Capitolo 23

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"Muoio ogni giorno non guardandoti" mi disse con un sorriso, avvampai all'improvviso.
"Sei molto dolce" dissi accarezzandogli una guancia.
"Lo sarò sempre con te"
"Anche io" sorrisi.
I nostri volti si avvicinarono pian piano, finalmente il momento era arrivato...
"Lucifero, no" disse mia madre tirando mio padre furioso.
"Ragazzo allontanati da mia figlia"
"Papà ma che fai?" Dissi imbarazzata.
"Hai detto di non volere nessuno" disse lui.
"Davvero?" Disse Riven allontanandosi da me.
"No cioè si ma non intendevo..." Mi fermò.
"Immaginavo, non sono abbastanza per stare con te, non sono quello che vuoi...
Beh allora ti lascio a quei nobili, con permesso" disse e poi se ne andò.
"Ma io intendevo loro" dissi indicando i tizi di prima.
"Lucifero che cosa hai fatto!" Disse mia madre.
"Mi dispiace, non sono ancora pronto a vederla affianco ad uomo, a quella distanza poi" disse con le braccia incrociate.
"Si peccato che non è una tua decisione" dissi con gli occhi rossi.
"Maya, calmati" disse mia madre, portandomi verso le cucine dove non c'era quasi nessuno.
"Come faccio a calmarmi?... Non mi perdonerà mai, odio far star male le persone a cui voglio bene e l'ho appena fatto" dissi con le lacrime agli occhi.
"Non è colpa tua, tuo padre si è comportato come ogni padre di tutto mondo.
Lui ti vede ancora come la sua bambina" disse accarezzandomi la guancia, i miei occhi divennero blu.
"Si lo so, non sono arrabbiata con lui ma con me stessa, ci ho messo troppo a parlare"
"In questi momenti, tu devi reagire, vai da lui e spiegagli la situazione".
"Si hai ragione" dissi ed i miei occhi tornarono azzurri.
"Aspetta" disse, mi sistemò il trucco leggermente sciolto sotto l'occhio e poi mi sorrise.
"Fatto, ora vai e fagli vedere che tieni a lui, fagli vedere che sei una vera guerriera".
"Lo farò" l'abbracciai e poi andai a cercarlo tra la gente.
Ogni due per tre le persone mi fermavano per farmi gli auguri.
"Auguri tesorino" disse zia Sara.
"Zia Sara, grazie" dissi abbracciandola.
"Tanti auguri, piccoletta" disse mio zio Michel abbracciandomi.
"Grazie zio Michel".
"Dove corri?" Chiese lui.
"Papà ha fatto scappare il ragazzo che mi piace ed ora lo sto cercando" dissi velocemente.
"È sempre il solito" disse lui in una risatina.
"Cuginetta, auguri" disse Luna abbracciandomi.
"Grazie Luna, mi puoi aiutare a cercare Riven?
Mio padre..."
"L'ha fatto scappare, si ho visto e comunque sì ti aiuto"
"Grazie mille"
"Mamma, papà aiuto Maya, ci vediamo dopo" disse sorridendo.
" Va bene, tesoro" dissero loro con un sorriso.
Tirai luna via con me e cominciammo a cercare Riven nella folla.
"Te guarda a sinistra ed io guardo a destra"
"Va bene"
Dopo un po'.
"Laggiù ci sono i ragazzi, starà con loro, no?" Disse lei.
"Probabilmente, grazie per avermi aiutata ma mi servi come supporto morale"
"Quando vuoi" rise lei.
Ci avvicinammo ai ragazzi.
"Guarda chi c'è, la festeggiata" disse Jack.
"Non ora Jack"
"Auguri Maya" disse Alex.
"Grazie"
"Hey auguri festeggiata" disse Mindy avvicinandosi a me e a Luna.
"Grazie Mindy, hai visto Riven?" Dissi
"Si sta li, sta parlando con Lily e Rosaly.
Non sta bene, prima c'è rimasto male"
"Si ma ha frainteso tutto, mio padre non intendeva lui".
"Immaginavo comunque è quello che gli stanno ripetendo loro da almeno dieci minuti" disse indicando le ragazze.
"Vado da lui" dissi andai da lui con dietro Luna e Mindy.
"Riven" dissi.
"Non so cosa dirti" disse lui guardandomi a malapena.
"Hai frainteso quello che diceva mio padre"
"L'ho già sentita questa"
"Senti, quando ho detto quella cosa intendevo che non mi interessavano quei ragazzi" dissi inviando i ragazzi di prima.
"Pure se fosse, che dovrei fare?... Tuo padre è stato chiaro.
Io non vado bene per te, non sono nessuno e non ne valgo la pena" stette per andare via ma lo afferrai, afferrai il suo viso e dissi.
"Sono io a decidere per la mia vita,tu sei tutto.
Vali e varrai sempre tutte le pene del mondo" dissi tutto d'un fiato, notando le mie mani che stringevano il suo viso, lasciai la presa.
Lui fece un sorriso a trentadue denti, mi prese il viso tra le mani dolcemente e mi baciò.
Sentii mille farfalle nello stomaco, non avevo mai provato niente del genere per ben diciott'anni e sapere che lui provava lo stesso mi scaldava il cuore.
Ci staccammo, ero rossa in volto, lui mi prese da sotto le braccia, mi alzò da terra e mi fece girare.
Mi rimise a terra e mi portò al centro della pista da ballo.
I nostri amici ci seguirono.
Noi due cominciammo a ballare, Lily cominciò a ballare con Alex e Mindy con Newt.
"Su vai" disse Rosaly spingendo Jacob verso Luna.
Lui si avvicinò a lei,
"Luna, vuoi ballare con me?" Disse in un modo che non gli avevo mai visto usare.
"Io?... Davvero?" Chiese lei confusa.
"Si, tu"
"Angioletto, ti va di ballare con me?" Chiese Jack avvicinandosi ai ragazzi.
"In realtà, ballo con Jacob"
"Davvero?" Chiese lui sorpreso.
"Si, non mi piace essere chiamata angioletto" disse per poi prendere Jacob e ballare.
"Ti è andata male" disse Rosaly ridendo.
"Anche a te, vedo" disse Jack.
"Io non sono stata rifiutata da nessuno" disse con un sorrisetto.
Stette per andare via ma lui le bloccò il braccio.
"Ehi dove vai, balla con me"
"Non si chiede cosi di ballare ad una signorina".
"Hai ragione, ti andrebbe di ballare con me?" Sorrise lui.
"Ora va meglio" disse lei ridendo.
"Non me l'aspettavo" dissi a Riven guardando quella scena.
"Chi se lo sarebbe mai aspettato" disse lui ridendo.
"Anche i muri più duri si possono scalfire" dissi.
"Concordo" disse lui appoggiando la fronte alla mia.
Rimanemmo così per un po' quando...
"MAYA, ALBERT NON STA BENE" disse mia madre.
"COSA?" mi staccai da Riven e seguii mia madre insieme ai ragazzi.
Vidi Albert, era a terra dolorante e il cuore mi si spezzò pian piano.
Era arrivato il momento più difficile.

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DANGEL: L'equilibrio del male e del beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora