54

2.5K 147 4
                                    

Seconda parte:

KABAL:

Non ricordavo che ce ne fossero così tanti, io e Wulf ci alterniamo con la spada, io cerco di renderli più deboli, mentre lui con il suo veleno li uccide.
Non guardo chi ho di fronte a me, perché in questo momento loro sono i nemici.
Mi fermo a prendere fiato quando i Coreless si fermano richiamati da chi li comanda. Wulf sembra agitato oltre ad essere arrabbiato; lei ha preso il suo posto, e le anime si sono ribellate a lui. Appoggio la mia mano sulla sua spalla
- Fra un po' riprenderai il tuo posto -
Non l'avrei mai detto ma mi sta simpatico, è un ottimo compagno di battaglia. Ma è naturale, la sua specie è conosciuta per questo.

La donna inizia a camminare verso di noi, mentre i Coreless le stanno vicino. La guardo meglio: sento un'energia negativa attorno a lei, vorrei sapere chi è, ma l'unico che ne sa di più è Gahel. E visto che non capisco cosa il mio compagno sta dicendo, lascio perdere questo pensiero.

In questo momento lei è solo un altro nemico da uccidere.
La sento urlare. È il segnale di attacco. I corpi iniziano a correre verso di noi; io ritorno a muovermi velocemente, mentre passo a Wulf quelli in pessime condizioni.

Vengo accerchiato da alcuni di loro, uno mi colpisce con un pugno al torace. Cado a terra, cerco di alzarmi ma, due di loro, prendono le mie mani bloccandomi, sento qualcuno tirarmi per i capelli. Lo stanno facendo apposta, vogliono bloccarmi per mostrarmi la scena.

Wulf è a terra, cinque di loro stanno sopra di lui, uno ha recuperato la mia spada. Vedo la spada entrare dentro la sua carne e il sangue schizzare fuori, mentre loro urlano di gioia.

La donna avanza verso Wulf senza mai distogliere lo sguardo rivolto a me; il suo sorriso riporta a galla le parole che mi ha detto Gahel: "non è una bambina, è una donna... è il male".
Si avvicina a Wulf sfiorando la sua testa, uno dei corpi le passa la spada.
Gli occhi di Wulf guardano i miei, sono così tristi. Noto una piccola lacrima scendere, ha capito che sta per morire. Cerco di muovermi, di togliermi quei dannati di dosso, ma tutto è invano.

La donna posa la lama sul suo collo, guardo per l'ultima volta il valoroso guerriero, che prima di andarsene urla, ricordando a tutti che morire in battaglia per loro è un onore.

- No! – urlo, mentre la donna stacca la sua testa dal corpo. Alcuni di loro si gettano sul corpo di Wulf iniziando a prosciugarlo di tutto il sangue che ha. Quella scena è surreale anche per uno come me, sono disgustato da questi esseri. La donna getta la testa verso di me, altri Coreless, che sono rimasti in disparte, iniziano a litigare su chi ha il diritto di mangiare.

Riesco a sentire i pensieri di Tom, segno che si trovano alla spiaggia, quindi lontani da me.
La donna punta la spada contro di me, per avvertirmi che è arrivato il mio turno.

Ma si sbaglia. Con il suo gesto ha firmato la sua condanna a morte, e quella di questi mostri. Dentro di me la tempesta di rabbia è appena iniziata, ed ora è pronta ad esplodere.

Abbasso la testa lasciando che quella "cosa" esca fuori, i miei occhi cambiano colore.
Lo sguardo della donna cambia. Si ferma, mentre dentro di me la forza aumenta. In pochi attimi tutti i corpi che mi stanno trattenendo vengono gettati via.

La donna è ferma, come affascinata e allo stesso tempo felice. Riconosco quello sguardo, è lo stesso che provo quando davanti a me ho un avversario degno di combattere.
Lei dà il segnale ai Coreless di attaccare, mentre non si muove e mi guarda. Anche i miei occhi sono puntati su di lei, tutto il resto a me non interessa, sono solo dei moscerini.
La magia esce da me con una tale forza che i corpi cadono a terra. Mi guardo in giro, solo alcuni di loro sono sopravvissuti. Lei è a terra, ma si rialza tranquillamente.
Gli ultimi Coreless rimasti si avvicinano ai corpi morti: chi si ciba, chi mi guarda non capendo cosa fare.

La donna inizia a correre verso di me con agilità, le sue gambe finiscono sul mio petto. Il suo calcio è così duro che riesce ad allontanarmi di qualche metro. Inizio a correre nella sua direzione, e riesco a spezzarle il collo.
Il corpo della donna cade ai miei piedi, gli ultimi rimasti iniziano a mettersi in fila indiana per tornare dentro la tana. Inizio a respirare lentamente permettendo al mio cuore di ritornare a battere normalmente.




La mia mente incomincia a sentire i pensieri dell'Alpha.
- Devi scappare, devi correre verso la spiaggia, prima che lei torni. - Inizio a comunicare con lui nella speranza che mi senta.
- L'ho uccisa. Sono tutti morti - la sua risposta non tarda ad arrivare
- No figliolo, quello è il male, il secondo guardiano della Kølie, non puoi averlo sconfitto. Scappa... -

Riesco a capire le sue parole, quando davanti a me un'ombra incomincia ad uscire dal corpo della donna.
- Vai al lago, ti abbiamo lasciato il portale aperto. CORRI, ÂARON, CORRI! - .

L'ombra sembra puntare verso di me, inizio a correre verso il lago mentre mi insegue. Dietro di me rumori di alberi che cadevano al suo passaggio.

Continuo a correre, quando vedo il portale. Qualcosa colpisce la mia gamba, cado per terra mentre l'ombra cerca di trascinarmi di nuovo dentro la foresta.

Sento il lupo voler uscire, ma cerco di trattenermi. Riesco a liberarmi con non so quale formula di magia, che ho incominciato a dire.
Torno a correre mentre il sangue esce sempre di più. Cerco di correre più velocemente, l'ombra è sempre dietro di me.

Mi fermo quando mi accorgo che, la gamba ferita, mi è di ostacolato nella discesa verso la spiaggia. Sul mare noto la barca ancora vicina, guardo sotto di me, mentre l'ombra si sta avvicinando.

La sua voce, anche a distanza, risuona nelle mie orecchie.
- Âaron - la mia piccola continua a urlare disperata. Quando sento l'ombra sfiorarmi mi butto verso l'unica mia salvezza.



Cerco di tornare a galla, e ogni volta che ci torno le forti onde mi spingono sul fondo. Inizio a nuotare con fatica, la gamba mi fa male, mi brucia.
Ma lei vale di più; ogni dolore, anche la morte stessa non mi fermerà. Ho dato la mia parola, e quando un lupo dà la sua parola la mantiene sempre, anche a costo di morire.

Delle forti braccia riescono ad aiutarmi a salire su, i miei occhi si puntano subito su di lei; il suo sorriso su quel dolce viso la rende ancora più bella.
Cerca di dire qualcosa ma io la precedo.

- Ti ho dato la mia parola - lei si butta su di me muovendo la barca, per fortuna riusciamo a non girarla. Poso le mie labbra sulle sue ricordando quanto mi è mancata.

Un rumore forte sulla collina mi fa staccare da lei, l'ombra ha preso la somiglianza di un viso.
- Ah, tranquillo, non può uscire da quella tana di mostri - dice mio padre, mentre inizia a remare.

Avvolgo le mie braccia sul suo corpo, la mia testa si appoggia sul suo morbido petto, mentre mi gusto quei pochi attimi di tranquillità.

KABAL - Il Lupo SolitarioWhere stories live. Discover now