Capitolo 37

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"Oh dolce Katherine, io vi ho lasciato una scelta ma voi avete rifiutato di collaborare, quindi in pratica ve la siete cercata" rise lui.
"Non ti permetteremo di portarla via" disse mio padre, Cunter rise alla sua affermazione.
"Davvero e chi mi fermerà?... Voi?" Rise ancora.
"È matto" disse mia nonna a bassa voce.
"Non riuscirai nemmeno a sfiorarla" disse Riven al mio fianco stringendomi la mano.
"Su questo ti sbagli, sai non è stato difficile entrare negli inferi, entrare in camera sua e cancellarle la memoria.
Approposito, Maya il tuo viso...hai una pelle perfetta, così liscia al tocco" disse in un sorriso.
Riven tremava di rabbia affianco a me, gli strinsi la mano e lui di calmò.
"Che tenero è geloso"
"Non deve, lui sa che amo lui e lui soltanto" dissi decisa.
"Non sarà così per molto, cambierai idea" il sorriso sulla sua faccia era scomparso, un buon segno per noi.
"Non credo proprio, tu non puoi farci niente" dissi.
"Così va la vita" continuò Riven.
"ORA BASTA" il suo urlo rimbombò per tutta la foresta.
"TOGLIERÒ QUEL ODIOSO SORRISO DALLE VOSTRE INSULSE FACCE" disse per poi dare segni alla sua armata di attaccare.
Troppo tardi per lui, noi eravamo già pronti, a mezza frase le truppe dall'alto cominciarono ad attaccare la sua armata.
Molti caddero a terra inermi, gli altri corsero verso di noi, la battaglia ebbe inizio.
Ogni volta che mi giravo avevo un nemico pronto ad attaccarmi ma me ne sbarazzavo in due secondi.
Fermai una freccia a mezzo metro dal mio petto,
"Non credo proprio" e con questo gliela ritirai addosso infuocata.
"Ciao, ciao" dissi per poi affiancare Riven.
"Ti vogliono parecchio morto" dissi vedendo quanti nemici aveva addosso ed abbattendone intanto un altro.
"No perché dici questo?" disse lui in tono sarcastico fulminando un tizio.
"Anche te non scherzi" disse guardando verso di me per un'attimo.
"È un gioco da ragazzi" dissi, alzai una mano e con una ventata li fiondai a kilometri di distanza da noi.
"Vedo" sorrise leggermente.
"Vai a dare una mano agli altri, io ce la faccio" disse lui, creando dei cloni che gli guardavano le spalle.
"Va bene" aprii le ali e spiccai il volo, dall'alto vedevo meglio chi aveva bisogno di una mano.
Tutti stavano combattendo in modo eccellente, avevamo poche vittime e questo era una parte positiva.
Scesi in picchiata verso Rosaly che aveva tre nemici intorno, atterrai, ci guardammo e dopo un cenno con la testa sbattemmo un piede per terra congelando il pavimento in torno a noi e ghiacciando anche quelli che si stavano avvicinando.
Con gesto frantumai le tre statue di ghiaccio,
"Ottimo lavoro" dissi a Rosaly.
"Altrettanto" sorrise lei.
"Resta insieme agli altri, più siete e più persone non vi attaccheranno alle spalle" dissi aprendo le mie ali.
"Tranquilla, le guardo le spalle io.
Facciamo a chi ne fa fuori di più?" disse Jack posizionandosi dietro di lei.
"Ci sto" rise lei.
"Va bene" dissi con un sorriso, per poi spiccare nuovamente il volo.
Guardai di nuovo dall'alto, andava tutto bene per il momento.
Vidi Lily, Luna, Newt e Mindy accerchiati da circa dieci nemici.
Chiusi le ali in volo e mi teletrasportai in mezzo a loro.
"Ma come, non mi avete invitata?" Dissi in un ghigno.
"Sono tutti tuoi" disse Luna.
"D'accordo" dissi io, chiusi i miei occhi azzurri e li riaprii, erano gialli, erano spaventati, lo sentivo, feci un sorriso, li sollevai tutti e dieci da terra, senza sforzarmi oramai mi veniva naturale, mi ero allenata duramente e si notava.
Una volta in aria li ghiacciai e li lasciai ricadere a terra frantumandosi in mille pezzi.
"Grazie" dissero loro.
"Prego" dissi allontanandomi da loro.
Ogni passo che facevo avevo qualcuno addosso, chi cercava di uccidermi, chi cercava di lanciarmi frecce e chi cercava di strapparmi la collana dal collo come se pensasse che l'equilibrio fosse racchiuso li.
Ormai la battaglia andava avanti da ore, c'erano delle vittime, dei feriti, chi era stanco, e chi combatteva ancora energico.
Come mi sentivo io?... Mi sentivo viva,ero ancora in forma ma tutto quello che volevo era che finisse presto, per tutti noi.
Erano stanchi e come biasimarli.
"Dovevi pensarci prima, potevi cambiare le cose ma hai deciso di non farlo, hai lottato fino alla fine e per cosa?... Per questo, tutte vite sprecate" disse una voce nella mia testa.
Quello che aveva detto aveva fatto crescere rabbia in me, così tanto che diedi fuoco a due nemici senza nemmeno rendermene conto.
"Abbi fegato e vieni a parlare faccia a faccia" dissi a bocca stretta.
"Non ho mai smesso di guardarti, stai combattendo benissimo" disse uscendo da dietro un albero.
"Che fai ti nascondi?" Dissi.
"No, nessuno è al mio livello" disse lui con sorriso.
"Non sono d'accordo" dissi guardando mio padre e mia madre.
"Chi loro?... Posso piegarli al mio volere quando voglio" risi alla sua affermazione.
"Ti sopravvaluti troppo" dissi, lui sorrise, guardò i miei genitori ed  in qualche secondo furono pieni di nemici intorno.
"Allora ora hai l'occasione della tua vita... Salvi loro o scateni la tua ira su di me e vendichi tutte le anime che ho
Strappato via da questo mondo... Tipo i genitori del tuo ragazzo... O quelli di Albert, o..." tremavo dalla rabbia,mi calmai e con un sorriso dissi,
"Tu invece fai un grande errore... Mi sottovaluti" e con questo mi teletrasportai in mezzo a loro.
"Che ci fai qui?" Chiese mia madre.
"Vi aiuto" dissi guardandomi intorno.
"Non ci serve il tuo aiu..." Disse mio padre.
I miei occhi divennero gialli, con la mente sollevai tutti e li chiusi in una gabbia fatta di piante e la lanciai in aria, tre sfere di fuoco colpirono la gabbia facendola esplodere.
"Ottimo lavoro" disse mia madre con un sorriso.
"Ora vogliate scusarmi ma ho una cosa da fare" e con questo mi teletrasportai dove ero prima.
"Complimenti" disse lui in un sorriso.
"Fai ritirare la tua armata" dissi seria.
"E non divertirmi più?... Nah" disse lui.
"Allora combatti e perdi" dissi.
"Ora sei te a sopravvalutarti" disse lui ridendo.
Gli lanciai una sfera di fuoco che lui bloccò con una mano e la spense.
"Povera piccola, ci sei rimasta male?" Disse lui in una risata.

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DANGEL: L'equilibrio del male e del beneOù les histoires vivent. Découvrez maintenant