Capitolo 2

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•POVS MAYA•
"Che facciamo oggi?" Chiese Lily.
"Pratica con i poteri e poi abbiamo un annuncio da farvi" disse Astarte.
"Va bene" dissi io.
"Mettetevi queste e ci vediamo in cortile tra quindici minuti". Disse Belial.
"Finalmente si combatte" dissi con un sorriso.
"Finalmente si fa qualcosa di interessante" disse Jacob.
"Basta con le chiacchiere, mettetevi queste e ci vediamo in giardino tra dieci minuti" disse Belzebù.

"Basta con le chiacchiere, mettetevi queste e ci vediamo in giardino tra dieci minuti" disse Belzebù

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"Forti" dissero Jacob e Newt

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"Forti" dissero Jacob e Newt.
Io, Rosaly e Lily li guardammo con faccia confusa e poi scuotemmo la testa divertite.
"Va bene" rispondemmo noi ragazze per poi andarci a cambiare nelle nostre stanze.
Una volta finito ci incamminammo verso il giardino.
"Finalmente siete qui" disse Belzebù scocciato.
"Allora ragazzi da oggi inizieremo la pratica sui poteri." Disse nonno Belial.
"Combatterete uno contro l'altro, nessuno escluso finché non ci sarà un vincitore" disse Belzebù.
"Non essere così duro, Belzebù.
Potrete arrendervi quando non ce la farete più" disse Astarte.
"Non sono duro, sono realista, un demone non si arrende, vince e basta" rispose Belzebù.
"Sono solo ragazzi" disse Belial.
"Presto saranno soldati, devono essere pronti a qualsiasi minaccia" rispose Belzebù.
"Non è affatto così" disse mia madre apparendo dal nulla e facendo prendere un colpo a tutti.
"Oddio Katherine, che paura" disse Astarte con una mano sul petto.
"Scusami Astarte" disse lei imbarazzata.
"Tranquilla, cara".
"Stavo dicendo...
Non è è affatto così.
Non sarete soldati, se combattere sarà per la famiglia, per l'amore o per l'inferno stesso.
Non ci sarà nessuno ad impedirvi di evitare una guerra quindi state tranquilli" finì il suo discorso.
"Cavolo Kathy, i tuoi discorsi sono così motivatori" disse Belzebù.
"Lo so, grazie" rise.
"Comunque sono venuta qui per l'annuncio che vi dovevamo fare" continuò lei.
"Giusto" disse Belial.
"Dicci mamma" dissi.
"Allora, qui sulla terra ci sono tanti posti abitati dagli umani.
In un posto chiamata Alaska, precisamente a Juneau, c'è una persona, pensiamo sia un demone che non ci ha ancora trovati" continuò.
"Oppure vuole starci alla larga" dissi seria.
"Può essere ma dobbiamo comunque andare a controllare" disse Belial.
"Un demone in Alaska, questo tizio è strano" disse Jacob.
"O molto furbo" disse Lily
"È un posto freddo perché mai dovrebbe andare in un posto così." Disse Newt.
"Perché è l'ultimo luogo dove lo cercheresti" dissi.
"Giusto" disse Rosaly.
"Perché mai dovremmo cercare questo tizio, lui non vuole stare qui o ci avrebbe trovato dopo massimo qualche anno" dissi ovvia.
"Lo so Maya ma il nostro compito è solo trovarlo e capire chi è.
E spetta a voi trovarlo.
È una prova per vedere come ve la cavate fuori da qui."
"Cosa?" Domandammo tutti noi.
"Avete capito benissimo e non voglio repliche"
"Ma mamma..."
"Tesoro, sei la principessa degli inferi, un giorno tutto questo apparterrà a te, devi far vedere a tutti quello che sei o  non ti seguirá nessuno" disse accarezzandomi la guancia.
"Sarò una principessa perfetta,
saprò comandare, te lo dimostrerò e sarai fiera di me".
"Lo sono già, tesoro"
"Grazie" l'abbracciai.
"Grazie a te di essere nata" ricambiò l'abbraccio.
"Partirete domani mattina dopo la colazione" disse Belial.
"Va bene, nonno"
"Ora vado a dire a Dolores di farti la valigia per domani" disse mamma.
"Valigia?
Perché quanto ci metteremo?" Chiesi.
"Qualche giorno, dipende da voi e da quel tizio.
In ogni caso, dovrete affittare delle camere in un hotel fino a quando non avrete trovato quest'uomo.
Una volta trovato potrete tornare qui" disse lei.
"D'accordo" dicemmo tutti.
"Ora vi lascio al vostro allenamento.
Oh quasi dimenticavo" disse mia madre e si teletrasporto.
"Ma che?" Dicemmo confusi.
Riapparí un minuto dopo con mia cugina Luna.
"Luna si allenerà con voi e verrà con voi domani."
"Va bene" dicemmo tutti.
"Ora vado veramente" rise e si teletrasportò di nuovo.
"Ciao Luna" dissi abbracciandola.
"Ciao Maya" ricambio l'abbraccio.
"Ciao Luna" dissero le ragazze abbracciandola.
"Ciao ragazze" rise lei.
"Ciao" dissero i ragazzi annoiati da noi.
"Ciao" rispose lei.
"Allora sei pronta per quest'avventura?"
"Per niente" rise lei.
"Bene, nemmeno noi" risi anche io.
"Zia Katherine ha detto che partiamo domani dopo colazione, vero?"
"Si"
"Allora domani ci vedremo fuori dagli inferi" disse lei.
"Non ti piace qui, eh" le chiesi.
"No è un bel posto però fa troppo caldo" rise lei.
"Lo pensava pure mia madre quando è arrivata qui" dissi ridendo.
"Ma ora il fuoco è parte di lei" disse.
"Da quando è diventata demone, si.
È poi ha dei poteri eccezionali" dissi io.
"Si è vero" mi diede ragione.
"Per esempio anche io vorrei avere il potere del teletrasporto" dissi.
"È molto probabilmente lo avrai" disse mio nonno.
"Perché?"
"Sei frutto di due persone che hanno questo potere, quindi è probabile che lo avrai anche te."
"Forte" dissi.
"Ora cominciamo l'allenamento" disse Belzebù.
"L'allenamento è composto da due fasi.
Il combattimento con i poteri e il combattimento con la spada.
Faremo delle squadre, i vincitori si scontreranno fino a che ne rimarranno due, uno per i potere e uno per la spada" disse Belzebù.
"D'accordo" dicemmo noi.
"Le squadre sono,
Jacob, Newt.
Lily, Luna.
Rosaly, Maya." Disse Astarte.
"Prima squadra, avanti" disse Belial.
"Al mio tre, iniziate è tutto chiaro?" Chiese Belzebù.
"Si" risposero.
"3,2,1, via"
Iniziarono a combattere, Jacob aveva il potere dell'invisibilità e Newt della supervelocità.
Vinse Newt, stordendolo.
Il combattimento con la spada lo vinse Jacob.
"Seconda squadra, avanti" disse Belial.
"3,2,1, via"
Luna aveva il potere della luce e delle nuvole.
Lily invece aveva il potere della nebbia.
Lily fece apparire della nebbia intorno a Luna ma lei si protesse con uno scudo di luce che accecò Lily.
Vinse Luna, il combattimento con la spada lo vinse Lily.
"Terza squadra, avanti" disse Belial.
"3,2,1, via" disse Belzebù.
Rosaly aveva il potere del ghiaccio ed io avevo il potere dell'acqua, della terra e dei fulmini ma al contrario suo io potevo anche volare.
Mi lanció degli stalattiti che schivai volando, mi lanció delle sfere di ghiaccio che bloccai con uno scudo di terra.
Nella distrazione mi ghiacció una gamba ed in quel momento non seppi che fare.
Pensava di aver vinto ma mi venne un idea forse un po'pericolosa ma decisi di metterla in pratica.

DANGEL: L'equilibrio del male e del beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora