Una corda viola sbiadito

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Taehyung e Jungkook erano rimasti amici per quattro anni, sin da quando Jungkook si era trasferito nel quartiere quando aveva sette anni e Taehyung ne aveva otto (questo significa che ora hanno undici e dodici anni). Erano amici stretti, sapevano tutto l'uno dell'altro- erano praticamente inseparabili.

Taehyung e Jungkook erano seduto nella stanza di Taehyung, giocando con un filo. Era uno dei loro passatempi preferiti- giocare con i fili e fare altre cose con essi. Cercavano di comportarsi come se fosse un giorno normale, ma era difficile visto che non era un giorno normale.

Quel giorno Jungkook lo avrebbe lasciato. Doveva trasferirsi. Davvero molto lontano.

"Tae, tu... tu mi mancherai davvero" sussurrò Jungkook, la coda dell'occhio si stava riempiendo di lacrime.

Taehyung lo guardò e gli diede un grande abbraccio.

"Mi mancherai anche tu Kookie" sussurrò l'altro.

Una lacrima scivolò sul viso di Jungkook.

"Potrei non rivederti più" Jungkook pensò ad alta voce, la sua voce si stava spezzando.

"Ehi, ehi, non piangere. Non voglio che tu pianga" lo confortò Taehyung non appena asciugò la lacrima di Jungkook.

Jungkook tirò su con il naso, tenendo dentro le lacrime. Avrebbe pianto dopo. Per quel momento, si sarebbe goduto gli ultimi momenti con Taehyung.

"Jungkook, tieni" mormorò il più grande.

Afferrò gentilmente la caviglia sottile di Jungkook e legò intorno ad essa, senza stringere troppo, una corda viola scuro.

"Viola significa che ti voglio bene e che mi fido di te, e lo farò per molto tempo." sussurrò Taehyung.

Jungkook sorrise e abbracciò stretto Taehyung. Poi legò anche lui una corda viola intorno alla caviglia di Taehyung.

"Ti voglio bene anche io" sussurrò "e anche io lo farò per molto tempo.

"Jungkook~" la voce della madre di Jungkook rimbombò per tutta la casa "Saluta Taehyung, dobbiamo andare"

Jungkook abbracciò ancora Taehyung, questa volta più forte, e Taehyung ricambiò con la stessa forza.

"Ti voglio bene, mi fido di te, mi mancherai. Mi manchi già. Tutto questo sta accadendo troppo velocemente. Non voglio andare. Ti voglio bene hyung" Jungkook parlò senza sosta, impappinandosi nelle sue stesse parole e cercando di non lasciare che la sua voce si spezzasse.

"Ti voglio bene anche io Jungkook" sussurrò Taehyung a sua volta.

Solo qualche minuto più tardi, Taehyung guardò la macchina dei genitori di Jungkook fare retromarcia. Vide la piccola faccia di Jungkook schiacciata sul finestrino, le lacrime che scendevano come una cascata.

Taehyung aprì il finestrino in un lampo, si sporse con la parte superiore del corpo e agitò le braccia mentre si asciugava le lacrime. Jungkook abbassò il finestrino della macchina e agitò le mani prima di metterle intorno alla bocca per amplificare la sua voce.

"Ciao Taehyung!"

Anche Taehyung mise circondò la sua bocca con le mani per amplificare la voce.

"Ciao Jungkook!"

E quella fu l'ultima volta in cui Taehyung vide il suo amico.

﹋﹋﹋﹋

Quello era il primo anno di università di Taehyung. Si sedette nella sua stanza del dormitorio aspettando il suo nuovo coinquilino. Era nervoso e irrequieto dato che era diventato più introverso e meno fiducioso dalla partenza del suo migliore amico quando aveva solo dodici anni. La perdita che aveva sofferto lo seguì fino ad a quel giorno, anche se era un dolore sordo, un ricordo sbiadito, un vuoto a cui si era abituato tanto da sembrare quasi impossibile ricordare quando era pieno. Ma non dimenticava mai l'immagine sfocata di quel sorriso da coniglio che gli scaldava il cuore.

I suoi pensieri vennero interrotti quando sentì la porta aprirsi. Si girò e vide un ragazzo dai capelli neri entrare mentre metteva le chiavi della stanza nella tasca.

"Ciao, devi essere il mio compagno di stanza" dedusse Taehyung mentre tirava fuori la mano per stringerla e forzava un sorriso.

Il ragazzo si fermò con la mano in aria e i suoi occhi si soffermarono sul sorriso di Taehyung.

"Che c'è?"

"Oh, nulla, solo... il tuo sorriso mi ricorda qualcuno"

Taehyung inclinò la testa curioso.

"Chi?"

"Oh, non è importante" replicò scuotendo la testa.

Si ricordò della mano di Tae e la strinse, sorridendo in segno di scusa.

Guardando quel sorriso, Taehyung non fece che a pensare a-

Il ragazzo attraversò la stanza e si sedette sul letto vuoto. Mentre lo faceva, i suoi lunghi pantaloni da sera si sollevarono leggermente. Taehyung notò una brutta corda sbiadita legata strettamente alla caviglia. Il suo interesse si accese un po' e lui lo guardò. Ad un'ispezione più ravvicinata, quello che pensò fosse una corda bianca o forse azzurra si rivelò essere un viola molto sbiadito. Sorrise a se stesso nel ricordo del ragazzo a cui aveva dato una stringa, una corda proprio così.

"Comunque, sono Jungkook"

La mascella di Taehyung cadde e Jungkook lo guardò in modo strano.

"Che c'è?"

Taehyung si diresse verso di lui, si accovacciò e gentilmente toccò la corda attorno alla sua caviglia.

"Ma cosa stai fa- non toccarla" disse rapido mandandolo via.

Taehyung lo guardò.

"Jeon Jungkook?"

"Ehm, ti conosco?"

Taehyung prese un respiro profondo. Era troppo bello per essere vero.

"F-Forse. Eravamo piccoli"

"Come scusa?"

Taehyung si sedette vicino a Jungkook e gli guardò il viso.

"Il mio nome è Kim Taehyung."

La mascella di Jungkook cadde, e i suoi occhi si spalancarono non appena mise insieme le informazioni.

"P-Pensavo che non ti avrei mai più rivisto..." disse mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime.

Taehyung lo avvolse in un grande abbraccio, e Jungkook ricambiò più fortemente la stretta.

"Il mio Jungkookie..." sussurrò Taehyung.

Si abbracciarono per un lungo periodo, provando diverse emozioni.

Quella volta, si assicurarono di non essere separati mai più.

Taekook OSWhere stories live. Discover now