Parte 17

1.6K 41 0
                                    

Niccolò non si presentò quella mattina, non lo sentivo ne vedevo dalla litigata del giorno prima e in più il mio capo mi aveva avvertita sul fatto che sarei tornata a lavorare dal mattino alla sera con un giorno intero di pausa, una giornata perfetta insomma e non era ancora finita, anzi, mancava la parte peggiore: la festa.
Non sapevo minimamente cosa indossare, per prima cosa scelsi un vestito bianco lungo dietro e corto davanti ma lo bocciai appena lo indossai, provai un tubino nero ma anche quello lo scartai, alla fine optai per un tubino rosso, corto fino a metà coscia con uno scollo a V e le spalline larghe, gli abbinai sotto in paio di decoltè nere e sopra un cardigan di medesimo colore con la cintura in vita.
Incrociai Bianca nel corridoio con indosso un vestito attillato color corallo che aveva accompagnato con un paio di stivali alti fino al ginocchio, l'abito le faceva risaltare i capelli rossi, era splendida.
"Sei sicura che non vuoi un passaggio?" Mi chiese nel mentre apriva la porta di casa.
"No" Non l'avevo ancora perdonata.
"Comunque Chantal sei bellissima"
"Grazie, anche tu"
Richiuse la porta e io tornai in bagno a pettinarmi e truccarmi.
Non avevo la minima idea di come spostarmi, farmela a piedi mi sembrava inappropiato, avrei dovuto trovare un'altra soluzione.
Mi squillò il telefono, numero sconosciuto, sperai che fosse qualcuno della compagnia.
"Scendi" Niccolò cazzo.
"Con che numero mi stai chiamando?" Mi venne spontaneo chiederlo.
"Non importa, tu scendi"
Spensi tutte le luci, chiusi casa e scesi.
Non mi tolse gli occhi di dosso mentre mi avvicinai alla sua BMW
"Chantal sei stupenda" Mi complimentò.
Indossava uno smoking nero con una camicia bianca e la cravatta, sembrava un avvocato ma stava davvero bene in quelle vesti.
"Grazie, anche tu Niccolò"
"Perchè sei qui?"
"Bianca mi ha detto che probabilmente te la saresti dovuto fare a piedi e che eri troppo bella e quindi che sarebbe stato troppo pericolo permetterti di farlo"
"Madonna la strozzerei"
Mi fece segno con la testa di entrare in macchina.
Arrivammo alla festa, era stata organizzata all'interno di un salone con le pareti blu elettrico, c'era la musica altissima, un palco con sopra un pianoforte, un banco con sopra degli alcolici, uno con sopra la console da dj e infine un'ultimo con su la torta con stampato sopra un bel 23.
"Allora sei venuta alla fine?" Francesco mi corse incontro.
"Te l'avevo detto, me la sarei fatta a piedi piuttosto che non raggiungervi"
All'alba delle undici ero circondata da persone ubriache marce compresa Bianca che non si scollava da Francesco credo di averli visti anche più di una volta baciarsi, Niccolò era l'unico che non aveva toccato nulla se non lo spumante, io al suo contrario ero già al terzo bicchiere e non credevo di poter reggerne di più.
Stavo ballando con Federica quando il festeggiato prese in mano il microfono e annunciò le seguenti parole
"Vorrei che ora steste ad ascoltare quello che sta per cantare una dei miei più grandi amici, non che uno dei più bravi cantanti, Niccolò, in arte Ultimo"
Sbiancai.
Prima di salire sul palco quest'ultimo mi passò di fianco dicendomi "Mi dispiace"
Appena finì la sua esibizione scese.
"Andiamo a fumare per favore" Lo seguii fuori.
"Non volevo che lo scoprissi cosí"
"Perchè non me l'hai detto prima?"
"Pensi che mi avresti guardato nella stessa maniera?"
"Nicolò non mi sarei mai basata su questo, me lo avresti potuto dire subito"
"Lo so ma capiscimi" Si passó una mano fra i capelli.
"Ci provo, ma non so cosa vuoldire essere una cantante" Sdrammatizzai.
"Rientriamo?"
"Sì"
Mi prese per mano e mi trascinò di nuovo all'interno, mi avvicinai per la quarta volta al bancone degli alcolici e mandai giù un altro cocktail.
Partì una canzone lenta, Niccolò mi invitò a ballare
"Mi imbarazzo"
"Mi hai obbligato a ballare in spiaggia ora balli tu con me"
Mi avvolse la vita e io gli circondai il collo con le braccia.
"Scusami per ieri" Gli dissi
"Pensavi davvero quello che hai detto?"
"No, non so se è l'alcool che mi fa dire certe cose ma appena taglia la torta possiamo andarcene a casa?"
"Sì, se vuoi ti riporto anche ora"
"No Niccolò, voglio stare con te"
"Chantal penso tu abbia bevuto un po' troppo"
"Probabile, non reggo molto l'alcool ma ti prego stai con me anche questa notte" Perchè gli stavo dicendo certe cose?
Mi abbandonò in mezzo alla pista da sola, si recò da Francesco, tornò poco dopo.
"Andiamo"
Non avevo idea di che ora fosse, sapevo solo che era tardi.
"Bianca dorme da sola?" Non sapevo se l'avessi detto veramente.
"No, penso che stia da Francesco ma non ti preoccupare, le scrivo io"
Mi caricò in macchina come un pacco, risi tantissimo.
Il viaggio dalla sala al posto dove ci fermammo sembrò durare una vita, provai a scendere ma Niccolò me lo impedì, mi prese in braccio e mi portò su in casa sua.
Appena toccai di nuovo il pavimento con i mie piedi mi sentii meglio.
"Aspettami qui, vado a prenderti un cambio"
"Ma fa nulla, dormo così" Mi tolsi i tacchi barcollando.
Tornò da me con un pantalone della tuta e una delle sue cannottiere.
"Ma sai che più ti guardo e più penso che tu sia bellissimo con il completo elegante?"
Si sbattè una mano sulla fronte.
"Grazie, Chantal spero tu ce la faccia a cambiarti da sola"
"Si si"
"Vado di la a cambiarmi vedi di non fare danni" Bianca parte due.
Non mi cambiai e andai in camera sua dopo pochi minuti che lui era entrato.
"Posso?"
"Sì"
Mi avvicinai a lui, talmente tanto che potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle, non stavo più capendo nemmeno io cosa stessi facendo.
"Cosa stai facendo?"
Non pronuncia nessuna parola, lo baciai, si staccò poco dopo.
"Chantal ti prego"
"Niccolò ti voglio"

Non ti affezionare//Ultimo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora