Sesto Giorno

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Eravamo appena arrivati all'aeroporto e i genitori di Alvin ci stavano aspettando.
Non potevano lasciare molto Alvin da solo, ed era normale.
Era normale che si fidassero di me ma ovviamente avevano bisogno di stare con Alvin più di me.
Lui si era incazzato ma lo avevo fatto ragionare e mi aveva ascoltato.

Sua madre ci fece mille domande per tutto il viaggio in aereo facendomi ridere ogni volta e Alvin glielo raccontava come se fosse una cosa meravigliosa e lo era.
Era così felice, vidi Malcom guardare il figlio triste ma non disse niente, fece finta di niente.
Volevo dire qualcosa per metterlo nel discorso ma non lo feci, non voleva parlare.
Appena aveva visto Alvin con la maglia con scritto I Love London si era messo a sorridere.
"Amore, devi dire a mia mamma che ci siamo divertiti un sacco" sorrisi annuendo e dissi che aveva ragione, sua madre mi mimò un grazie.
"Ci siamo fatti anche tante foto" disse il mio fidanzato e così suo padre lo guardò.
"Possiamo vederle?" Chiese sorprendendoci tutti, annuii e diedi loro la mia macchina fotografica, guardarono le foto e non riuscii a capire le loro emozioni, erano tristi ma c'era altro, c'era voglia che qualcuno dicesse che tutto era solo un brutto sogno.

Appena arrivammo a Pisa, scendemmo e Alvin la volle visitare facendomi ridere.
"Dai amore" Annuii baciandogli la testa e così io, lui e i suoi genitori andammo a visitare una città di cui non sapevamo niente ma c'era Alvin che ci diceva ogni cosa e lo ascoltavamo come se fosse un guru.

Stavo accarezzando i capelli del mio amato, eravamo sul pullman ed era tranquillo.
Malcom stava parlando con la moglie che tratteneva le lacrime.
Non c'era quasi nessuno e quindi eravamo rilassati, Alvin mi accarezzava distrattamente una gamba facendomi venire i brividi ogni volta.
"Amore, ci sono i tuoi. Smettila" mormorai piano piano per farmi sentire solo da lui.
"Hm se vuoi tocco altro" sussurrò malizioso.
Trattenni un gemito e risposi:
"Stronzo"
Era stato così bene a Londra che per poco tempo ci eravamo scordati di quella malattia che lo stava portando via.
"Amore?" Mormorò pianissimo, gli accarezzai dolcemente una guancia e mugolai distratta, lo feci ridacchiare e mi sussurrò:
"Ti amo" così sorrisi come una bambina e avevo una voglia matta di posare le labbra sulle sue, volevo abbracciarlo e baciarlo come se non ci fosse un domani.
"Ti amo anche io Alvin" i suoi genitori ci guardarono e così sorrisi per rassicurarli.
"Ho un po' di sonno" mi disse piano piano all'orecchio e così mi morsi il labbro inferiore un bel po' eccitata.
Annuii baciandogli la fronte e mormorai:
"Certo amore. Dormi pure" lui annuì e così si addormentò mentre gli accarezzavo dolcemente i pochi capelli rimasti.
Inizio Flashback.
"Cazzo amore!" Urlai eccitatissima e gli tirai i capelli venendo, lui si leccò le labbra e sorrise guardandomi negli occhi.
"Sei così buona che te la leccherei per ore" ansimai, amavo così tanto quando faceva il maiale, divaricai ancora una volta le gambe e mormorai:
"E allora leccamela. Idiota." Lui sorrise malizioso e continuò a leccarmela da Dio.
Fine Flashback.
Strinsi le gambe gettando la testa all'indietro e chiusi gli occhi, fui bruscamente interrotta dal controllore che chiedeva il biglietto.
Aprii gli occhi annuendo e gli porsi i due biglietti, lui li controllò e guardò schifato il mio fidanzato, lo guardai malissimo.
"Qualche problema, controllore?" Chiese incazzato Malcom incrociando le braccia al petto, così mi mordicchiai il labbro inferiore per non rispondere male anche io al controllore che mi guardò negli occhi e se ne andò via, strinsi a me Alvin cullandolo e mormorai:
"Ti amo piccolo idiota" lo sentii stringermi più forte e così sorrisi.
Guardai Malcom che mi sorrise grato, ricambiai il sorriso.

Eravamo arrivati a Firenze ed era una meraviglia, era anche più bella di come me la ero sempre immaginata.
"Firenze è una meraviglia" esclamò verso i suoi genitori, si tenevano per mano.
Suo padre rispose:
"Eh si, dovrai farci da guida"
Alvin era felicissimo e se avesse potuto sarebbe saltato come un bambino sole giostre.

La visitammo mentre Alvin ci fece davvero da guida parlandoci di tutto, eravamo stanchissimi ma lui era felice ed era quello l'importante.

Entrammo in un hotel e Malcom parlò con un signore, guardai Alvin e mormorai piano:
"Sonno amore?" Lui scosse la testa ma aveva sonno, così gli baciai una guancia e mormorai:
"Ti conosco piccolo monello, hai sonno" lui rise e mi mandò un bacio, che afferrai e mi portai al cuore, non c'era un ascensore e così Malcom prese in braccio il figlio e andammo tutti in camera, ci avevano preso una camera per noi ed una camera per loro.
"Lo lavi tu?" Chiese Amanda, così annuì e suo padre lo portò in bagno e mi disse:
"Se avete bisogno, noi siamo nella stanza accanto" Annuii e augurai la buonanotte a tutti e due, lavai Alvin che mi sussurrò:
"Mi mancherà mio padre .. lui ama viaggiare e non abbiamo mai viaggiato... io" Lo guardai negli occhi e gli baciai la fronte asciugandolo.
Mormorai:
"Amore, non piangere" lui mi abbracciò e così lo vestì portandolo a letto.
Ci coprimmo.
"Sono felice che mi stia parlando" mormorò dolcemente, gli accarezzai i capelli.
"Anche io sono felice di questo"
"Ma sei triste perché morirò, lo so"
"Alvin." Lo ammonì arrabbiata, lui si scusò mormorando che mi amava, era veramente un lecca culo e mi fece ridere come un Idiota.
"Mia?"
"Dimmi amore"
"Rasami i capelli" Lo guardai confusa e lui mi spiegò con voce triste:
"Li sto perdendo e sai quanto amassi i miei capelli, ogni giorno li perdo sempre di più.." non lo feci finire di parlare che annuii baciandogli la punta del naso.

Alvin era seduto sul letto, io ero dietro di lui con un rasoio in mano, mormorai:
"Vado?" Lui annuì chiudendo gli occhi e così lo feci, i pochi capelli cadevano a terra.
Appena finii gli baciai la testa e sussurrai con dolcezza:
"Sei sempre bello" lo feci ridere e così ci mettemmo a letto, mi accoccolai a lui e canticchiai per farlo addormentare.
Appena lui lo fece, scoppiai in lacrime.
Angolo Autrice:
BELLA A TUTTI RAGAZZI!
Come state!? Ma la storia vi sta piacendo?! Ditemi la verità vi prego!

Dieci giorni di te e di me Where stories live. Discover now