Parte 35

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Parcheggiò sotto un portone, mi guardai intorno per cercare di ricordare qualcosa.
"Vieni" Aprì la portiera e mi invitò ad aggrapparmi a lui.
Mi portò al primo piano davanti ad una porta marrone.
"Questa sarebbe casa mia?"
"Sì"
Suonò e ad aprirci fu proprio la rossa che c'era in ospedale.
"Ma che bella" Esclamai guardandomi in giro, un piccolo cagnolino mi venne incontro.
"E tu chi saresti?" Mi pieghai per accarezzarlo.
"Spugna, te l'ho regalato io" Mi mise a conoscenza Niccolò.
"È stupendo!"
"Ancora nulla?" Sentii bisbigliare alle mie spalle.
"No" Il tono arreso di Niccolò fu come una pugnalata al petto.
"Ma pensate che a me faccia piacere non ricordare nulla?" Presi parola.
"Chantal, hai frainteso le mie parole"
"Posso sapere qual'è la mia camera?"
"Seguimi" Bianca mi fece strada.
Il profumo che c'era in quella stanza mi portò alla mente delle piccole immagini sfocate.
"Niccolò" Urlai per farmi sentire.
"Dimmi" Ci raggiunse.
"Io e te abbiamo mai dormito insieme in questa stanza?"
"In realtà.." Cercò di spiegarmi Bianca ma lui le parlò sopra "Sì, una sera, ero stanchissimo, ti ho accompagnata a casa e mi hai chiesto di rimanere"
"In realtà cosa?"
"Nulla, non sapevo di questo, quindi stavo per dirti che in realtà lui non ha mai visto questa stanza"
C'era una foto appesa al muro, il Colosseo come sfondo e io e Niccolò davanti mentre gli stampavo un bacio sulla guancia, la sfiorai con un dito.
"È stupenda" Affermai poco dopo.
"Lo so"
"Perchè non riesco a ricordare?" Una lacrima rigò il mio viso.
Si affiancò a me poggiandomi una mano sulla schiena.
"Posso provare a riportarti lì?
"Ne sarei felice"
"Dove lo trovo quel vestito?" Mi riferii al vestito grigio che indossavo nella foto.
"Nell'armadio penso, non ho mai frugato fra le tue cose" Bianca si immischiò.
"Grazie, però Niccolò io ora non riesco a camminare, dovremmo fare quando mi sarò ripresa"
"Domenica sera, domani e sabato non potrò esserci"
"Va bene"
"Ora è meglio che io vado, hai bisogno di riposare per riprenderti"
"Grazie di tutto Niccolò" Gli lasciai un leggero bacio sulla guancia.
"Smettila di ringraziarmi" Sorrise e lasciò la casa.
Mi distesi sul letto, continuavo a fissare la foto appesa, provai a ricordare qualcosa di quel giorno anche un piccolo dettaglio ma niente, il nulla più totale.
Una suoneria mi svegliò facendomi notare di essermi addormentata.
"Allora signorina come stiamo oggi?"
"Niccolò perchè mi chiami alle nove del mattino?" Avevo la voce da assonata.
"Hai ancora dolori?"
"Non proprio"
"Riesci ad andare in salotto e affacciarti?"
"Ci provo"
Mi alzai con il telefono ancora all'orecchio e mi affacciai alla finestra.
"Ma che ci fai tu sotto casa mia?"
Il sorriso di un bambino stampato sulla faccia "E smettila di sorridere" Risi.
"Colazione d'asporto" Mi mostrò un sacchetto.
"Sali"
Cornetto vuoto e caffè macchiato.
"Io ti adoro" Confessai pulendomi le bricciole dal muso.
"Una bambina mi sembri, ti sei sporcata tutta"
"Prima di parlare guardati, hai le bricciole ovunque"
Stavamo ridendo e stavo così bene da essermi quasi dimenticata di non ricordarmi chi fosse.
Bevve un sorso di caffè e lo fissai.
"Mi sembra di non essermi mai scordata di te"
"Scusami?" Alzò lo sguardo di colpo.
"Sì Niccolò, anche se mi sono dimenticata chi tu sia stai riuscendo a.." Lasciai la frase a metà.
"Sto riuscendo a?"
"Non so come spiegarlo, mi sembra di conoscerti da sempre, come se fossimo ancora legati da qualcosa" Mi alzai dalla sedia per andare a buttare la carta nel cestino "Scusami, sto dicendo solo stronzate"
"Chantal no, non sono stronzate" Mi prese per un braccio facendomi girare "Mi fa piacere quello che mi stai dicendo"
"Niccolò" Balbettai.
"Sì?"
Lo guardai negli occhi.
"Mi sono dimenticata tutto tranne il tuo nome"
"Non ti seguo"
"Qualcosa vorrà pur dire no?" Mi avvicinai talmente vicino al suo viso da sentire il suo respiro.
"Chantal cosa stai facendo?"
"Nulla" Mi allontanai.

Non ti affezionare//Ultimo Where stories live. Discover now