Capitolo 18

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La tensione nella stanza era alle stelle e l'agitazione di Liam veniva percepita persino dalla statuetta posata sull'enorme libreria in mogano del signor Payne. Egli, infatti, aveva detto a Liam che lui sapeva tutto, sapeva della relazione con Zayn (che nonstante tutto andava avanti), sapeva come il ragazzo entrasse a casa loro utilizzando l'albero in giardino, sapeva dei loro incontri, delle loro discussioni, tutto.

Inizialmente Liam cercò di dissuadere il padre da quell'idea, ma ben presto si arrese, capendo che il padre ormai possedeva troppi dettagli e così decise di chiedere spiegazioni. "T-tu...tu come lo sai? Sono sempre stato attento" disse sommessamente Liam, ora ancora più piccolo di quanto già non fosse in quel momento. "Liam, sei stato talmente attento che ti sei dimenticato delle telecamere di sorveglianza che ci sono all'esterno" rispose il padre. Liam avrebbe voluto morire, come cazzo aveva fatto a dimenticarsi di un dettaglio così importante?! Il tono di Geoffrey, però, era stranamente calmo, non aveva il tono minaccioso utilizzato per cacciare Zayn e proibire ad entrambi di vedersi, sembrava quasi che fosse sul punto di ridere dell'idiozia del figlio e così fu. Una profonda risata riempì il piccolo studio del signor Payne, facendo trasalire Liam per lo spavento: se prima il moro sembrava seduto sulle uova tanto era agitato, ora sembrava un cagnolino impaurito, ma le parole che seguirono cambiarono tutto.
"Liam, non ho intenzione di rinchiuderti in casa" disse il signor Payne "è vero, mi hai disobbedito, hai fatto venire quel ragazzo qui nonostante io te lo avessi proibito, ma ho visto tutti i tuoi sforzi solo per poterlo incontrare e ho capito che dev'essere davvero speciale per te. Inoltre hai 25 anni ormai, non posso tenerti al guinzaglio o proibirti di stare con la persona che ami. Mi dispiace per come vi ho trattato, credevo che quel ragazzo fosse solo una sbandata temporanea e non volevo che rovinassi la tua carriera per lui, per questo ti ho proibito di vederlo. Ieri, però, ho guardato i video delle riprese delle telecamere di sicurezza per un controllo di routine e vedere la tua dedizione nell'incontrare quel ragazzo, arrivando persino a farlo arrampicare sugli alberi pur di stare con lui, mi ha fatto capire che quello che provate l'uno per l'altro è forte, molto forte e mi hai ricordato come fossimo io e tua madre quando ci siamo conosciuti" rise. "Non ti nascondo che ci metterò un po' a capire e accettare al 100% questa situazione, non perché io ti voglia rifiutare, assolutamente, sei mio figlio, il mio prodigio, non potrei mai. Semplicemente questo tuo lato di te è una cosa nuova per entrambi e ho bisogno di tempo per conoscerlo e apprezzarlo al meglio. Ah, come ultima cosa, fai venire quel ragazzo, Zayn, qui a casa, voglio conoscere meglio la prima persona al mondo che è riuscita a farti disobbedire a un mio ordine, nonostante abbia lavorato per noi, non so quasi niente di lui." Detto questo abbracciò forte il figlio che tanto amava, quel bambino che aveva sempre tenuto sotto una campana di vetro ma che non era più un bambino, era un uomo ed era giusto permettergli di scegliere per sé stesso, anche se forse le sue scelte non sarebbero state le stesse che avrebbe fatto lui.
Liam, nel frattempo, piangeva stretto al padre, come quando, da bambino, si faceva male e cercava conforto tra le braccia del padre. Non si sarebbe mai aspettato di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca, era sempre stato un genitore così rigido e inflessibile, ma Liam poteva percepire che le parole appena pronunciate, venissero davvero dal profondo del suo cuore. Per la prima volta in 25 anni, aveva avuto una vera conversazione con il padre a proposito dei propri sentimenti. In quel momento non si era più sentito il bambino studioso e intelligente che doveva sostenere conversazioni importanti, si era semplicemente sentito protetto e capito, avrebbe potuto parlare anche delle cose più stupide e, in quel momento, il padre sarebbe stato lì ad ascoltarlo e così fu. Difatti, dopo che Liam ebbe finito di singhiozzare e si fu tranquillizzato, il signor Payne iniziò a domandargli di come lui e Zayn si fossero conosciuti, come avessero iniziato a provare qualcosa l'uno per l'altro e parlarono persino dell'orientamento sessuale di Liam: quando aveva capito di essere omossessuale e per quale motivo non ne avesse mai discusso con lui. Liam spiegò per filo e per segno l'incontro con Zayn al ristorante, i sentimenti che provava e come avesse capito di essere gay, mentre il padre stava lì ad ascoltarlo, come ascoltava i suoi racconti quando era più piccolo. Poteva scorgere negli occhi del suo Liam una luce strana, una luce nuova, probabilmente portata da Zayn come un uragano in una vita così rigida e monotona, la luce dell'amore. Sentendo Liam parlare del proprio fidanzato, Geoffrey poteva percepire l'amore sia nei confronti di Zayn, che nei suoi, perché quella conversazione, aveva riacceso quel rapporto padre figlio tanto voluto, che però era andato affievolendosi negli anni, fino quasi a diventare nullo. Invece ora, splendeva più che mai e anche la signora Payne dalla cucina se ne era accorta. Udiva le risate, la spensieratezza e una felicità ritrovata provenire da quel piccolo studio che, per anni, aveva ospitato i pensieri seri e cupi del signor Payne, diventando grigio e triste.
Liam era da sempre stato la loro luce, ma ora, brillava ancora di più.

~

Potete immaginare la felicità di Zayn quando, cercando di decifrare le migliaia di parole pronunciate da un Liam al settimo cielo dall'altro capo del telefono, aveva capito che finalmente erano liberi di amarsi. Niente più ostacoli, corse per tornare a casa in tempo, nascondigli quando sentivano i passi nel corridoio, paura di essere scoperti e separati di nuovo, era tutto finito.
"Ha detto persino che vuole conoscerti meglio!" Urlò Liam "quindi alza quel culo e vieni da me, stavolta passerai per la porta" e quella frase, per quanto possa sembrare stupida, per i due ragazzi era fin troppo importante.

Zayn si precipitò a casa di Liam e, una volta in piedi davanti alla porta di casa Payne, prese un profondo respiro prima di suonare al campanello. Venne ad aprirgli un Liam nuovo, spensierato, gioioso e soprattutto felice. Il moro abbracciò il ragazzo di fronte a lui e gli diede un lungo bacio, per poi letteralmente trascinarlo in salone, dove si trovavano, immersi in un'allegra conversazione, i signori Payne.

Il pomeriggio passò così, tra chiacchere, risate e battute, Zayn non si era mai sentito così bene, finalmente era accettato dalla famiglia di Liam, ne era parte e poteva vedere il suo fidanzato ogni qualvolta volesse: non c'era sentimento migliore.
Più tardi, però, quando ormai Zayn era tornato a casa, il telefono di Liam vibrò e sullo schermo apparve un "ehi Liam!" da parte di Tom.























Spazio autrice.
Come promesso ecco il 18esimo capitolo, non potevo lasciare la relazione tra Liam e il padre in quel modo, e ammetto che mi è piaciuto parecchio scrivere a proposito del loro legame.

Il prossimo capitolo arriverà a breve, nel frattempo, grazie per le visualizzazioni in continuo aumento! Sono davvero contenta che vi piaccia la storia

My way out || ZiamWhere stories live. Discover now