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Lizzy:

Forse è in pericolo.

Non ho la forza di un lupo, l'astuzia di un Elfo. Forse morirò senza mai trovarlo, ma devo provarci.

Lascio Tom che non è d'accordo ed esco iniziando a camminare per il bosco.
Devo fermarmi più volte per pregare per alcuni alberi che sono caduti, mentre il rumore di un fiume si fa sempre più forte. Lui e lì, fermo di spalle, e non è da solo!
Assieme a lui un Elfo di una bellezza davvero rara. Per un attimo rimango immobile, ma appena capisco la situazione mi giro per andarmene.

- In pericolo! Che sciocca che sono stata. Se mai sono io ad essere in pericolo! La prossima volta... uhm...- continuo a urlare, facendo attenzione a non scivolare.

- Si può sapere perché non sei rimasta con il piccolo?- Non mi fermo nemmeno a rispondergli, sono così furiosa che potrei ucciderlo con lo sguardo.

- Non hai pensato che ora, lui potrebbe essere in pericolo?- a quelle parole mi fermo di scatto, non ci ho pensato. Ho lasciato il piccolo Tom con uno sconosciuto. Provo a correre ma la sua mano mi ferma, evito di guardarlo.

- Lasciami andare!- cerco di muovermi ma, le sue braccia forti mi stringono di più a lui.

- Perché sei venuta a cercarmi?- la sua mano si posa sul mio viso facendo incrociare i nostri occhi.

- I-io pensavo...- provo a dire, prima che la sua mano scenda lentamente sul mio collo.

- Non pensare la prossima volta! Fa solo quello che ti dico, se vuoi vivere-.
Mi allontano da lui, ferita dalle sue parole.

Come può essere cosi? Che razza di uomo dice queste parole ad una ragazza preoccupata.

Inizio a correre per arrivare a casa, la paura che Tom sia in pericolo prende possesso di me.

- T-Tom stai bene?- il piccino mi guarda, mentre è seduto a bere una tazza di latte con il vecchio signore. Lui entra dopo pochi minuti, si siede vicino a Tom senza parlare.

La sera arriva. Aiuto il vecchio a cucinare, mentre Tom apparecchia la tavola. Lui non si è più mosso, l'unica cosa che ha fatto è stata chiudere gli occhi.

- Volete assistere al torneo?- ci chiede l'anziano.
Io e Tom ci guardiamo, entusiasti all'idea, ma lui come sempre non è d'accordo.

- No!- esclama.

- Non ho mai visto un torneo, ti prego possiamo andare?- chiede il piccolo con quel suo sorriso, che scioglierebbe chiunque, perfino l'uomo di ghiaccio davanti a noi.

- Se un lupo rimane solo e ulula, non dovete MAI alzarvi o sarete i prossimi sfidanti. Non dovrete mai, e dico mai, allontanarvi da me. Qualsiasi cosa accada- i suoi occhi si posano su di me.

Tom lo abbraccia felice.

Una volta finito di mangiare usciamo tutti per andare nella zona dove ci sarà il torneo.

Io e Gahel siamo vicini, mentre lui e Tom rimangono indietro.

- Ci tiene al piccolo?- chiede il vecchio Gahel.

- Credo che sia l'unico che riesca a fargli cambiare idea!- rispondo alla sua domanda.

- Anche tu!- sto per ridere ma riesco a trattenermi -non sottovalutarti. È solo bravo a nascondere i suoi sentimenti - aggiunge ancora.

- Tu lo conosci? Sai chi è?- provo a chiedere.

- So per sentito dire, ma nessuno lo conosce davvero, non si fa avvicinare da nessuno, devi ritenerti fortunata - inizia a ridere.

Fortunata io? Dopo queste parole do per scontato che Gahel non lo conosca davvero.
- Tu sai il suo nome?- provo a chiedere, con la speranza di poter dare un nome al ragazzo di ghiaccio.
Gahel non mi risponde, ma indica soltanto con la mano la strada.

Dopo pochi minuti una grande arena appare davanti a noi. Non ho mai visto cosi tanti lupi.

- Ninfa!- mi giro verso di lui, per poi arrivare al suo fianco. Tutti i lupi si voltano, e capisco che i loro sguardi sono tutti per me.
- Chiudi il mantello, se non vuoi che tutti vedano le tue grazie - guardo verso il mio vestito, la scollatura sui miei seni è troppo evidente. Mi copro come lui mi chiede diventando rossa per l'imbarazzo. Non è colpa mia, ma qualcosa dentro di me, alla vista di quei lupi, ha dato l'input alla mia mano di scoprirmi di più.

Ci sediamo su dei gradini dove ci sono altri lupi, alcuni di essi abbassano lo sguardo, altri gli lanciano occhiate di sfida, altri ancora gli riservano sguardi colmi di speranza. Lui li ignora e basta, il suo sguardo fiero sembra assente, come se questo non lo toccasse.

Il primo scontro inizia: due giovani lupi si trasformarono davanti ai miei occhi, incitati dalle grida degli spettatori. Le urla diventano risate alla vista della difficoltà di uno dei lupi che combatte.
Solo quando uno dei due non si alza più le urla tornano nella grande arena.
Gahel mi spiega che tutti possono partecipare, anche i non futuri Alpha, ma solo uno dovrà sfidare Nemula.

Il giovane lupo che ha appena vinto il primo combattimento si sfiderà con un lupo gorsso il doppio di lui. La sua crudeltà nell'uccidere mi fa girare la testa, appoggiandola sulla spalla del ragazzo di ghiaccio. Per un attimo i nostri occhi si incrociano. Solo in quel momento noto che ha le mani chiuse a pugno, sembra che si stia trattenendo. Il combattimento finisce con la vittoria del futuro Alpha delle Terre di Nevers.

Il lupo si trasforma rivelando un uomo dall'aspetto piacevole. La mia ninfa interiore inizia a guardarlo in modo malizioso, chiudo subito gli occhi per riprendere possesso del mio corpo.

- KABAL! NON VUOI PARTECIPARE? - l'uomo nell'arena inizia a urlargli contro.
Nel sentire il suo nome mi guardo in giro alla ricerca del suo volto. Ne ho sentito tanto parlare, e ho tanto pregato la Madre Terra di non incrociarlo, per paura di quello che si dice su di lui.
Continuo a osservare, finché non noto che tutti dirigono lo sguardo nella nostra direzione. Mi volto alle mie spalle ma non trovo nessuno. Incrocio gli occhi di Gahel, che abbassa la testa. Lo sguardo del piccolo Tom è rivolto verso l'unica persona che sta guardando lo sfidante.
Per un attimo sento il respiro mancarmi, cerco di concentrarmi su cosa c'è attorno a me, ma gli occhi dei lupi sono tutti puntati su di noi, anzi, per l'esattezza su di lui, sul ragazzo di ghiaccio. Riesco a malapena a pronunciare il suo nome prima di alzarmi.

- SEI TU! -.

- SEI TU! -

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KABAL - Il Lupo SolitarioWhere stories live. Discover now