Tuscan Sun

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Ho caldo. Ho dannatamente caldo, ma questa volta il calore che sento addosso a me non è dovuto al sole che batte sulla finestra, ma bensì dal corpo di Claudio che mi tiene stretto a sé. E nonostante mi manchi l'aria, non ho nessuna intenzione di spostarlo rischiando di svegliarlo, e anzi, mi prendo questo tempo per poterlo guardare senza essere visto.

I capelli gli ricadono disordinati sulla fronte e i lineamenti del viso sono distesi donandogli un aria fanciullesca. Vorrei accarezzarlo, passare le punte delle dita sulla sua pelle delicata, ma mi trattengo dal farlo decidendo di perdermi nei miei pensieri.

Ripenso a quando l'ho visto la prima volta e alla pessima impressione che mi aveva dato di sé, del ragazzetto di paese tutto sorridente che sa tutto lui, mentre ora mi rendo conto che la sua era solo gentilezza verso uno sconosciuto appena arrivato e di cui molto probabilmente se ne aspettava l'arrivo. Perché più ci incontravamo, più passavamo del tempo assieme e più mi sono reso conto che la sua è vera spontaneità e che la storia del ragazzo spocchioso, è solo una facciata per nascondere il suo lato più timido. Come quello che è uscito solo poche ore fa.

Continuo a pensare e a ripensare a tutto quello che abbiamo fatto sta notte, al suo modo di muoversi, ai suoi tocchi, ai suoi brividi e ai suoi movimenti goffi. Penso che tra i due sono stato sempre e solo io a toccare lui e che nel momento in cui speravo di andare oltre, lui ha frenato ogni mio desiderio. E tutto questo, ora che la mia mente è lucida e non più ottenebrata dal desiderio, mi fa sorridere dolcemente come mai avevo fatto. 

Possibile che sia vergine? Che non si sia mai spinto oltre con nessuno?

Volto lo sguardo fuori dalla finestra e mi chiedo come mai io abbia dato per scontato che lui avesse le mie stesse esperienze, quando il nostro stile di vita è completamente differente. Non so nemmeno a quante feste io abbia partecipato, a quante di queste io sia tornato sobrio o con quanti ragazzi mi sia divertito, senza mai provare un reale interesse per niente di tutto ciò.

Mentre ora che non vado a nessuna festa, mi sono sbronzato solo una volta e l'unico ragazzo con cui mi vedo è steso tra le mie braccia, mi rendo conto che finalmente respiro. 

Non mi sono mai permesso di passare più del tempo dovuto con qualcuno, non ne ho mai trovato la necessità. Una volta ottenuto l'orgasmo ognuno tornava per la propria strada, figurarsi quindi se mi sarei mai permesso di passare la notte con il ragazzo di turno. 

Ma con Claudio è tutto differente. E' come se aprissi un vecchio libro letto e riletto anni addietro, ma che ora visto con gli occhi nuovi, lo interpreto in maniera differente. Più interessante, più prezioso.

Perché lui non è un ragazzo qualsiasi. E' una colata di oro puro.

E questo mi fa tremendamente paura perché per la prima volta da quando abbiamo iniziato quel qualcosa in più, mi chiedo quanto dolore sentirò alla fine dell'estate. 

"Da quanto sei sveglio?" sento la sua voce ancora impastata dal sonno.

"Un po'" ammetto.

"Avresti dovuto svegliarmi" lo sento dire mentre si allunga su di me per portare il suo viso alla stessa altezza del mio. 

Poso piccoli baci sul suo viso, per poi soffermarmi sulle sue labbra.

"Puzzo!" dice e poi si tira indietro.

Ma a me non frega niente perché io sono nelle sue stesse condizioni quindi fanculo, ho voglia di baciarlo e lo farò. Appoggio entrambe le mani sulle sue guance e poi delicatamente lo attiro a me. "Baciami" gli dico. E dopo un po' di ritrosia, si lascia andare fino a incontrare nuovamente la mia bocca.

"Cosa mi hai fatto" sussurro a me stesso, spaesato. E solo quando lo sento stringermi forte mi rendo conto che l'ha sentito anche lui.

Prima di venire in questo paese sperduto non avrei mai nemmeno lontanamente pensato che la mia vita potesse legarsi a quella di qualcun altro, ma ora che ho fatto il primo nodo, non so più come tornare indietro.

IMPREVISTI D'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora