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LIZZY:

Continuo a camminare per la stanza rabbiosa, anche a distanza è riuscito a farmi arrabbiare. Certo io l'ho provocato, ma dopo tutto quello che mi ha fatto si merita di peggio. Mi siedo sul letto pensando a lui. Mi manca, è la prima volta che lo lascio, e questa cosa inizia a pesarmi.

Guardo la luna che brilla, questa notte è davvero uno spettacolo, ma i miei occhi vengono attirati da una strana luce davanti a me. È così forte che devo chiudere gli occhi. Quando li riapro il suo volto è davanti a me.

Lui fa un debole sorriso indicandomi la porta. Mi vesto velocemente sotto il suo sguardo che non si è mai staccato dalla finestra. Vado verso la porta cercando di fare piano per non svegliare gli altri. Quando esco lui è qui, fermo.

Non so cosa fare. Una parte di me vuole abbracciarlo forte, un'altra parte vuole cacciarlo via, ma aspetto che sia lui a fare la prima mossa.

- Tanti pretendenti? - chiede. La sua voce mi è così mancata che chiudo gli occhi assaporando questo attimo.

- Sì - dico sicura di me - non ci sei solo tu – aggiungo, mentre lui si avvicina e io vado indietro.
- E dimmi, sono come me o no? – il tono divertito non mi sfugge.
- No, non hanno niente a che vedere con te - lo vedo gonfiare il petto come se le miei parole fossero un complimento per - sono molto meglio di te. Ma che dico, non potevo trovare di meglio - lo sguardo si fa duro.
- Mi trattano bene. Pensa, uno si è pure dichiarato; ha detto di volermi sposare. Mi ha fatto i complimenti, mi ha detto che sono bella-
- Anche io ti ho detto che sei bella - sbuffa.
- Sì, ma lui è pronto a vivere la sua vita con me. Si fida di me, mi ha detto di amarmi. -
- Ti sta solo prendendo in giro! Dopo solo due giorni non può dire queste cose - cerco di inventarmi qualcosa, visto che le mie bugie stanno per essere scoperte.
- Ah, ma non è un lupo. Che sbadata, mi sono dimenticata: è un Elfo e ci conosciamo da quando siamo piccoli – aggiungo, con un gran sorriso, per fargli credere che sto dicendo la verità.

In un attimo lui mi prende tra le sue braccia. Sentire il suo calore su di me, è una di quelle cose che più è mancata.
- Stai mentendo, Liz...- dice a pochi centimetri dal mio viso.
- No. Tu mi abbandoni sempre, ogni volta che mi avvicino a te mi allontani. Cosa pensi, che non sono capace di resisterti, di dimenticarti? – non posso arrendermi adesso.
- Liz, dimmi che stai mentendo. Ti prego, dimmi che... - sento il suo cuore battere sempre più forte, anche la sua stretta si fa più forte.
- Perché Âaron, cosa cambia per te? Mi hai lasciata -
- Te ne sei andata – continua con questa solfa.
- Io me ne sono andata perché tu non mi ami. Ho l'amore del tuo lupo, ma non il tuo. Non mi vuoi marchiare, e ora che voglio rifarmi una vita, arrivi e ti rimetti nel mezzo -
.
- Torna con me. - Le sue parole mi fanno un certo effetto, ma non è quello che voglio sentirmi dire.
- Tornare con te, per poi essere umiliata davanti a tutti. Ricordi cosa hai detto? Non c'è più un noi. Ricordi queste parole? - mi allontano dalla sua stretta appoggiandomi ad un albero.
- Non ti ho mai chiesto niente, so come sei. Ma ti ricordo che sono una donna... che ha paura. Paura per una battaglia alle porte. Paura di non essere alla tua altezza. Paura di non sapere se tu mi ami come ti amo io. Mi chiedi di tornare, ma a quale condizione? Dovrò aspettarti senza sapere se vivremo o moriremo; Dovrò stare zitta, con la paura che tu mi abbandoni di nuovo? A quale condizione devo sottostare, per vivere felice con te Âaron? – perdo il controllo, piangendo.
E la sua mancata risposta mi avvolge in un freddo gelido. La luce bianca che ho visto vicino alla finestra appare di
nuovo, ora so che è un portale, sicuramente la madre l'ha aiutato.
La mia mente inizia a pensare che, forse, lui non è venuto di sua spontanea volontà. Forse qualcuno l'ha indotto a venire, e le sue mancate risposte mi confermano che non sa cosa dire. Non cambierà mai, non farà mai un passo avanti pensando al nostro futuro. Eppure, dentro di me so che se mi dicesse la verità, se esponesse i suoi sentimenti, tornerei con lui seduta stante.
- Il portale si è aperto. Penso che dovresti tornare indietro. - La sua mano mi ferma, mi giro per guardarlo ma lui non si decide a parlare.
- Âaron, lasciami - .
- No. Perché se ti lascio andare via, mi maledirò per sempre. Non posso marchiarti, se è questo che speri. Ma... ho paura Liz. Ho paura da quando ti ho vista. Ho avuto paura quando ho deciso di lasciarti con la tua famiglia. E ne ho adesso. C'è una battaglia ed io non so... Non ho paura per me, ma per te. Ho il terrore di perderti. Terrore che tu possa scoprire cosa ho fatto in passato e lasciarmi. -
Resto sorpresa quando si inginocchia davanti a me stringendomi.
- Ti amo Liz. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista, questi giorni senza di te sono stati un inferno. E ora... Sapere che qualcuno possa... -
Mi inginocchio anche io, mentre i nostri occhi si guardano.
- Devi imparare a fidarti di me. Ti amo, e non mi importa cosa tu abbia fatto! -
- Ti sbagli, ho fatto del male. -
- Âaron, amo te con tutti i tuoi difetti e pregi – prendo il viso tra le mani.

- Sposami – sono così sorpresa da riuscire solo a sorridere, senza rispondere.

Dopo solo due giorni, le nostre bocche tornano ad unirsi. Mi è mancato sentire il suo sapore. Le sue mani iniziano a toccare ogni parte del mio corpo, finché non si stacca da me.
- Torniamo a casa? - Mi metto di fronte al portale con lui.

- Liz, immagina la nostra camera -
- Perché? –.
- Perché è lì che voglio dimostrarti quanto ti amo –

Una volta aperti gli occhi ci ritroviamo dentro alla nostra camera. Mi guardo in giro; sembra che ci sia stata una battaglia.
- Non ci sono più rientrato dopo quel giorno - si giustifica.

Mi avvicino al letto, le sue braccia mi stringono di più. Mi fa girare per riprendere il discorso che avevamo iniziato con le nostre bocche.
Il nostro bacio inizia a farsi più passionale.
- Uten Klær – pronuncia, mentre i nostri corpi si liberano degli abiti, grazie alla sua formula magica.
Mi solleva da terra senza mai staccare le nostre labbra. Ci sdraiamo sul letto, le sue mani scendono in basso verso le mie parti intime, inizio a gemere per il piacere. Quando entra dentro di me, la mia mente mi porta in un mondo fantastico, dove io e lui siamo i protagonisti.
I movimenti ci stanno portando alla fine del piacere, lui si avvicina al mio collo lasciando dei piccoli morsi.
- Ti marchierei ora, solo per farti capire quanto ti amo Liz. Sentiresti cosa provo per te, la mia gelosia, le sensazioni che provo nello stare con te. Fare l'amore con te...- i suoi movimenti si fanno cosi veloci che lo graffio su tutta la schiena. - Ti amo Liz - , - Ti amo Kabal-. Il suo respiro, come il mio, è spezzato. Ma tutti e due siamo felici di stare di nuovo insieme, anche se la battaglia è alle porte.

KABAL - Il Lupo SolitarioTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang