IMMAGINA THOMAS

4.4K 130 1
                                    

IMMAGINA THOMAS
(Inizierò a scrivere in prima persona, ovviamente omettendo il nome. Riesco a scrivere meglio)
Sono nella Radura da 1 anno ormai, tengo il conteggio dei giorni da quando sono arrivata qui. È stato un incubo, ho fatto fatica ad accettare tutto questo. Ho una sensazione di vuoto ogni volta che cerco di immaginare una vita fuori da qui. Quando penso a che aspetto abbiano avuto i miei genitori, chissà com'erano. Il mio primo giorno è stato catastrofico, mi rinchiusi nel Casolare minacciando tutti con un'ascia. Mi viene ancora da ridere. Da quel giorno, pian piano, le cose sono cambiate. Ho accettato il fatto che nin ci sia, per ora, via d'uscita. Poi non si sta tanto male qui. Ho stretto amicizia con tutti i Radurai che, puntualmente, precisano al pivello di non toccarmi altrimenti lo fanno a pezzi. Ormai ci ho fatto l'abitudine, il loro essere così protettivi mi fa piacere, posso usarlo a mio favore.
Sono una velocista, ho convinto Minho e Newt che riesco ad affrontare una corsetta. Me l'hanno vietato per i primi tre mesi, ma con l'aiuto di altri Radurai li ho convinti.
I miei turni sono condivisi con Minho e Thomas. È arrivato 5 mesi fa. L'ho tirato fuori io dalla scatola, ciò ha comportato che mi stesse attaccato come una cozza fino ad oggi. Mi fa piacere che gli metta sicurezza o altro, ma c'è un limite pivello!
Sono pronta per il mio turno, dalla mattina fino al tramonto sono nel labirinto. Finché non odo il rumore dei muri che si chiudono va tutto bene, per un pelo una volta non finì rinchiusa la dentro.
-Fagiolina, è il tuo turno
Dice Newt dolcemente. Newt è il mio migliore amico, mi accolse lui nella Radura. Certo, non lo ringraziai in modo giusto, per la confusione gli sferrai un pugno in viso. Gli rimase il livido per un mese!
-Sai che non mi piace quando mi chiami cosi!
Dico in tono lagnante. Odio esser chiamata in quel modo, insomma non sono più una pivella!
-Sai che a me non interessa.
Risponde a tono e mi lascia un bacio sulla guancia.
Minho sospetta che abbia una cotta per me, ma io non ci credo. Come mi può vedere se non come la sua migliore amica?
-Ew, luride labbra. Puliscimi.
-Che stronza.
Gli sorrido e lui abbandona il broncio. Amo respingere ironicamente  le sue dimostrazioni di affetto. Così fanno gli amici no?
Giungo alle porte del labirinto accompagnata da Newt.
-Y/n! Esclama Minho
-Buongiorno Cinesino mio.
Mi fa la linguaccia. Minho è come un fratello per me, posso confidargli tutto. Con lui affronto gli argomenti seri, mi fa sentire protetta.
A differenza di Newt, lui sa quando è il momento dello scherzo e quando ho bisogno parlare seriamente, mi ha tenuta con se la prima notte nella radura.
-Oggi ti tocca Thomas.
Mi dice ridacchiando Minho. Sa quanto mi fa strano il fatto che mi stia attaccato ogni secondo.
-Mi avevi detto che saresti venuto tu con me oggi!
-Cambio di programma, io vado con Ben domani.
-Se mi sta col fiato sul collo pure mentre corro ti giuro che lo mando in pasto ai dolenti quel pive!
-Ma dai ha solo bisogno di una mammina!
Quanto mi fa innervosire e ridere al contempo quando Newt mi stuzzica.
-Si tesoro ma non sono mica Mamma  Chioccia!
Scoppiamo tutti e tre in una grossa e rumorosa risata. Forse un po' troppo rumorosa.
Thomas si avvicina munito dell'attrezzatura.
-Hei di che ridete?
-Niente.
Rispondo velocemente cercando di smettere di ridere.
Dato che Newt non faceva altro che continuare a ridere, gli do una gomitata nel fianco.
-Ahi!
Minho interrompe il nostro minimo bisticcio.
-Va bene ragazzi, ci vediamo al tramonto.
-Sta attenta Y/n
Subito Newt ridiventa serio.
-No mi faccio mangiare da un dolente!
Corro verso le porte ed entro nel labirinto con il fagio.
Oggi la sezione 8 è aperta, decido di andare da quelle parti ad ispezionare ancora.
Dopo qualche ora di corsa senza pause, concordiamo di fermarci all'imbocco della sezione 3.
Gli porgo il suo pranzo ed iniziamo a mangiare in silenzio.
Condivisa l'acqua, ci alziamo in sincronia e ricominciamo la corsa.
Le ore non passano mai in quel dannato labirinto, vorrei proprio conoscere quelle teste di caspio che ci hanno messo qui dentro!
Ad un tratto Thomas rompe l'insopportabile silenzio che si era creato appena messo piede nel labirinto.
-Sai mi sento preso in giro da te Y/n.
A quelle parole sobbalzo, che cosa?!
-Come scusa?!
-Ho detto che mi sento preso in giro da te.
Mi fermo di botto e gli rivolgo la parola innervosita.
-Non sono sorda testa di caspio! Parla.
-Che ti ho fatto di male?
Rimango sbigottita. Il Fagio stava veramente affrontando quel discorso?
Il Fagio è deluso? Il Fagio vuole che lo consideri?
-Insomma, io non credo di averti fatto nulla di male, però se non è così dimmelo.
-Non mi sembrano discorsi da affrontare adesso.
Riparto nella corsa.
Lui mi segue e non riesce a smettere di parlare.
-Y/n ho solo bisogno che tu mi dica cosa ho fatto di male caspita! Non riesco proprio a capire perché ti comporti così solo con me, che cosa ho di male che non ti piace e...
La mia pazienza è ormai svanita.
Mi fermo e inizio ad inveire contro di lui.
-Cazzo ma riesci a far entrare in quella testa di splof in che caspio di posto ci troviamo?O sei troppo tordo? Siamo all'inferno e tu pretendi che io ti ascolti mentre blateri quando potrei essere attaccata all'improvviso da uno di quei mostri di merda?
-È l'unico momento in cui posso stare da solo con te, altrimenti hai sempre Newt, Minho e Gally intorno, non riesco mai ad affrontare un discorso con te.
Sembra deluso, come quando ad un bambino gli viene tolta la cioccolata. E io sarei la sua cioccolata? Bella battuta.
Improvvisamente dei rumori metallici interrompono la discussione. No Cazzo sono loro.
-CORRI!
Iniziamo a correre nella direzione opposta al dolente. Le mie gambe non hanno mai corso così veloce. Nessuno era sopravvissuto ad un dolente, non oso nemmeno immaginare quale degli attrezzi incorporati nelle sue zampe utilizza per uccidere i Radurai.
Il rumore delle cesoie si fa sempre più vicino e lo sciacquettio della bava per terra mi illustra uno scenario orribile. Come se qualcuno mi avesse fatto lo sgambetto, precipito per terra, battendo la testa . L'ultima cosa che son riuscita nitidamente a vedere è il tramonto, le porte si stanno chiudendo. La mia vista è appannata non riesco a camminare.
È giunta l'ora dannazione.
-Vai Thomas! Raggiungi le porte prima che si chiudano!
Dico sofferente, il dolore alla caviglia mi sta facendo impazzire.
-Io non ti lascio qui.
Con una presa decisa, mi solleva da terra e mi posiziona in braccio a lui. Inizia a correre il più veloce possibile. -Dai Thomas, ci manca poco, l'ultima svolta a destra e corri fino alle porte.
-Ricevuto.
Sono i minuti più lunghi della mia vita, i rumori prodotti dal dolente si sono affievoliti ma le porte si potrebbero chiudere da un momento all'altro. Ciò comporterebbe a rimanere di notte nel labirinto, che a sua volta comporterà la morte immediata.
Svoltati a destra, riesco a scorgere il verde della Radura e tante sagome urlanti davanti alla porta.
-DAI CE LA FATE! VI MANCA POCO!
Le porte si sbloccano e iniziano rapidamente a chiudersi.
-Moriremo.
-Non è ancora detto Y/n.
In questa situazione il corridoio sembra infinito.
In prossimità della porta, ormai semi chiusa, Thomas esclama.
-Tieniti forte a me.
Consolido la presa intorno al suo collo.
Inaspettatamente si butta per terra e si lascia scivolare fino ad entrare nella Radura.
Le sue mani mi proteggevano calorosamente il capo e mi stringevano a se in quel momento. Non sono mai stata più felice di essere nella Radura più di quel momento.
-Y/N! CHE COSA HAI FATTO!
Newt accorre urlando verso di noi, ancora ancorati l'uno all'altra.
Mi "strappa" dalla presa di Thomas e mi stringe a se, quasi stritolandomi.
-Attento alla caviglia!
Esclama Thomas stremato, ancora steso sull'erba soffice.
-Attento, non farle male...
Ora sussurra.
-Ma certo che non le faccio male testa di caspio! MEDICALI! Y/N STA MALE, PORTATE UNA CASPIO DI BARELLA.
I Medicali arrivano in quattro e quattr'otto. Mi sollevano e mi posano sulla barella.
-Newt...
-Mamma mia Y/n mi hai fatto prendere un caspio di spavento! Ma che cavolo stava facendo quel pive! Giuro che appena torno li lo faccio esiliare! Che testa di sploff!
È così arrabbiato. Non ho mai visto Newt così. Tutta la sua dolcezza era improvvisamente sparita.
-Newt ascoltami...
-Si lo so sei arrabbiata anche tu con il Fagio. Ti prometto che gliela faccio pagare!
-Ringrazialo da parte mia.
La botta alla testa presa pochi minuti prima mi fa sprofondare nel sonno.

*
Sono nella stanza dei medicali, all'ultimo piano. Man mano i colori e le figure diventano più nitide e le aberrazioni scompaiono del tutto. Quegli occhi color nocciola che qualche ora prima avevo visto colmi di terrore, mi stanno guardando. Il terrore che rendeva le sue iridi più scure è scomparso.
-Hey.
-Hey.
La sua maglietta era quella di prima, le mie dita aggrappate l'avevano bucata nel retro. Abbiamo ancora addosso il profumo dell'altro.
- Grazie, sarei morta senza di te.
Risponde semplicemente con un sorriso.
- Sono stata veramente una stronza a trattarti male, a non considerarti e a prendermi gioco di te. Veramente mi scuso, mi meritavo di rimanere nel labirinto e esser il pasto dei dolenti. Non so come ringraziarti, sei stato così gentile, non avrei mai superato quelle porte senza di te..
Vengo interrotta da una sua risatina.
-Dal non essere considerato a queste sdolcinate parole, mi emoziono.
Rido anch'io. Le parole mi stanno uscendo da sole, non ci sto nemmeno pensando.
-Ti prego di perdonarmi, so di essermi sbagliata sul tuo conto  e sono una vera testa di splof ad averti giudicato male...
Mi sento così in colpa ad averlo trattato male, mi ha salvata.
Continua a fissarmi con quel sorriso iniziale.
-Sul serio, ti prometto che non ti chiamerò mai più "pive" o "fagio". Sono io la pive in questa situazione. Mi sento così stupida, dovresti...
Non riesco a finire il mio discorso. Senza preavviso, le sue labbra si posano sulle mie. Sono così morbide. La sua mano va a posarsi dietro la mia testa, gioca con i miei capelli. Le nostre labbra non si vogliono lasciare, è così piacevole. La stretta allo stomaco si allevia e mi porta a cingere  la sua schiena con le braccia. Sento gli occhi bruciare, delle lacrime scendono copiosamente dai miei occhi, fino ad arrivare alle nostre labbra.
Thomas interrompe il bacio preoccupato.
-Che succede?
-Sono una persona orribile.
Piango, singhiozzo. Sono veramente una persona insopportabile, come ho fatto a trattare in quel modo un ragazzo del genere?
-Una persona orribile non se lo riconoscerebbe.
-Pff, che ne sai.
-Lo so e basta.
Sfodera un sorriso a 32 denti. Che sollievo veder il bianco candido dei suoi denti brillare.
-Se fossi una persona orribile, non sarei qui a stringerti la mano e a far quello che ho fatto qualche secondo fa.
-Fallo ancora.
Non è un ordine, quasi una supplica.
Posa nuovamente le sue labbra delicate sulle mie. Il bacio ora è più intenso e mi porta il busto in posizione eretta. La caviglia fa male, ma quel bacio scaccia via ogni male, fisico e psichico.
I nostri occhi si incatenano come le nostre labbra.
Interrompe delicatamente il bacio.
-Ti amo.
Riesco solo a sorridergli. Sono incantata da quelle magnifiche parole. E dai suoi magnifici occhi.
-Ti amo anche io Thomas.

Immagina MultifandomWhere stories live. Discover now