20 ottobre

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La disperazione colpì Yoongi senza preavviso, impedendogli perfino di respirare, non appena riconobbe la voce del padre lì, nello studio del signor Cho.

Decise di fare finta di nulla, e neanche l'avvocato, del resto, lo costrinse a salutare l'uomo, avendo avvertito la chiara tensione che era scesa.

I due parlarono di lavoro per un po', facendo credere al castano che tutto sarebbe andato per il meglio, peccato che fu proprio alla fine, proprio quando sembrava in procinto di andarsene, che pronunciò quella frase.

«Scusa, Hangjae, posso parlare un attimo con mio figlio?»

«Certo, vi lascio soli...» accettò, quasi costretto, il signor Cho, riservando uno sguardo triste al ragazzo. Il giudice Min era conosciuto per essere particolarmente brutale, e l'avvocato non poteva neanche immaginare quanto lo fosse da padre.

Una volta rimasti loro due, Yoongi abbassò lo sguardo sul pavimento, senza essere in grado di fare una qualsiasi altra cosa che non fosse subire l'odio di quell'uomo.

«Vedo che hai abbandonato quel colore di capelli assurdo. Almeno adesso sembri meno ridicolo. E guardami, quando ti parlo. Cos'hai, paura?»

Sì, ed entrambi lo sapevano, motivo per il quale il signor Min aveva un sorrisetto disegnato sul volto, che fece scorrere un brivido lungo la schiena del figlio non appena ebbe il coraggio di sollevare gli occhi.

«Comportati da persona matura, visto che ti ritieni tale... o forse dovrei dire da puttana. Quanti ragazzi passano, a casa tua?»

Yoongi strinse i pugni, fino a conficcarsi le unghie mangiucchiate nei palmi. «Solo uno, il mio fidanzato.»

«Figurati. Come se esistesse davvero qualcuno in grado di sopportarti. Continua a fare quello che ti pare, ma se osi infangare in nome di famiglia sappi che saranno guai.» si era avvicinato di un passo e poi di un altro, fino ad essere così vicino al ragazzo da accorgersi di quanto stesse tremando. «E adesso me ne vado. Come al solito sei solo uno spreco di tempo.»

Non lo salutò, non si salutarono, e fu il signor Cho, invece, a posare una mano sulla spalla del castano.

«Va pure a casa, Yoongi. È anche più tardi del solito, tu va a riposare. Ci penso io.»

«Grazie, signore.» rispose con un inchino.

Le lacrime trovarono una via di uscita solo a casa, nell'abbraccio di Hoseok.













Vi è mancato il signor Min, vero?

I missed your smile - {Yoonseok}Where stories live. Discover now