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Kabal:



Nelle Terre di Izvorni...

Ho intrapreso questo viaggio solo per essere qui, finalmente la mia vendetta ha la possibilità di venire alla luce.

Rimango fermo, mentre la luce del giorno mostra sempre di più la bellezza di questa terra. Metto il sacco con dentro il Libro Antico sulle spalle, iniziando a camminare.
La mia mente continua a sentire varie voci, di una cosa sono sicuro: tutti sapevano del mio arrivo, l'unico che non riusciva a sentire era l'Alpha.

All'inizio non avevo immaginato di entrare in queste terre, mentre ora sono pronto a sfidare l'Alpha, ucciderlo solo per mostrargli cosa è diventato suo figlio; quel bambino che hanno abbandonato, che non hanno mai cercato, lasciato a vagare in terre sconosciute.


- Kabal, il Lupo Maledetto, cosa ti porta qui? - Un uomo poco più grande di me si ferma con degli altri uomini a pochi passi,  cerco di rimanere calmo, la mia vendetta non comprende l'uccisione di innocenti, decido di proseguire, facendo finta di non aver sentito.
- KABAL, QUESTO È UN ORDINE! NON HAI IL DIRITTO DI ENTRARE IN QUESTE TERRE SENZA PERMESSO! – urla forte per attirare la mia attenzione.

Chiudo gli occhi, ogni volta è cosi. Io cerco di calmarmi, ma gli altri sfidano la loro sorte, come se potessero fermarmi.
- Non ho niente contro di voi. Sono qui per il vostro Alpha. – Dico, fermandomi immediatamente davanti al ragazzo che ha più o meno la mia stessa stazza.
- IN QUESTO CASO DEVI ASPETTARE. NON PUOI OLTREPASSARE LE PORTE SENZA IL SUO CONSENSO - non lo lascio nemmeno finire, che la magia prende possesso del mio corpo.
- Otleti – pronuncio, facendo volare i corpi che avevano provato a fermarmi - Conosco la strada. – dissi, mentre uno dei piccoli resta immobile senza sapere cosa fare, come affrontarmi.

Oltrepasso le Grandi Mura; la città sembra più grande, l'odore di incenso e delle varie spezie rendono questo posto così familiare, soprattutto ai miei sensi. Inizio a camminare sotto lo sguardo di tutti gli abitanti lupi. Noto che, a differenza degli altri villaggi, qui sono tutti solo e soltanto lupi, nessun umano, nessun'altra specie.

Non so cosa aspettarmi, anche sapendo cosa fare, sono molto incerto sulla riuscita. Entrare nella tana del lupo, nonostante possa contare solo sulla mia magia e la mia forza, resta sempre un'incognita. D'altra parte, la città appartiene al clan dei Lupi Originali, e chissà cosa sanno fare.

La folla si sposta lasciandomi passare. Ed ecco l'odore del l'Alpha e del suo braccio destro; sono a pochi passi da me.

L'uomo è più alto di me, i suoi enormi muscoli e il suo possente corpo sono degni di un Lupo Originale. I suoi lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri sono esattamente uguali ai miei, se non fosse per il fisico diverso potrei dire di stare guardando il mio riflesso.

 I suoi lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri sono esattamente uguali ai miei, se non fosse per il fisico diverso potrei dire di stare guardando il mio riflesso

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Continuo a guardarlo mentre avanzo nella sua direzione. In altre circostanza, se non portassi il fardello della morte degli unici genitori che ho conosciuto, a quest'ora il nostro incontro sarebbe diverso. Ma dopo tutto quello che ho passato dopo il loro abbandono, non sono felice di trovarmi davanti a quell'uomo che devo chiamare padre.










Lizzy:

L'Alpha Rasnan ci offre dei cavalli per muoverci meglio, Tom sale assieme a Gahel, mentre io sto da sola. La nostra cavalcata dura molto e senza interruzioni. La paura di non arrivare in tempo è stata percepita da tutti, motivo per il quale nessuno dei tre si è lamentato.

Ed ecco la Terra di Izvorni, in cui è nato Kabal.
- Gahel, perché ci sono degli uomini a terra? – domando, distratta dalla visione delle mura.
- Il cocciuto deve essere passato. Stiamo attenti, non sappiamo cosa succede là dentro - dice smontando dal cavallo.

Entrati dentro, noto che la gente si è messa in circolo guardando qualcosa. Stringo il piccolo per non perderlo, seguita da Gahel. Ci facciamo strada tra la folla, guadagnandoci delle occhiate malevole.

- Che tu sia il benvenuto! – una voce così potente da zittire tutte le altre. Mi faccio sempre più avanti, per riuscire a vedere meglio.

- Non ho bisogno di queste cerimonie. Sono qui per un'altra ragione. -

Inizio quasi a correre, riconoscendo la sua voce. Spingo le persone, che mi guardano in maniera cattiva. E finalmente lo vedo, di fronte ad un uomo che più o meno ha la stessa costituzione corporale di Kabal.

Vado verso di lui, ma sento qualcosa colpirmi e mi ritrovo a terra.
Emetto un piccolo gemito di dolore mentre cerco di alzarmi, ma gli occhi rossi di un lupo mi fermano: - Ninfa – dice, per poi lanciarsi su di me. Cerco di combattere, ma è troppo grosso e forte.
Chiudo gli occhi, sperando di aver salva la vita, quando... sento dei gemiti strozzati e doloranti.

Kabal, che tiene per il collo l'aggressore.
- Non ci provare neanche, o sei morto - la sua voce è quella del suo lupo, la sua mano fa un veloce movimento, buttando il corpo del lupo sofferente verso la gente.

Mi alzo guardandolo. La sua mano si posa sul mio viso, i suoi occhi sono ancora rossi. Vedo il suo petto muoversi velocemente, la mia mano si appoggia vicino al suo cuore, solo a quel tocco i suoi occhi tornarono ad essere azzurro ghiaccio.

- Cosa ci fai qui? - alzo gli occhi al cielo. Stare lontano da me non ha cambiato quel suo modo arrogante di parlare, ma è anche per questo che mi sono innamorata di lui.
- Abbiamo iniziato questo viaggio insieme e lo finiremo insieme! - i suoi occhi si spostano ritornando sull'uomo, mi mette dietro di lui come a proteggermi.

- Kabal dobbiamo parlare! – aggiungo, mettendomi di fronte a lui.
- Non ora Ninfa, stai dietro e non muoverti - cerco di mettermi di nuovo dietro di lui.
- No, ora! Se lo uccidi te ne pentirai per tutta la vita, la tua anima ha bisogno di essere ripulita. Ma se uccidi tuo padre sarai dannato per sempre! – mi metto di nuovo di fronte a lui.
Si ferma, come se stesse riflettendo su ciò che gli ho appena detto. Un piccolo sorriso appare sul mio viso, ringrazio la Madre Terra per essere arrivata in tempo, ma con lui niente è sicuro. I suoi occhi sono di nuovo di quel rosso profondo, che associo alla rabbia più pura. E per la seconda volta vedo il vero volto di quello che tutti chiamavano Alpha Maledetto.

- Oggi avrò la mia vendetta. –

KABAL - Il Lupo SolitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora