Capitolo 14

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È tutta la mattinata che penso a Draco.

È difficile tutto questo... E lo è ancora di più quando non ho nessuno con qui parlarne tranquillamente, senza essere giudicata.

Sospiro e mi dirigo in Sala Grande per la colazione del venerdì. Per fortuna che la settimana stia finendo.
Entro, mi fermo sulla soglia della Sala e punto i miei occhi sul tavolo di Serpeverde.

Draco è lì, seduto su quel tavolo di legno. Sta mangiando il porridge.
Subito lui alza lo sguardo e inizia a fissarmi, appena mi vede accentua un piccolo ghigno ma non c'è cattiveria né malizia. È un ghigno... dolce.
Gli sorrido e vado a sedermi accanto ai miei amici.

"Buongiorno ragazzi"

"Buongiorno Hermione"

Dicono insieme Ginny e Harry.
Ron non mi calcola nemmeno.

"Buongiorno anche a te Ronald"

"Oh... ti sei ripresa?"

"Che cosa?"

"Sai... sembravi un'altra persona quando mi hai risposto male ieri"

"Te lo meritavi Ron"

"Io invece mi merito di meglio!"

"E cioè?"

"Una fidanzata migliore!"

Spalanco la bocca dalle parole dette dal mio "ragazzo" mentre lui se ne va via.

Ginny sospira e sfiora la mia mano con la sua.

"Hermione perdonalo, non è in lui"

"Ginny come posso perdonare il ragazzo che ha appena detto che vuole una ragazza migliore di me?"

I miei occhi diventano lucidi, mi alzo e corro via da quella Sala.
vado nella mia camera.
Sono arrabbiata con Ron, è un buono a nulla.

Appena entro dentro la stanza mi butto sul mio letto e inizio a piangere.
Come può il mio ragazzo pensare questo di me?
Ha da un bel po' che Ron è strano, molto strano. Non so cosa gli prende.
Ma qui gatta ci cova.

Mentre piango qualcuno entra nella stanza e inizia a parlare.

"Granger..."

Alzo il viso dal cuscino del mio letto e noto che Malfoy mi fissa preoccupato.

"M-M-Malfoy? Che ci fai qui? Come hai fatto a entrare nella casa di Grifondoro? E come hai fatto a entrare nel dormitorio femminile?"

"Ho le mie risorse"

Ghigna.

"In passato ti sei fatto qualche Grifondoro stupida e incosciente?"

Asciugo le mie lacrime.

"Beh alcune si ma sono pochissime credimi."

"Allora devo inchinarmi a te per questo tuo comportamento umile"

Rido e lui mi fissa sempre di più.

Si avvicina e si siede accanto a me. Mi prende un ciuffo di capelli e inizia a giocarci con le sue dita.

"Come mai sei scappata dalla Sala Grande?"

Sbuffo e lo guardo dritto negli occhi.
Sono così grigi e gelati che può trasformarmi in un iceberg in un attimo.
Distolgo lo sguardo dai suoi occhi e guardo il pavimento.

Stay Away From Me, GrangerWhere stories live. Discover now