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Dopo che Jimin rientrò a casa i ragazzi decisero di passare il tempo guardando la TV.  

Taehyung Jimin ed andò in bagno. Fece quel che doveva fare e si lavò le mani, guardando il suo riflesso allo specchio. Taehyung non aveva mai pensato a se stesso come una reginetta di bellezza, ma in quel momento non c'era alcuna possibilità che qualcuno potesse trovarlo attraente col volto ricoperto da tagli e lividi. A dirla tutto poteva anche essere considerato spaventoso sotto alcuni aspetti.   

Fortunatamente i suoi occhi non erano più gonfi, soltanto violacei e dolorosi.   

Stava per ritornare in soggiorno quando udì qualcuno battere alla porta d'ingresso. Taehyung si fermò, rimanendo in piedi nel piccolo corridoio che si trovava accanto alle camere da letto. Sentì Jungkook aprire la porta ed in seguito grugniti e tonfi mentre Jimin urlava.  

"Hey, leva le tue manacce luride da me!"  

Il respiro di Taehyung si fece più pesante mentre sbirciava dietro l'angolo. C'erano due sconosciuti che non sembravano per nulla amichevoli. Uno di loro cercava di bloccare Jungkook, ma quest'ultimo stava contrattaccando. L'altro aveva inchiodato Jimin al divano, e stava ricevendo una valanga di insulti dal biondo.   

Taehyung indietreggiò cominciando a guardarsi intorno. Si fermò quando vide la pistola appoggiata sul comodino nella stanza di Jungkook. La afferrò e prese un respiro profondo.   

Taehyung cercò di calmarsi. Gli venne improvvisamente un'idea stupidissima. Era una mossa molto rischiosa, ma era l'unica cosa che in qualche modo avrebbe potuto aiutare.  

Avrebbe reso utili le sue doti da attore.   

Prese un altro respiro e pensò a qualcosa che lo avrebbe fatto arrabbiare, per immedesimarsi nella parte , la cosa non gli impiegò molto tempo. Gli bastò pensare a suo padre. Fece un passo in avanti, e con la voce più profonda ed alta che potesse fare urlò.   

"Che cazzo succede qui?"   

I due tizi smisero di muoversi, lo stesso fecero i suoi amici che si stavano difendendo. Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Ignorò il groppo alla gola e finse che ci fosse una telecamera che lo stesse riprendendo e che lui dovesse recitare per la regina.   

"Tu chi sei?" Chiese il tizio che teneva Jimin, piegandoli maggiormente il braccio quando cercò di dimenarsi. Jimin piagnucolò quando venne spinto a faccia in giù contro al divano.   

Taehyung scattò col viso verso di lui, "mi sembrava di aver fatto una domanda per primo, no?"   

Il tizio guardò il suo compagno.   

"Siamo venuti qui perché ce l'ha chiesto il nostro capo."   

Taehyung portò leggermente la testa all'indietro, fissando i due sconosciuti, "e?"   

Il tizio sbuffò, "guarda," disse indicando le mani di Taehyung, "ha lui la pistola!"   

Fanculo.   

Taehyung inarcò un sopracciglio nonostante il movimento risultasse doloroso, "forse intendi dire, la mia pistola?"  

"Quella non è la tua pistola!"   

"Ora lo è." Constatò Taehyung mantenendo il contatto visivo col tipo.   

"Ora, lasciate andare i miei uomini. Non ho tempo per i vostri giochi idioti," disse Taehyung, facendo del suo meglio per sembrare autoritario, nonostante dentro di se volesse arricciarsi in una palla e nascondersi dai due sconosciuti.   

FATE // Vminkook || Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora