore" e Hurley inizia a comporre le coppie.
<<Victor ed Henry; Kevin e Stefan; Joseph e Chriss; Justin e Kol; Tom e Paul e...>>
<<Mitch e Y/n, tu Lucas lavori con me>>
Non vorresti iniziare in questo modo, preferiresti allenarti da sola per un po'. In quel momento la grande determinazione ti abbandona.
Papà non mi avrebbe voluta vedere così, papà sa che io sono forte.
<<Per adesso partiamo con una semplice lotta corpo a corpo, in seguito vi consegnerò dei coltelli, attenzione a non tagliare la gola a qualcuno>>
Hurley si avvicina a Rapp e gli consiglia a bassa voce, ma non così bassa da non farti sentire
<<Vacci piano con lei, non farle male>>
Hurley va via come se nulla fosse accaduto, e dopo alcuni minuti di silenzio gli parli.
<<Non lo fare>>
<<Cosa?>>
<<Non devi andarci piano, non lo fare ti prego>>
<<Che richiesta strana, ma se proprio insisti>>
Ti fa piacere che non ti abbia etichettato come "femmina".
<<Va bene, allora inziamo?>>
<<Iniziamo.>>
Rapp si scaglia contro di te ma lo schivi velocemente mettendogli lo sgambetto. Egli cade a terra, precisamente di faccia, si gira con il viso infangato e sogghigna. Si alza di scatto e ti sferra un pugno dritto al naso facendolo sanguinare.
Pugno, calcio, pugno, calcio. Questo hai imparato al corso di boxe, "fai fare all'avversario quel che vuoi tu".
Indietreggi fino ad arrivare con le spalle al muro. "Guarda sempre negli occhi l'avversario". Non distogli lo sguardo da quegli occhi incredibilmente belli.
Cerca di sferrarti un altro pugno, impulsivamente ti difendi buttandoti a terra cosicché potesse dare un pugno alla corteccia dell'albero. Passi da sotto le sue gambe invertendo le posizioni (si sembra brutto ma scusatemi ahahha) . Ora era lui a non avere via d'uscita. Le tue mani spingono contro i suoi polsi, erano diventate bordeaux per la pressione da te applicata. Mitch si dimena sotto la tua presa, non credi di poter resistere a lungo.
Hurley si avvicina meravigliato.
<<Y/n benissimo, puoi lasciare la presa, la prima prova è terminata, passiamo ai coltelli.>>
Fai come ordinato ma, insicura che Mitch avesse percepito le parole di Hurley, sei pronta a saltargli addosso.
Come previsto, alla diminuzione della pressione contro i suoi polsi, Rapp sferra un pugno al vuoto pensando di colpirti, ma, magicamente ti ritrova sopra di lui (sembra ancora brutto ahahaha) con i polsi nuovamente immobilizzati, però stavolta per terra.
<<Volevi colpirmi eh?>>
Lo lasci andare affannosamente.
<<Passiamo ai coltelli ragazzi, ne avrete uno a coppia, consegnerò il coltello ad uno di voi. Ricordate, niente teste tagliate, è solo una esercitazione>>
Il coltello viene consegnato a Mitch.
<<Lo vuoi tu?>> ti porge il coltello.
Che cavaliere, pensi.
<<No no, tienilo tuo, insomma ti ho battuto prima>> dici in tono provocatorio.
<<Non voglio farti male, sei una ragazza>>
<<Tutte scuse>>
Vi lanciate un'occhiata divertita e ridacchiate.
Hurley da il via alle prove.
Ti allontani da Mitch, l'uso del coltello ti spaventa appena, ma non hai intenzione di mollare.
Si avvicina e mentre cerchi di schivarlo, ti graffia il braccio con la lama. È solo un graffio per fortuna.
<<Ora hai paura però eh>>
<<Assolutamente no, Caro>>
Si avventa contro di te facendoti cadere a terra, non bloccandoti subito i polsi, cerchi invano di rivoltare la situzione, ma le sue gambe sono ben inchiodate per terra. Punti le mani alla sua gola, stringi così da far allentare la presa dai tuoi fianchi. Rivolti la situazione, vi state completamente infangando, i tuoi capelli sono un mix di terra e fango.
Anche i suoi, ma lui è affascinante lo stesso. Svolgi ancora pressione alla sua gola ma, furbamente lui chiede uno stop per impugnare il coltello e graffiarti il petto. Il graffio è profondo, gran parte della tua canotta si sta macchiando di sangue e un dolore lancinante sta percorrendo il tuo petto.
Rapp si alza da terra e si avvicina minacciosamente al tuo corpo quasi privo di forze poggiato ad un tronco e ti punta il coltello alla gola.
<<Rapp che le hai fatto?>> esclama Hurley vedendo la mia maglia insanguinata.
<<È un taglietto non si preoccupi>> dici per distogliere l'attenzione su di te.
<<Ma che taglietto, entrate dentro e tu medicale la ferita>>
Mitch obbedisce, ti prende in braccio mood "sposa" e ti porta dentro.
Entrate nel tuo dormitorio che, a quanto sembra, è anche il suo. Ti posa sul suo letto e rovista nell'armadietto grigiastro affianco al letto.
Tira fuori un kit medico munito di bende e disinfettante.
<<Non volevo farlo, scusami>>
<<Non preoccuparti>>
<<Sono al primo giorno e già mi faccio male>> sbuffi.
<<Non dire così, sei stata forte prima>>
<<grazie>> gli sorridi.
Il suo viso ricoperto di ematomi ti affascina, ha degli occhi brillanti, spiccano sul viola dei lividi. È un bellissimo ragazzo, ti chiedi come mai una persona del genere sia qui.
<<Posso?>> indica la tua maglietta, è lacerata nel punto del taglio. Con delicatezza, ti priva della maglietta.
<<Se vuoi che non guardi dimmelo>>
<<Fa niente>>
Il taglio è proprio sopra il seno, il ragazzo non sembra imbarazzato e nemmeno tu lo sei. Sa metterti a tuo agio.
<<Come mai sei qui?>>
<<Voglio provare me stessa>>
<<E...?>>
<<E cosa?>>
<<Ci deve essere anche un altro motivo>>
<<La mia famiglia è morta in un attacco terroristico>>
<<La mia ragazza pure>>
<<Parigi>>
<<Ibiza>>
<<Mi dispiace Mitch>>
<<Dispiace anche a me>>
Vi guardate intensamente per qualche minuto mentre Mitch continua a medicarti la ferita.
Il suo viso si avvicina lentamente al tuo, i suoi occhi son come intrecciati nei tuoi, nessuno dei due riesce a liberarsi dallo sguardo dell'altro.
Le vostre labbra sono a pochi centimetri. Le sue sono così invitanti, danno l'impressione di essere soffici.
Sembravate incantati, l'uno dall'altra. Come se stesse vedendo un angelo o cose simili.
<<Mitch, non mi sembra il caso>>
Come se si fosse appena svegliato da uno stato di trans, Mitch ti risponde.
<<Emh, si hai ragione>>
*
Dopo averti medicato la ferita, tu e Mitch tornate all'addestramento. Il resto della giornata è stata dura, ma senti che questo luogo fa per te. Hai bisogno di sfogare la rabbia per la morte della tua famiglia e questo è il miglior modo.
*
È passato un anno dalla tua entrata nella CIA e sei diventata fondamentale per la tua squadra. La tua prima missione sta per iniziare e non vedi l'ora di compiere qualcosa di concreto. Il viaggio è verso Roma, meta curiosa, non sei mai andata in quelle terre, la sete di curiosità quasi supera la rabbia.
25 luglio, il tuo volo è quasi giunto al termine, la partenza è stata turbolenta ma hai Mitch vicino a te. In un solo anno è diventato importante per te, non hai mai avuto amici così, nemmeno quando andavi al liceo.
<<Tutto ok Y/n? Ti vedo preoccupata>>
<<Sto bene Mitch, è la mia prima volta>>
<<Anche la mia>>
<<Sul serio?>> dici sbalordita, non ti aspettavi che fosse la prima per lui.
<<Eh già, la affronteremo insieme>>
Quelle parole, dopo 5 anni di rabbia e paura, ti avevano riscaldato il cuore. Ne avevi proprio bisogno.
Lasci andare la tua testa sulla sua spalla.
All'atterraggio Hurley vi blocca in aereoporto.
<<Ragazzi sia chiara una cosa>>
<<Ci dica>>
<<Siete in missione, non voglio avere un nipotino o cose del genere proprio in questo momento.>>
<<Come scusi?>> dici scioccata, stava scherzando?
<<Dai ragazzi vi ho visto, non vi sto impedendo di fare smancerie e cose varie, ma per favore la situazione è seria, nei momenti di pausa o quando ve lo chiederò, potrete farle.>>
<<In questa missione avete un ruolo fondamentale, sarete il mio braccio destro, non ammetto distrazioni>>
Hurley gira i tacchi e sale su un taxi.
Sei particolarmente irritata dal suo modo di fare, insomma come cavolo si permette di dire queste cose.
Rimani a bocca aperta e Mitch ti guarda sorridendo.
Non l'avevi mai visto sorridere così, sembrava averti aperto le porte del paradiso, il suo sorriso raggiante ti aveva annientata. Non resci a distogliere lo sguardo da quel sorriso che impulsivamente sorridi anche tu.
Superato il momento di trans prendete un taxi che vi accompagna al vostro hotel. Fortunatamente Hurley alloggerà in un hotel diverso dal vostro, non potresti sopportare la sua presenza anche in hotel.
Nella houl dell'hotel vi accolgono con tartine e spumante, apprezzate la calorosa accoglienza ma Hurley ha stabilito di incontrarvi alle 17 in Piazza Navona, avrete della strada da fare.
<<Salve, come posso aiutarvi>>
<<Abbiamo prenotato delle camere>>
<<Certo, cognome?>>
<<Janson>>
È stato dato un cognome falso per la missione in incognito.
<<Bene, camera matrimoniale a nome Janson, 127>>
Ti avvicini al bancone perplessa.
<<Mi scusi, abbiamo prenotato due singole>>
<<Emh mi scusi ma qui risulta solo una matrimoniale a nome Janson>>
<<Non è possibile avere due singole?>>
<<Ci scusi ma le singole sono tutte occupate>>
Mitch interrompe la nostra conversazione.
<<Non fa niente, prendiamo la matrimoniale>>
<<Benissimo ecco a voi la tessera>>
La receptionist vi porge la tessera e vi avviate verso la camera.
<<Vogliono proprio farci stare insieme eh>> esclama sarcastico Mitch.
<<Eh già>>
Entrate in camera e rimanete esterrefatti.
Intorno al letto matrimoniale, dei petali di rosa son posti in circolo formando un cuore.
Delle candele bianche e rosse tappezzano i mobili lignei.
Emanano un odore vanigliato incantevole.
<<Hurley bastardo>> esclami.
Mitch inizia a ridere e si butta sul letto.
<<C'è un biglietto>>
"Vi ricordo Piazza navona ore 17. Questo letto usatelo stasera, NON ADESSO, c'è gente che ci aspetta."
<<Ma è fissato?>>
<<Sei bella quando ti innervosisci>>
Dice ridendo.
<<Ahahah, fanculo Mitch>>
Dici sarcastica.
Vi preparate, coltelli e pistole a portata di mano e raggiungete Hurley a Piazza Navona.

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