- 24 -

3K 221 176
                                    


Allora? Come mai siamo qui, re - calcò sull'appellativo in tono dispregiativo - Jeon? Non avevate qualcosa da mostrarci?" chiese spocchioso il re Kim; come se lo stesse sfidando.

"Con calma, compare. Sarà qui a momenti" rispose prontamente re Jeon, con il petto all'infuori. Il re era pieno di sè e sicuro come mai prima di allora.

Il re Kim preferì non rispondere e si scambiò un'occhiata col figlio Namjoon, seduto al suo fianco alla tavola imbandita.

Intorno ad essa, vi erano tutti i più grandi rappresentanti dei tre regni, tutti ansiosi e desiderosi, chi per una ragione chi per un'altra, dell'annuncio del re attualmente più potente. Erano stati convocati per discutere di affari, ma chi stavano aspettando con così tanta ansia?

Da un lato del tavolo, la famiglia Jung occupava tre posti, appartenenti al re, suo figlio Hoseok e al suo compagno Yoongi.

Dall'altro, la famiglia Kim occupava due posti, appartenti al re e suo figlio Namjoon, erede al trono. Alle loro spalle vi era un uomo, somigliante più ad un contadino che ad una guardia. Il re Jeon accordò che fosse presente anche lui quando il principe Namjoon aveva contestato la presenza stessa delle sue guardie.

Infatti, quattro guardie del regno, tra cui Jimin, erano posizionate agli angoli della stanza a sorvegliare l'intera tavola.

Jimin, posto alle spalle di Namjoon, aveva dinanzi ai suoi occhi, la famiglia Jung, o più precisamente il futuro consorte Yoongi.
Già dal primo incrocio di sguardi, era come se i loro occhi continuassero a sfiorarsi. Si cercavano, poi distoglievano lo sguardo e infine tornavano a trovarsi. Quegli occhi avevano un passato da raccontare che, a quanto pare, nessuno dei due aveva dimenticato...

"Scusate il ritardo" annunciò il principe Jungkook, non appena mise piede nella sala insieme all'omega che si nascondeva, però, dietro le sue larghe e possenti spalle.
Tutti si alzarono in piedi per onorare la sua presenza. Non mancò nemmeno suo padre che si alzò apposta da capotavola.
Inusuale da parte sua, ma forse semplicemente cercava di ingraziarsi il favore del figlio.

"Non preoccuparti, Jungkook. Non avevamo ancora cominciato" disse Hoseok con un sorriso rassicurante sulle labbra.

L'alfa prese per mano l'omega e lo trascinò verso i posti che gli erano stati assegnati, proprio accanto alla famiglia Jung e sotto lo sguardo attento degli invitati. 

Dopo qualche chiacchiera e sorriso di cortesia, la cena ebbe inizio quando il re Jeon fece il primo boccone.

Nonostante ci fossero prelibatezze varie in tavola, gli occhi del principe Namjoon erano diretti a due soggetti in particolare.
Aveva notato come i due scherzassero e parlottassero in disparte, come solo una coppia innamorata potrebbe fare.
Aveva notato i graffi d'amore che l'alfa portava sulle sue mani...

Avvicinò il contadino in piedi dietro le sue spalle e gli fece un'unica e specifica domanda.
"È lui? È lui l'omega di cui mi hai parlato?" chiese a denti stretti in modo da non farsi sentire da altri.
"Si, mio signore. Ne sono sicuro: è lui" comunicò.

E questo bastò. Bastò a mandarlo in bestia. Voleva soltanto attendere il momento propizio per parlarne; il principe Namjoon era una persona troppo razionale per lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Egli sapeva, perfettamente, che un attacco frontale del genere avrebbe causato soltanto un massacro e, a causa della presenza del principe Jungkook, molto probabilmente un suicidio.
In un combattimento corpo a corpo, l'alfa Jeon avrebbe sicuramente prevalso; Namjoon necessitava di una strategia per agire.

Non gliel'avrebbe fatta passare liscia per ciò che avevano fatto. Tutto ciò era ridicolo.

Il re Jeon si alzò in piedi con un calice di vino tra le mani e recitò il suo discorso.

Other World ↫ OmegaverseWhere stories live. Discover now