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Lizzy:

Non so quanto tempo è passato da quando ho preso uno dei cavalli e sono scappata da quel posto. La mia destinazione è casa. Sto tornando a casa mia, da mia madre e da mio padre.

Continuo a ripetermi che non mi interessa più nulla, che non mi farò umiliare di nuovo. Ogni volta che le cose si fanno più complicate, lui preferisce abbandonarmi, nascondere le sue parole, le sue emozioni, mentre io... Io mi sento solo usata, delusa.

"Sei la sua metà, la sua parte buona"
Tutti dicono la stessa cosa, ma si sbagliano. Io non sono niente per lui, solo la compagna del suo lupo scelta dalla Madre Luna.
Quella Madre che lui continuava a rifiutare, e con essa anche il mio amore.

Continuo a cavalcare senza fermarmi, non mi importa di essere in pericolo, non mi importa più nulla. Io voglio solo andare il più lontano possibile.

"Non sai amare, sei solo un codardo"

Penso alle parole dette. Non mi nasconderò dietro alla rabbia come fa lui, io quelle parole le penso davvero.
Non ha saputo amarmi come merito, sentivo che era mio solo quando la notte il suo corpo mi avvolgeva, amandomi.

È un codardo perché non ha capito che non mi interessa chi è stato in passato. Mi ha sempre mentito: sul suo nome, quando abbiamo fatto l'amore, e anche adesso.



Entro nelle Terre di Rasnan, ho calvato così veloce che adesso sono qui, lontana da lui.
Mi fermo per far riposare il cavallo, non ho niente con me. Sono scappata in fretta senza portare né cibo né niente, ma ora questo è il mio ultimo pensiero.
- Ci si rivede, L.. - Alpha di Rasnan cerca di ricordare il mio nome, anche se non ricordo di averglielo detto.
- Lizzy, Alpha. – Accarezza il mio cavallo.
- È un piacere vederti, Lizzy. E Gahel? – si interessa.
Gahel, il suo nome mi fa ricordare che non ho salutato nessuno, sono scappata come una ladra senza dire niente a nessuno. Abbasso la testa a quel pensiero, ma spero che capisca il mio gesto.
- Gahel sta bene, è nelle Terre del Alpha Thor – mi siedo su un tronco. - Sono solo di passaggio, faccio riposare il cavallo e poi esco dalle tue terre - .
- Gli amici di Gahel sono miei amici. Vieni, sarai stanca e affamata – lo seguo. Se fosse stato un altro me ne sarei rimasta seduta, ma Gahel ne ha parlato così bene.

- Mi chiamo Varas, anche se tutti mi chiamano Rasnan pensando che le mie terre abbiano il mio nome - aggiunge mentre camminiamo in direzione di una casa. Mi fa entrare, e vedo una donna che ha in braccio un neonato. La donna ha una lunga treccia, il corpo esile, sembrava una di quelle regine per la sua bellezza.
- Lei è mia moglie, Nectira. E lui è il mio piccolo – dice, prendendo in braccio suo figlio.
Resto incantata dalla scena. Il loro amore si può perfino toccare. Lei, al tocco del marito diventa rossa per l'imbarazzo.

La mia mente, involontariamente, ripensa ai nostri momenti belli. Non ce ne sono molti, ma quei pochi fanno scendere in me una tristezza assoluta. Cerco di non piangere, non sprecherò nessuna lacrima per colpa del destino crudele, e nemmeno per lui.
La moglie si avvicina a me senza che io me ne accorga.
- Cara, vieni, siediti con noi - dice in modo amorevole. Mi siedo con loro a tavolo, la moglie posa tutto quello che aveva per darmi il benvenuto, sembrava un banchetto di un re.
Mangio con loro, mentre Nectira mi racconta delle sue origini, scherzando con il marito che gioca con il figlio.
Non sono invidiosa di loro, ma una parte di me vuole essere come loro: felice. Avere una famiglia, poter avere una casa e aspettare il proprio marito! Ma niente di tutto questo accadrà a me.

- Dove sei diretta Lizzy? - chiese Alpha.
- Io... - vorrei rispondere che sono diretta alle cascate di Penny, e che da lì sarei andata da mia madre. Ma qualcosa più forte di me mi fa rimanere in silenzio.
- Caro, non parliamo di questo, l'importante che lei è qui al sicuro- risponde la moglie vedendo la mia difficoltà.
- Perché, ci sono problemi fuori? - chiedo cambiando discorso.
- Sì, c'è qualcosa nell'aria. Qualcosa di grosso. Penso che la profezia si stia per avverare- risponde l'Alpha.
- Di quale profezia parli? -
L'Alpha si avvicina al tavolo, mentre passa il figlio alla moglie, che ha iniziato a piangere per la fame.

- Nella mia terra c'è una profezia che si tramanda di padre a figlio. Si dice che un giorno il male e il bene lotteranno contro qualcosa di grande. Il male cercherà di distruggere il "Nulla" ma senza il bene non avrà scampo. La frase recita così: "La notte della Luna Rossa, il male e il bene saranno una cosa sola, per cacciare il "Nulla", solo così si otterrà un nuovo mondo. Ma senza i due mondi tutto sarà distrutto". -
Il silenzio regna, dopo che Vanras finisce di parlare. Anche il neonato ha smesso di piangere mentre beve il latte dal seno della madre.

La battaglia di cui parla Vanras, avverà nella notte della Luna Rossa, come la battaglia contro i Rövet, c'è una cosa che non mi è chiara: "il bene e il male combatteranno insieme". Io e Âaron dovremmo combattere insieme, ma lui ha preferito allontanarmi per fare da solo. Portandomi a scappare per tornare a casa; quindi di chi parla la profezia?

"Bambina mia, ricordati sempre che tu sei la sua parte migliore. Tu sei il suo bene" Le parole di mio padre risuonano dentro di me.

Io sono il bene, mentre lui è il male.
Rimango ferma, assorta nei miei pensieri, mentre una battaglia dentro di me inizia. Il cuore chiede di tornare indietro, mentre la testa dice di non umiliarmi più. Ed io non so più che fare.

- Lizzy ti ho preparato la camera, sarai nostra ospite fino a quando lo vorrai - mi dice Nectira.
Mi guardo intorno notando che la stanza si è fatta più buia, il marito e il bambino non ci sono più.
- Eri così assorta nei tuoi pensieri, che non abbiamo voluto disturbarti - aggiunge la donna mentre mi mostra la camera.
- Grazie Nectira – dico, prima che lei chiuda la camera.

Mi appoggio vicino al letto mentre guardo la luna. È così bella, sento un brivido su tutto il mio corpo, mentre una lacrima sfugge al mio controllo.
Per quanto io non voglia ammetterlo, lui è davvero la mia metà. È cocciuto, è tutto quello di negativo c'è in lui; ma è tutto questo ad avermi fatta innamorare. Appoggio la mia testa sul cuscino lasciando che il sonno mi porti a riflettere su tutto quello che è avvenuto.

KABAL - Il Lupo SolitarioTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang