I love you

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Carter's pov.
Mi svegliai sentendomi scombussolato, la testa mi girava e il mio pensiero fisso era uno: April.
Cominciai a far vagare lo sguardo per la stanza, poi notai una mano intrecciata alla mia appartenente a una ragazza addormentata sulla sedia di fianco al mio letto, sorrisi, con la mano libera le accarezzai il viso delicatamente e sussurrai il suo nome.
Aprì lentamente gli occhi e appena incontrarono i miei cominciarono a luccicare.
"Carter!" Mi abbracciò.
"Non rischiare più di morire! Mi hai fatto prendere un colpo coglione!" Disse col mento appoggiato alla mia spalla.
Ridacchiai e mi allontanai da quell'abbraccio soffocante, stava piangendo, le asciugai le lacrime e mi spostai lasciandole lo spazio necessario per sdraiarsi di fianco a me.
Eravamo abbracciati in un lettino d'ospedale e lei aveva il naso arrossato appoggiato nell'incavo del mio collo; la gamba faceva male ma non avrei potuto chiedere di meglio.
"Hai sempre un buon odore" sorrise lievemente.
"Beh non male dato che sono quasi morto" scherzai. Lei si avvicinò ulteriormente e respirò a pieni polmoni il mio collo come se la rassicurasse.
"Non dire mai più una cosa del genere" mi tirò un piccolo pugno sul petto.
"Scusa" voltai il mio viso verso il suo.
Mi guardò negli occhi e ci si perse dentro.
"Vorrei così tanto dirtelo" si lamentò.
"Cosa?"
"Che io... no, non ci riesco" si nascose nella mia spalla.
"Baby puoi dirmi tutto" le baciai la tempia.
Cominciò a giocherellare con un lembo di stoffa del cuscino.
"Beh insomma... tu sei quasi morto... e ho capito che senza di te non so stare, sarebbe come perdere la parte migliore di me, e-ecco io..."
Il suo discorso venne interrotto dall'entrata di un dottore.
"Sei sveglio finalmente, come ti senti?"
"Un po' scombussolato" risposi stringendo la presa su April che sembrava volersene andare.
"Signorina, dovremmo fargli degli esami per controllare che sia tutto nella norma, potrebbe farci la cortesia di uscire?"
Gli occhi della ragazza lanciavano fiamme, ma rispose:
"Certo" mi diede un bacio sulla guancia e mimò con le labbra un: "A dopo" poi lasciò la stanza.
"Siete molto uniti, non è così?" Domandò sedendosi.
"Sì... perché si è seduto se deve visitarmi?"
"È una visita psicologica, hai battuto la testa, abbiamo fatto lo stesso test a April ed è tutto nella norma, un po' aggressiva ma non ha subito alcun trauma cranico. In breve, vogliamo farti lo stesso controllo" spiegò.
"Va bene" risposi.
"Come ti senti?"
"Me l'ha già chiesto" mi innervosii.
"Io intendevo con lei. Come ti senti quando April è presente?"
"Ma che razza di domande sono?!" Mi alterai.
"Calmati, fa parte del test parlare dei propri sentimenti"
Presi un respiro profondo e cominciai:
"È indescrivibile, quando sono con lei mi sento completo, più vivo, è la ragione per la quale mi alzo al mattino, il pensiero al quale mi sono aggrappato per non morire... lei è tutto per me" una lacrima solcò la mia guancia.
"La ami davvero eh?" Sorrise dolcemente.
"Sì, ma non sono sicuro che per lei sia la stessa cosa..." confessai preoccupato, l'uomo scoppiò in una fragorosa risata.
"Vuoi dirmi che credi che una ragazza che ha litigato con l'intero ospedale per donarti il sangue necessario per la tua sopravvivenza... non ti ami? Credo che tu abbia battuto la testa più forte di quanto pensassi"
"Mi ha donato del sangue?" Chiesi sorpreso.
"Ragazzo, il tuo cuore batte ancora grazie a lei" rispose.
Un grande sorriso si fece spazio sul mio volto. Mi amava, il dolore che provavo alla gamba sembrava non esistere più grazie a tutta la felicità che stavo provando.
"La richiamo?"
"Sì grazie"
L'uomo uscì lasciando la porta aperta alla ragazza.
"Hey ti ha torturato molto?" mi sorrise lei.
"No, ma mi ha fatto capire una cosa" la invitai a sdraiarsi di fianco a me.
"Cosa?" Domandò appoggiando la fronte sul mio collo.
"Che tu sei un angelo"
Sollevò la testa e ridacchiando domandò:
"In che senso?"
"Nel senso che mi hai salvato la vita"
"Carter, io avrei preferito che tu non lo sapessi" si innervosì.
"Non solo per il sangue, tu mi completi, sei come il pezzo mancante di quella piccola parte di me che sono stato senza di te. Io provo qualcosa di molto forte per te April, e lo sai benissimo, ma ho paura che dicendotelo tu scapperesti quindi ho bisogno di saperlo. Cosa provi per me?"

April's pov.
Era la dichiarazione più bella che avessi mai ricevuto, avrei voluto dirglielo ma le parole morivano in gola, presi un respiro profondo e provai:
"E-ecco io... ti... a-adoro" e anche questa volta non riuscii a dirglielo.
"April cazzo! Smettila, dimmi quello che provi, basta giochetti" si arrabbiò.
Mi alzai a sedere.
"Fammi un fischio quando ti calmerai"
Mi prese saldamente il polso e disse:
"Senti, mi sono rotto il cazzo di guardarti e provare un'immensa felicità senza sapere se anche tu provi qualcosa, dimmelo e basta: ricambi sì o no?"
Chiusi gli occhi, presi un respiro profondo e mi lanciai, ero stanca di avere paura.
"T-ti amo" balbettai arrossendo violentemente, nascosi la faccia nella sua spalla desiderando di diventare invisibile, mi abbracciò e poi sollevò il mio volto.
"Era così difficile?" Domandò poco prima di unire le nostre labbra nell'espressione più semplice e pura dell'amore.

My Best Friend Is A DaddyWhere stories live. Discover now