Capitolo 15

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14 Marzo•
La sveglia suonò perfettamente alle 7:20 per me era un giorno come gli altri ma non per le altre persone dell'inferno.
Domani la Principessa dell'inferno avrebbe compiuto 19 anni e la gente non pesava ad altro.
Mi alzai di mala voglia dal letto, mi chiusi in bagno ed entrai in doccia.
Un intera giornata a sentire persone che ti chiedono "preferisci questo o quello?", "carne o pesce?", "festoni o fiori?", "abiti eleganti o festa in maschera?", eccetera...
Uscita dalla doccia, mi pettinai e legai in una treccia laterale i miei lunghi capelli neri.
Mi truccai velocemente ed entrai nella cabina armadio, scelsi un pantalocino di jeans grigio, una maglietta nera con maniche a tre quarti e delle scarpe sportive nere.

Mi truccai velocemente ed entrai nella cabina armadio, scelsi un pantalocino di jeans grigio, una maglietta nera con maniche a tre quarti e delle scarpe sportive nere

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Una volta fatto, mi fermai davanti alla mia porta, feci un respiro profondo ed uscii.
"Che la lunga giornata abbia inizio" pensai.
Mi incamminai verso la sala da pranzo e lungo il corridoio molte persone mi diedero il buongiorno, di a qui tutto normale, diciamo.
Aprii la porta della sala da pranzo e come mi aspettavo, venni investita da tremila persone che mi facevano domande su domande.
Odiavo essere bloccata in mezzo a tante persone, così tanto che il mio potere ibrido prese il sopravvento.
I miei occhi si tinsero di giallo, con un semplice gesto allargai le braccia, con la telecinesi creai tra le persone un passaggio e subito dopo i miei occhi tornarono azzurri.
Questo potere cominciava a piacermi, camminai in mezzo alla gente ed una volta fuori da quella folla dissi,
"Sarò lieta di rispondere alle vostre domande dopo la colazione" sorrisi a tutti, loro si inchinarono e poi tornarono a fare le loro cose.
"È uguale a suo padre" disse mia madre sbuffando.
"È proprio mia figlia" disse con fare orgoglioso, risi all'affermazione di mio padre e alla faccia che aveva fatto mia madre.
"Non guardarmi così, sono stata pure troppo gentile" dissi alzando le spalle divertita.
"Oggi ti aspetta molto da fare.
Alle 9:40 devi rispondere alle persone che hai cacciato prima.
Alle 10:00 hai un allenamento con Albert e con gli altri ibridi.
Alle 14:00 devi vederti in camera tua con Valentina per il vestito di domani.
Alle 15:00 devi accompagnare i ragazzi nuovi in biblioteca per raccontargli tutto quello che devono sapere sull'inferno.
Tutto chiaro, Cara?" Disse Astarte
"Si, credo... cioè si, tutto chiaro." dissi cominciando a mangiare.
"Perfetto" sorrise Astarte.
Continuai a mangiare anche se avevo un po' d'ansia, erano un po' di cose da ricordare ma il mio solito pensiero era come riuscire a salvare Albert.
Mi alzai da tavola, erano le 9:37, i miei ultimi tre minuti in pace.
"Tesoro noi andiamo, chiamaci se ti serve una mano" disse mia madre a braccetto con mio padre.
"Va bene, buon lavoro"
"Grazie" rispose mia madre, mio padre mi sorrise e poi se ne andarono.
"Ragazzi ci vediamo alle 10:00 in giardino" disse Albert andando via insieme agli altri.
La sala da pranzo si era svuotata completamente.
"Hey, futura festeggiata" mi chiamò Riven.
"Hey" dissi con un sorriso.
"Vedo che ti aspetta una giornata impegnativa" rise.
"Si, non ce la faccio, fra meno di due minuti verrò sopraffatta da gente che mi farà domande su domande" dissi alzando gli occhi al cielo.
"Guarda il lato positivo"
"Ah sì?... E quale sarebbe?" Dissi sarcastica.
"Io, ti terrò compagnia fino alla fine degli allenamenti con Albert".
"Interessante, allora siediti vicino a me senno verrai spazzato via" dissi indicando la sedia vicino alla mia .
"Va bene" mi sorrise, l'orologio segno le 9:40, i camerieri aprirono le porte della sala da pranzo facendo entrare tutte le persone di prima.
"Buona fortuna" mi disse Riven.
"Spero di non morire proprio oggi per questa cosa"
Nell'aria si levarono le voci di tutte quelle persone,mi tappai le orecchie.
Un tuono fece zittire tutti, guardai Riven con un sorriso.
"Signori, uno alla volta per favore" disse serio.
"Allora il gruppo che si occupa delle decorazioni faccia un passa avanti" dissi.
"Eccoci Principessa, cosa preferite, festoni o fiori?" Disse una signora di quel gruppo.
"Niente festoni, usate i fiori per fare delle ghirlande da attaccare alle pareti.
Usate fiori, rossi, neri, viola, blu ecc.. ma niente bianco e non toccate i fiori del mio hanami.
Sulla scalinata mettete delle rose rosse.
Penso basti" dissi in un sorriso.
"Si, grazie Principessa"
"Grazie a voi, potete andare" sorrisi ed il gruppo delle decorazioni se ne andò.
"Ed uno è fatto" disse Riven.
"Il gruppo del catering, faccia un passo avanti"
"Eccoci, cosa desidera mangiare domani?"
"Serviamo bevande varie, acqua, del ponce, del vino sia rosso che bianco ecc...
Da mangiare possiamo fare varie tartine, spiedini, fritti, pizzette, patate al forno, pollo, paninetti ecc...
Poi se volete aggiungere altro, fate voi.
Penso sia tutto"
"Grazie Principessa"
"Grazie a voi" se ne andarono pure loro.
"Il gruppo che si occupa del tema della festa?"
"Eccoci"
"Tema elegante, niente festa in maschera, i vestiti vanno bene di tutti i colori tranne il bianco, dite agli Angeli di venire con al massimo un grigio chiaro o color panna.
Penso sia tutto"
"Va bene, grazie Principessa"
"Grazie a voi".
"Sono le 9:55" disse Riven.
"Tranquillo manca solo il gruppo per la musica e ho finito"
"Ci dica"
"Suonate musica lenta e ballabile.
I strumenti sono a vostra scelta.
Potete andare"
"Va bene, grazie Principessa"
"Grazie a voi" sorrisi e se ne andarono pure loro.
"Appena in tempo" disse Riven ridendo.
"Si infatti, andiamo" risi anche io, mi alzai dalla sedia e mi incamminai verso la porta.
"Dammi la mano" dissi, mi diede la mano e ci teletrasportai fuori in giardino.
"Perfetto, ci siete tutti" disse Albert.
"Perché arrivate sempre insieme?"ci chiese Jack con un'espressione strana in volto.
"Togliti quell'espressione dalla faccia, lei stava dando le direttive per domani ed io le stavo facendo compagnia" disse Riven semplicemente.
"Ora non importa" disse Albert riprendendo Jack.
"Mi scusi, Albert" disse Jack.
"Non fa niente ed ora a noi.
Ragazzi non mi rimane molto tempo perciò devo insegnarvi a proteggere l'equilibrio ad ogni costo.
Niente domande, combatterete tutti contro tutti" finì il discorso.
La cosa non mi entusiasmava, l'ultima volta non era andata per niente bene.

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DANGEL: L'equilibrio del male e del beneWhere stories live. Discover now