3. Sono stato adottato.

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Credevo che questa storia non sarebbe interessata a nessuno. Grazie per i voti e i commenti. 💖💖

<< Bene, scrivete l'esercizio nel vostro quaderno. Passerò tra venti minuti a controllarlo.>> dice la prof di chimica.

Non so com'è possibile ma non riesco, per la prima volta , a concentrarmi sulla lezione. Nella classe cala il silenzio e l'unico suono che si sente è il tamburellio della mia matita. Penso a Thomas e a quanto sia stupido. Non vuole nemmeno farsi aiutare da me perchè teme per la sua reputazione. Ma si può essere tanto cretini?

<< Signorina Coleman, vedo che ha la testa tra le nuvole. Forse vuole esporre all'intera classe i suoi pensieri, dato che sono più importanti della lezione.>> mi rimprovera la prof.

Sbarro gli occhi. Sono già passati venti minuti, anche di più, e io non ho scritto niente. Solo ESERCIZI. L'intera classe scoppia a ridere.

<< Scusi prof, non accadrà più.>> dico imbarazzata.

<< Lei si è appena meritata una bella punizione. Dopo scuola, starà in aula punizione.>> dice severa.

Cavolo. Non sono mai stata in punizione, né pensavo che ci sarei mai finita. Mi copro il viso con le mani. Quanto mi odio.

La campanella suona e mi salva da mrs. cattiveria. Afferro la borsa ed esco dall'aula. In mensa non tocco cibo. Finirò per stare male, dato che neanche la colazione ho fatta a causa di un altro ritardo. Chi se ne importa. Per non beccarmi un altra punizione, nelle altre lezioni riempio i quaderni di appunti e mi concentro su essi. E finisce anche questa giornata di scuola. Per gli altri.

Nell'aula punizioni ci sono ragazzi e ragazze che se ne stanno per i fatti loro. O ascoltano musica o scrivono sui banchi o dormono. Studenti modello, eh! Mi siedo su un banco libero, lontana. Il prof addenta il suo gigantesco panino e legge il giornale. Fa davvero ridere. Oltre ad essere ciccione, ha degli occhiali enormi e un naso a patata. Prendo dalla borsa il quaderno di chimica e scrivo l'esercizio che non ho fatto prima. La porta si apre ed entra niente meno che Thomas.

<< Signor Sangster, non le hanno insegnato cosa significa essere puntuale?>> chiede il prof mentre addenta il suo panino.

<< Scusi.>>

Thomas che chiede scusa? Wow!

Gira per l'aula in cerca di un posto e mi sorprendo quando si siede accanto a me. Mi chiedo perchè ha gli occhiali da sole. Mette la tracolla sul banco e si mette gli auricolari. Poggia il gomito sul tavolo e con la mano si copre la guancia.

<< Come mai gli occhiali? Non siamo fuori?>>

Mi sta ascoltando?

Gli tolgo gli occhiali. Ha l'occhio nero. Gli sfilo le cuffiette.

<< Chi è stato?>>

Thomas apre gli occhi e sbuffa.

<< Mi vuoi lasciare in pace?!>> fa spazientito.

<< Chi è stato?>> ripeto.

<< Il tizio della scorsa volta. Soddisfatta?>>

<< Perchè ti picchia? Cosa vuole da te?>>

Non risponde subito. Volge lo sguardo dall'altro lato. << Soldi.>>

<< E perchè mai?>> inarco un sopracciglio.

<< Ma chi sei? La mia babysitter?>>

<< Sto cercando di aiutarti.>>

Fa una risata amara. << Aiutarmi. Sì, come no.>>

<< Allora?>> chiedo impaziente.

<< Mi ha prestato la moto e lui vuole dei soldi. Trecento dollari. Glieli dovevo dare la scorsa settimana.>> spiega.

<< E tu daglieli!>>

Sorride. << Però. per essere una nerd non sei molto intelligente. Dove li prendo trecento dollari secondo te?>>

<< Chiedili a tuo padre. Lui ne ha tanti.>>

E' vero. Lui è ricchissimo.

<< Come se gli importasse di me. Pensa solo alla sua amante. Non c'è mai in casa, e quando c'è è sempre in compagnia di quella donna. Non mi considera. Al massimo mi dice solo ciao. Non mi chiede nemmeno cosa faccio. E poi smettila di chiamarlo tuo padre, perchè non lo è.>> dice seccato.

<< Perchè non dovrei dirlo?>> chiedo confusa.

<< Perchè non lo è!>> alza la voce.

Si ricompone e sospira.

<< Io non ce l'ho un padre né una madre.>>

Gli prendo la mano. << Ma cosa dici?>>

<< Sono stato adottato.>> dice con tono triste.

Stay With Me - Thomas Brodie SangsterWhere stories live. Discover now