Forse dovrei essere sincera con me stessa e ammettere che ho appena combinato una stronzata. Come mi salta in mente di mettermi a provocare un uomo totalmente nudo nella sua camera da letto?
E per di più il mio nemico.
Il mio cuore sta battendo all'impazzata, anche il suo batte forte, ma non credo che sia per il mio stesso motivo.
Lui non ha paura.
Io un po’ammetto di averla, in fondo non lo conosco. Non so quello che è capace di fare e come potrebbe reagire alle mie provocazioni.
Nonostante ciò so già che non riuscirò a starmene zitta e buona a farmi corrodere dal timore.«Hai la lingua troppo lunga ragazzina, ma stai tranquilla che ti farò passare la voglia di scherzare» mi ringhia all'orecchio tirandomi leggermente i capelli. Non mi fa male, ma essere immobilizzata sotto il suo corpo nudo non è di certo in cima alla lista delle mie cose da fare.
«Tu non mi farai un bel niente. Pensavo fossi cresciuto in un orfanotrofio e non in una caverna» sbotto innervosita dalle sue maniere da incivile.
Lo sento irrigidirsi, ma solo per un istante, l'attimo dopo mi ritrovo con la schiena premuta contro il letto e la sua faccia a pochi centimetri dalla mia.
Riesce a rivoltarmi come un calzino senza che io me ne renda conto. E la cosa è parecchio frustrante.«Tu non sai un cazzo di me.» La voce gli trema per la rabbia che sta cercando di trattenere.
Per un istante i suoi occhi si adombrano e in quelle iridi blu non c'è solo rabbia, ma un sentimento diverso.
Che sia dolore? Rancore? Dura troppo poco tempo per poterlo analizzare.
In breve il suo sguardo si rifugia in quel muro invalicabile di impenetrabilità.
Sono certa di averlo ferito. Non dovevo tirar fuori il suo passato, ma no, non mi dispiace.«Sei solo una bimbetta superficiale e viziata. Non riusciresti a vivere un secondo fuori dalla tua prigione dorata» continua lui a un soffio dalle mie labbra.
«E allora? Qual è il tuo fottuto problema? Io non devo renderti conto di niente, lo capisci questo? No che non lo capisci. Non capisci un cazzo tu, d'altronde cosa posso aspettarmi da un uomo che pensa rapire una persona sia la cosa più normale del mondo.»
Mi incazzo, perché so che le sue parole hanno un fondo di verità. Sono ventitrè anni che vivo sotto l'ala protettiva di mio padre, che a sua volta vive con la costante paura che qualcuno possa farmi del male.
Ecco, papà vorrei dirti che la tua protezione non è servita poi a molto.«Pensi che tutto questo sia un gioco? Pensi che ti abbia portata a casa mia per farmi una bella scopata e tanti saluti? Tuo padre ha tirato troppo la corda con me e io l'ho avvertito che prima o poi si sarebbe spezzata.»
«Ed è giusto mettere in mezzo me che non c'entro niente con i vostri affari?» La mia voce è più modulata adesso.
«A mali estremi, estremi rimedi. Ora che ho te in casa mia so di avere tuo padre in pugno. È a conoscenza di ciò che sono capace di fare e se è furbo almeno la metà di quello che penso, seguirà alla lettera ogni mia parola. Esattamente come farai tu.»
«Non contarci, non sono un tuo oggetto.»
«No, non sei un oggetto, ma sei comunque mia»
Non mi sta toccando adesso, ha entrambe le mani poggiata sul materasso ai lati dei miei fianchi, ma io sento comunque il mio corpo vibrare sotto al suo.
Emana un calore che mi rende febbricitante.
Il tutto è amplificato dai nostri corpi nudi che si sfiorano inevitabilmente.
Il suo sguardo mi brucia la pelle e mi porta a respirare con più fatica.
C'è qualcosa che vibra nell'aria. Qualcosa di forte, di elettrico.
Non è solo rabbia, né tanto meno paura.
È qualcosa di... diverso, intenso.
Rido. Una risata nervosa.«Non sono tua» mormoro ritornando seria. Fisso involontariamente le sue labbra carnose.
«Lo sarai» ribatte seguendo il mio sguardo.
«Mai.» Lo sfido riportando i miei occhi a scontrarsi con i suoi.
Lui sorride con sicurezza e si cala sulle mie labbra.
«Stanotte mi hai fatto capire il contrario» mormora.
Io alzo un sopracciglio. «Stanotte non sapevo ancora che mi avevi rapita.»
«Non ti farò del male. Sarà come farsi una vacanza. Non ce l’ho con te e se collaborerai con me sono certo che potremmo andare molto… molto d’accordo.»
Struscia il suo naso sul mio, poi mi lecca le labbra con la punta della lingua, stavolta lo assecondo, partecipo al bacio con la sua stessa aggressività e voracità.Non voglio, però lo bacio con trasporto. Passo le dita tra i suoi capelli e li tiro leggermente, mentre il mio corpo sembra prendere vita propria, preda di un delirio malsano.
Forse voglio.
Voglio le sue labbra che turturano le mie.
Voglio la sua lingua che mi divora e mi prosciuga l'anima.
Voglio le sue mani che mi afferrano i fianchi con una stretta salda e mi fanno scontrare contro la sua erezione calda e pulsante.
Voglio, ma non lo ammetterei mai a me stessa.
O forse l’ho appena fatto, non lo so, non capisco più nulla.
Sono preda di un desiderio che mi fa delilare.Cosa stai facendo Isabelle?
Mi sforzo di trovare un barlume di dignità. Se ancora ne è rimasta nel mio corpo.
Non puoi cedere, non puoi farti toccare da lui così.
Pensa a Mike.
Pensa al tuo fidanzato.Il volto di Mike prende forma nella mia mente e no, non posso fargli questo.
Sono un mostro.
È pur vero che siamo in pausa di riflessione, ma ciò non mi da il diritto di tradirlo. Con l’uomo che mi ha rapita poi, sul serio, Isabelle?«No.»
Interrompo bruscamente il bacio e cerco di allontare De Rossi, poggiandogli le mani sul petto, cercando di ignorare la solidità dei suoi muscoli tesi.
Lui mi guarda per qualche secondo senza dire nulla, sta cercando di riprendere fiato esattamente come me.«Ti riporto in camera.»
Detto ciò si allontana dal mio corpo e si alza.
Mi sento improvvisamente privata dall'immensa fonte di calore che fino a qualche istante prima bruciava il mio corpo. Mi copro con le lenzuola impregnate dal suo odore intenso.«Posso andarci anche da sola, grazie» dico, mentre mi distraggo per un attimo a osservare le sue spalle ampie e i suoi glutei tondi e sodi.
Lui volta il capo nella mia direzione e mi fulmina con lo sguardo ammonitore. Troncando sul nascere ogni mia futura protesta.
Ammiro il suo corpo nudo ancora per un po', seguendo ogni suo più piccolo movimento intanto che inizia a rivestirsi.
So che non dovrei, ma chiunque si trovasse al mio posto, in questo momento, penserebbe esattamente come me che quest' uomo ha un certo non so che di affascinante.
I suoi modi di fare e anche i suoi gesti lenti e sicuri mi ricordano una pantera, elegante e pericolosa in egual modo.«Andiamo» mi ordina girandosi completamente verso di me e tendendomi la mano. Io l'afferro e lui mi attira a sé, facendomi scontrare contro al suo corpo duro.
«Sempre se hai finito di guardarmi il culo.»
E nel pronunciare quelle parole dalle sue labbra, dannatamente sensuali, affiora un mezzo sorriso.
🌹🌹🌹
Ehm, probabilmente alcuni comportamenti della protagonista possono sembrare strani o incoerenti, ma è proprio così che me la sono immaginata in una situazione del genere. Oltre che impulsiva e testarda.
Lo so che non ve ne frega un emerito, ma va bè ci tenevo a precisare questa cosa... 😂😂
Comunque spero che la storia vi piaccia!❤

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Mia per vendetta
ChickLit⚠️La storia è in revisione, quindi se trovate incongruenze è perché la sto modificando Si odiano, ma sono inevitabilmente attratti l'uno dall'altra. ..... "Amore mio starò via solo cinque minuti" così gli disse sua madre, mentre erano di fronte all...