24 America

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"Trova ciò che ami e lascia che ti uccida"

-Blackwords

Sto ancora guardando il cellulare. Forse lo sto facendo da più di due ore, stesa nel letto di Allyson, con le mani protese verso l'alto e l'apparecchio stretto fra di esse.

Non so se gli occhi mi facciano più male per l'eccessivo contatto visivo con lo schermo, o per le lacrime che sono sicura stiano per uscire.

Le ho trattenute a lungo, ma devo smetterla di piangere. Devo essere più forte e indifferente come la maggior parte delle persone che mi circondano.

Ormai ho perso la speranza. So che Asher non verrà, non mi telefonerà. È già passato l'orario stabilito. Allora mi tolgo i vestiti nuovi che avevo preso e li lancio sul letto con rabbia.

Dannazione.

Eppure c'è qualcosa che non va. Me lo sento. Sembrava così felice e sincero quando eravamo su quell'ascensore, e anche quando era sul punto di svenire, su quel lettino dell'ambulanza, era sembrato per una volta spensierato.

Oppure... Sa mentire molto bene. E non lo nego. Asher è un bravo bugiardo, un ottimo bugiardo.

Qualcuno bussa con gentilezza alla porta.

Alzo lo sguardo e osservo con faccia interrogativa Allyson. È poggiata allo stipite con le braccia incrociate al petto e un'aria silenziosa.

-Che succede?- chiedo.

-Qualcuno ti vuole al telefono di casa-

Supero Ally e attraverso il piccolo corridoio, andando a prendere il telefono antico dell'appartamento.

Alzo la cornetta molto lentamente.

Buh, il mostro del telefono.

Sta' zitta.

Porto il telefono all'orecchio e aspetto che qualcuno parli, ma dato che non succede decido di prendere parola io stessa.

-Chi... Chi è?-

-Allora!- comincia una voce allegra.

Quella voce.

-Ancora tu?- ringhio infastidita e terrorizzata allo stesso tempo.

-Ancora io- conferma Zack -ma guarda il lato positivo. Ho delle buone notizie per te, vuoi sentirle?-

Il suo modo di parlare così calmo mi spaventa, è assurdo come finga di essere così felice, sapendo comunque che è presente una grande quantità di sarcasmo.

Lo assecondo roteando gli occhi, nonostante sappia che non mi possa vedere -Immagino di non poter fare altro-

-Ottimo!- esclama -per iniziare, Sai dov'è quel bastardo? Mi ha sparato alle gambe e vorrei tanto ucciderlo-

So che si riferisce ad Asher. A questo punto mi irrito e rispondo acidamente. -Dovrei saperlo io? Non è un problema tuo?-

-Si, hai ragione. Ci penserò dopo a lui. Comunque, hai pensato a quello che ti ho detto, la scorsa volta che ti ho telefonata?-

Ci penso su. Cosa mi aveva chiesto?

-No...- mormoro dopo un po', guardando davanti a me per vedere se Allyson sta guardando o origliando.

-Ma che peccato! Va beh, ti vengo incontro in un altro modo. Vediamo se ti viene in mente. Ti ricordi quanto ti ho detto del perché tutti i tuoi amici siamo nel tuo stesso college? Rinunciando al loro futuro... Al loro sognato e atteso lavoro...-

Assumo una faccia confusa. -Di che parli?-

Zack emette un verso strano dall'altro lato del telefono. -Non stringere così forte, coglione!- sibila. Tossisce un po' e torna a rivolgersi a me. -Sei tanto bella quanto stupida. Davvero non ti sei mai chiesta perché fossero capitati tutti nello stesso college? Te lo devo dire io o hai finalmente capito? Bah, lo dico io: ti tengono d'occhio. L'hanno sempre fatto. Pensano che sei una bambina che non può badare a se stessa, e penso abbiano ragione-

Stacco la chiamata e poso con forza la cornetta sul tavolo.

Cazzo, non lascerò che Zack mi rovini con le sue stupide e false parole. Non posso permettere che mi schiacci come un insetto. E se fosse stato lui a fare qualcosa ad Asher?

L'ansia mi assale. Non lo vedo da stamattina, anzi, da ieri, e Zack ha detto di averlo visto. In qualche modo, mi ha spiegato che l'ha visto. Quando stavamo parlando al telefono aveva spiegato che Asher gli ha sparato alle gambe.

Un po' strano al pensiero, ma comunque l'ha visto.

Diamine, il solo pensiero che Zack gli abbia fatto qualcosa... Mi fa letteralmente innervosire e preoccupare.

Qualcuno bussa alla porta d'ingresso, ma prima che possa aprire, Allyson si precipita alla soglia e lo fa al posto mio.

-Grazie, Tara, per avermi richiamato...- inizia Ally, pensando di avere come ospite una sua collega di lavoro.

-Scusa se non sono Tara, anzi, non mi dispiace. Dov'è Ashley?- la voce profonda di Cameron fa comparire una smorfia di delusione sul viso di Allyson.

Mi avvicino alla porta e la spalanco un po' di più.

-Che succede?- chiedo.

-Già, che succede?- ripete Ally irritata. Quasi quasi non esce del fumo di rabbia dalle sue narici quando Cameron la sorpassa ed entra.

-Devo parlare con Ashley-

Cameron si toglie gli occhiali da sole e li ripone in tasca, per poi incrociare le braccia al petto e fissare la mia amica.

-Bene, fallo- concludo io.

-Privato-

-Ehi, è il mio appartamento! Sei proprio un cafone, lo sai? Dovresti imparare le buone maniere! Non puoi entrare nelle case altrui e fare come se fossi il re del mondo!- inizia a sbraitare regalandoci una scena piuttosto buffa -e non mettere le mani in quel modo! Ma chi ti credi di essere?-

In tutto questo Cameron continua a osservare incuriosito il viso rosso di Ally.

-Hai finito?- dice.

Allyson prende una grande quantità d'aria. -Ho finito- conferma prima di andarsene via, lasciando di conseguenza me e Cameron soli.

-Quindi...?-

-Sai che Asher è sparito, no?-

-Si- digrigno fra i denti. Probabilmente non ho motivo di essere arrabbiata, soprattutto se Asher si trova in pericolo, ma è come se mi avesse dato buca.

-Beh, non è sparito. Diciamo che...- Cameron deglutisce a fatica.

-Che cosa?-

-Forse, e dico forse, Asher si trova in America-

Cosa?

My Bad Boy [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now