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Taehyung si sentì il cuore martellare nel petto quando percepì Jungkook tendersi sotto di lui. Si strinse alla maglia di Jungkook mentre si alzava, spingendolo verso il divano, Jimin lo abbracciò immediatamente.

"No Jungkook," implorò il moro mentre cercava di trattenerlo, fallendo ovviamente.

"L'hai fatto tu questo?" Chiese Jungkook indicando Taehyung, che era rannicchiato tra le braccia di Jimin terrorizzato.

Non voleva che Jungkook si facesse male. Non voleva che litigassero. Odiava le liti. Odiava l'idea di due persone che si ferivano soltanto perché arrabbiate.

Il padre di Taehyung grugnì, "questo ragazzo è piuttosto maldestro."

"Stronzate!" Urlò improvvisamente Jimin, fissando il padre, che spostò velocemente lo sguardo verso di lui.

"Che hai detto ragazzino? Posso chiamarti così? Sei troppo carino per essere un uomo," ghignò il padre di Taehyung avvicinandosi di un passo a Jimin.

"E tu somigli troppo ad un mostro per essere considerato umano," ribatté Jungkook oltrepassando la linea di confine.

Il padre del ragazzo alzò gli occhi al cielo, "uscite da casa mia. Non ho tempo da perdere con degli stupidi adolescenti." Jimin si alzò, aiutando Taehyung a fare lo stesso, "Taehyung se ne va con noi," disse reggendo in piedi il suo amico, così che non cadesse.

"Prendetevi quella puttana. Non fa che piangere, a prescindere. Inutile," disse suo padre, lasciando che il suo viso assumesse un'espressione disgustata.

"È ciò che pensavi di Lisa?" Chiese Taehyung, ebbe un colpo al cuore nel nominare la sorella.

Suo padre ghignò, "Lisa era molto utile."

Taehyung spinse Jimin avventandosi verso il padre, ma venne afferrato per la vita da Jungkook prima che potesse raggiungerlo.

"Come hai potuto farle quello! Sei suo padre!" Urlò Taehyung con le lacrime che gli rigavano il viso.

"Urla di nuovo contro di me e non mi fermerò finché non avrai smesso di respirare," disse formando un pugno con la mano.

"Ti odio!" Singhiozzò Taehyung mentre veniva spinto da Jimin verso la porta. Il moro continuò a piangere anche quando Jimin lo aiutò a salire in macchina. Jimin si mise tra le gambe di Taehyung quando entrambi furono all'interno del veicolo. Il biondo rimosse le mani del ragazzo dal suo volto, iniziò a sussurrarli parole di conforto per farlo tranquillizzare.

"Stai bene Taehyung. Non ti farà mai più del male. Okay piccolo?" sussrrò Jimin, asciugando gentilmente le lacrime del suo amico, assicurandosi di non fargli del male.

"L-le ha fatto del male. L-l'ha stuprata.!" Singhiozzò afferrando il collo di Jimin ed avvicinandolo a se così che potesse abbracciarlo.

A Jimin non importava di essere schiacciato contro al petto di Taehyung. Lasciò semplicemente che il ragazzo piangesse.
Jimin vide Jungkook uscire dalla casa, il naso e le nocche gli sanguinavano.

"Dobbiamo andarcene," disse Jungkook, anche il suo labbro era spaccato.

Jimin lanciò le chiavi a Jungkook, che era ancora fumante alla rabbia. Jimin rimase sul sedile posteriore con Taehyung, che mise nel suo ventre. Il ragazzo era silenzioso dato che si era addormentato. Stava ancora stringendo il collo di Jimin, ma fortunatamente aveva alleviato la presa.

Jungkook uscì dal vialetto e cominciò ad accelerare.

"Jungkook rallenta," disse Jimin con la voce rauca, causata dal pianto. Era spaventato. Per Taehyung e per loro stessi. Quell'uomo era palesemente pericoloso. Aveva minacciato di uccidere il suo stesso figlio.

FATE // Vminkook || Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora