51.Il tuo sguardo ha quella luce solo quando si posa su di me.

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Mi scuso per gli aggiornamenti poco regolari delle ultime settimane 😫
Vi ringrazio per continuare a seguirmi e spero di farmi perdonare per l'attesa nei prossimi capitoli. 😏

-Leggimi.-

Bastò quella parola per far scorrere un brivido di eccitazione lungo la schiena di Tom. Quella per lui era probabilmente meglio di qualsiasi richiesta gli fosse mai stata fatta da una ragazza.
Respirò a fondo per godersi ogni istante di quella situazione.
-Legilimens.- pronunciò piano mentre la scrutava con interesse.
Adhara si preparò al dolore di quell'intrusione ma si accorse subito che questa volta era diverso.
Questa volta Tom era delicato e capì istantaneamente che non aveva intenzione di farle male.

Scie di alti scaffali scorrono accanto a me. Sono in biblioteca. Non so cosa sto cercando ma é come se qualcosa mi guidasse nei miei movimenti. Come se da qualche parte, nel mio subconscio, io sapessi esattamente ciò che devo fare.
Mi ritrovo ad entrare nel reparto proibito, come sempre immerso nell'oscurità. Tetro. Silenzioso. Quasi come se la magia oscura presente nei libri condizionasse l'ambiente circostante.
Una parola inizia a farsi spazio nella  mia mente. Lettere dorate prendono forma e si trasformano.

Horcrux.

Un brivido s'insinua tra le mie scapole.

Horcrux.

Il mio sguardo si alza verso l'alto, su un ripiano semi vuoto. Un libro all'apparenza innocuo con la copertina di cuoio marrone scuro attira la mia attenzione. Il titolo dorato è un pò scheggiato.

"Segreti dell'arte più oscura".

Mi allungo per prenderlo come richiamata da una forza misteriosa e non appena la mia pelle viene a contatto con il volume, so esattamente di essere dove devo essere in quel momento.
Prendo il libro sottobraccio e mi siedo a un tavolo. Lo pulisco dalla polvere soffiandoci sopra. Essa forma una nuvoletta grigia che mi fa starnutire. Lo apro, scorro le pagine fino a fermarmi al capitolo numero 7.

Horcrux.

Inizio a leggere e capisco immediatamente che si tratta di un oggetto oscuro, molto oscuro.
Ho paura.
Tutte le informazioni per creare un Horcrux passano velocemente davanti ai miei occhi e immediatamente capisco.
Capisco che quella è la magia piú oscura che possa esistere.
Capisco che, al contempo, è ciò che potrebbe aiutare Tom piú di ogni altra cosa al mondo.
E quindi, capisco anche che Tom non esiterebbe un momento a intraprendere quella strada.
Uccidere una persona. Dividere la propria anima. Andare contro ogni legge della natura. Lui ne sarebbe capace.
Inorridisco.
Io sono pronta a mettere nelle sue mani un arma cosí potente e distruttiva. Sono pronta a convivere con ciò che quel ragazzo potrebbe diventare a causa mia?
Chiudo il libro di scatto e lo ripongo dove l'avevo preso. Poi, a passo svelto esco dalla biblioteca.

Riddle si ritrasse dalla mente della ragazza non appena capì che aveva visto tutto ciò che c'era da vedere in quel momento. Avrebbe volentieri scavato alla ricerca di altro ma sapeva che lei non gliel'avrebbe perdonato.
Non appena i suoi occhi misero a fuoco la realtà circostante, iniziò a camminare furiosamente avanti e infietro con gli ingranaggi del suo cervello che giravano a velocità impressionante.
-Avevo già letto questo termine ma da nessuna parte ne veniva data una descrizione dettagliata. Dovrò assolutamente ottenere il permesso per consultare quel libro.-
Il suo cervello correva a velocitá folle mentre metteve assieme gli ultimi tasselli di quel puzzle che aveva cercato di comporre per anni.
E la colla che finalmente aveva messo i pezzi al proprio posto era lei.
Lei che se ne stava lì davanti a lui con quella scintilla in fondo agli occhi, solo sua. Lei che sorrideva leggermente e le sue guance avevano ripreso colore. Lei che aveva deciso di andare da lui e fargli quel dono, nonostante tutto.
Per Tom fu come ritornare ai vecchi tempi quando Adhara era la sua folle compagna di avventure. Lo sguardo di Adhara per un attimo era tornato quello di mesi prima, tingendosi di complicità, aggrovigliandosi al suo in un mix di follia. 

Il tuo sguardo ha quella luce solo quando si posa su di me.
Non puoi piú nasconderti.
Io ho visto la differenza.

Si avvicinarono l'uno all'altra parlando, finendosi le frasi a vicenda per poi zittirsi improvvisamente quando furono a pochi centimetri di distanza.
Adhara, come era successo milioni di volte negli anni precedenti, poteva sentire il respiro caldo di Tom sulle proprie labbra. Se lei poteva sentirlo, allora poteva sentirlo anche lui. E quindi i loro respiri si stavano mischiando.
Quanto avrebbe voluto che non fossero solo essi a mischiarsi! Poter mischiare la loro pelle, la loro saliva, le loro labbra, il loro profumo, mischiare perfino le loro ossa.
Tom allungò la mano verso il nastro che imprigionava i capelli di Adhara e lo tirò leggermente, sciogliendolo.
Esso scivolò a terra con un lieve fruscio e lui le passò le dita tra l'intreccio di capelli, districandoli.
Adhara stava per cedere alla sensazione delle sue mani su di lei quando finalmente riuscí a reagire.

-Che fai deficiente? Ci ho messo un quarto d'ora per fare la treccia!- esclamò ritraendosi di scatto.

Che stronza. Tom sorrise. Gli era mancata quella sensazione. Si concesse di guardarla ancora per un istante. Fece scivolare lo sguardo dalla sua fronte corrucciata, verso le mani posate sui fianchi per poi risalire verso le labbra arricciate. Tom fece un sorrisetto.
-È ora di andare.- disse raccogliendo il nastro e mettendoselo in tasca con nonchalance sotto lo sguardo sbigottito di Adhara.

Non appena uscirono dalla porta, lo sguardo di Adhara si scontrò con degli occhi nocciola decisamente arrabbiati.
Dean era piantato in mezzo al corridoio a braccia conserte.
-Che ci facevi la dentro con lui?- la aggredí subito andandi verso di lei.
La ragazza fece istintivamente un passo indietro e il braccio di Tom la spinse dietro di sé.
-Che c'è Diggory, hai paura che possa rubarti la ragazza?- domandò con voce terribilmente tranquilla.
-È una cosa tra me e lei Riddle, non metterti in mezzo.- rispose solamente Dean cercando di passare dietro a Tom per raggiungere Aadhara.
Tom la spinse ancora piu dietro di se piantandosi a pochi centimetri dalla faccia di Dean e guardandolo fisso negli occhi.
-Tom non é niente.- tentò Adhara senza ottenere però la sua attenzione.
-L'hai sentita? Togliti.-
Riddle fece un sorrisetto che non arrivò agli occhi.
Successe tutto in un istante.
Un attimo prima Tom guardava Dean negli occhi. Un attimo dopo Dean era a terra tenendosi la faccia con le mani.
Riddle gli aveva tirato un pugno.
Immediatamente fu il caos.
Non volò un incantesimo. Furono solo pugni, graffi, un furore animalesco che li rese sfocati agli occhi di Adhara.
Tom stritolava la cravatta di Dean con le proprie dita nel tentativo di tirare a sé quel viso che tanto desiderava deturpare.
Dean dal canto suo parava come poteva gli attacchi delle nocche ormai arrossate di Tom.
Gli occhi di Tom brillavano di un insana gioia mentre la faccia di Dean sussultava sotto i suoi colpi.
Successe tutto così velocemente che quando Adhara riusci a riprender eil controllo di se stessa, sui volti di entrambi i ragazzi erano comparsi sbafi di sangue e segni che presto si sarebbero trasformati in lividi.
-BASTA!- gridò finalmente lei frapponendosi tra i due e posando le proprie mani sul petto di Tom per spingerlo via. I suoi palmi formicolarono a quel contatto ma lei non evbe tempo per stare a rifletterci troppo.
Il pugno chiuso di Tom si fermò pochi centimetri prima della faccia di Adhara e lui si ritrasse di scatto riprendendo istantaneamente la sua abituale compostezza.
Si sistemò con un gesto stizzito la camicia e, ansimante, inchiodò i propri occhi in quelli di Dean.
-Non finisce qui.- modulò con voce apatica e misurata.
Adhara sentì chiaramente la minaccia in quella frase e rabbrividì.
Appena Tom se ne fu andato si girò verso Dean che aveva il fiatone e il viso ricoperto dei segni dello scontro.
Per fortuna nessuno aveva assistito.
-Andiamo.- ringhiò lui incamminandosi.
Lei lo seguì in silenzio verso la sua sala comune.
Non poteva impedire a se stessa di chiedersi se Tom stesse bene. Era con Dean ma con tutta se stessa avrebbe voluto accertarsi delle condizioni di Tom.
Arrivarono, dopo minuti che parvero ore, davanti alla sala comune di Tassorosso.
-Entri?- domandò lui davanti all'entrata senza guardarla in faccia.
Adhara tentennò.
Le sue viscere si contorcevano e bruciavano dal desiderio di controllare se Tom stesse bene. Non riusciva nemmeno lontanamente a pensare di rimanere li con Dean.
-Vorrei rimanere ma...ma devo assolutamente finire un tema entro domani e sono in alto mare...- mentí lei con un filo si voce.
Le spalle di Dean si abbassarono quasi impercettibilmente, quasi stesse incassando un altro colpo.
-Va bene. Ci si vede.- disse sconsolato prima di voltarle le spalle.
-Riguardati...- riuscì solamente a dire lei prima che sparisse dietro la porta.
Non appena essa si chiuse Adhara iniziò a correre.

Amortentia - A Tom Riddle StoryWhere stories live. Discover now