Ossido di Cromo

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La prima cosa che sento è la sua mano che mi accarezza la schiena nuda, mentre la seconda cosa è l'odore che si respira in questa stanza. Ho ancora gli occhi chiusi e se non sapessi che lui deve rientrare a casa in tempo per non far insospettire sua madre, potrei far finta di dormire ancora un po' perché il suo tocco così delicato, ma allo stesso tempo deciso, mi ricordano che non ho mai ricevuto questo tipo di attenzioni.

"Facciamolo ancora" lo sento dirmi sulle labbra un attimo prima di baciarmi e questo mi fa capire che si era accorto che ormai mi ero svegliato.

Accarezzo dolcemente la sua lingua con la mia in una danza pigra e sensuale.

"Facciamo in tempo?" gli chiedo.

"Abbiamo tutta la notte davanti a noi!" e nel suo tono di voce sento il sorriso affiorato dalle sue labbra.

Mi scosto di poco e quando apro gli occhi mi accorgo che la stanza è ancora avvolta dal buio e nel cielo, esattamente dov'era prima, c'è ancora la luna. Incredulo prendo il telefono che avevo appoggiato sul comodino e quando lo sblocco vedo che non sono ancora le tre. 

"Ma cosa ci fai già sveglio?" gli chiedo, intontito sia dal sonno che dal desiderio improvviso.

"Non voglio perdermi niente di te".

E basta questa frase per mandare a puttane tutte le ipotesi che mi ero fatto sul credere o meno che l'amore esista, ma soprattutto bastano queste parole per mandare in corto circuito il mio cuore che ha improvvisamente iniziato a nutrirsi esclusivamente del suo. 

La gola si stringe, gli occhi iniziano a pizzicare e il corpo a tremare. 

"Nemmeno io di te". La voce esce spezzata, le lacrime iniziano a scendere e il mio corpo trema col suo. 

Lo bacio ancora, più frenetico, con più passione, non volendo lesinare niente. Le mani corrono dappertutto e la sua goffaggine e l'insicurezza di sole poche ore prima, sono state sostituite con una sicurezza che non credevo avrebbe trovato così in fretta.

Quelli di adesso non siamo noi, ma assomigliamo a due ragazzi conosciuti in un bar, attratti sessualmente l'uno dall'altro, con l'unico desiderio di soddisfare i nostri piaceri quanto prima. 

Lo sento prendere in mano i nostri sessi come finora ho sempre fatto io e iniziare a muovere la mano velocemente. E anche se non vorrei questo, almeno non dopo che ho provato cosa vuol dire avere dentro di me una persona a cui tengo veramente, non posso nemmeno chiedergli di più.

Mi lascio trasportare lontano, in quell'unico posto in cui solo lui è in grado di condurmi per poi assaporare ogni sensazione che riesce a trasmettermi. Fisso il mio sguardo nel suo così intensamente che le emozioni sono talmente tante da trasbordare dai nostri occhi, bagnando così i nostri visi con piccole perle piene d'affetto. Bacio ogni sua singola goccia, facendo mio per sempre tutto quel dolore che proviene dal cuore e chissà da quanto tempo si porta dentro. 

Assaporo tutto, cercando di memorizzare ogni singolo fotogramma di quello che stiamo vivendo per poi metterlo al sicuro dentro al cassetto dei nostri ricordi, per poterlo prendere in mano e viverlo ancora una volta quando me ne sarò tornato a casa.

Sento la sua mano farsi più veloce e anche se la stretta non è ben salda, il piacere che riesce a provocare manda comunque in subbuglio tutti i miei desideri. 

Lo vedo stringere gli occhi e poi prendersi il labbro inferiore tra i denti e non c'è vista più erotica di lui che cerca di trattenersi dal venire.

"Vieni" gli sussurro.

"Ma tu..." prova a dire.

"Vieni!" gli ordino. E questa volta non aggiunge altro.

Sento il suo respiro farsi più corto e le sue mani diventare più frenetiche. Il mio piacere cresce col suo e non appena lo sento gemere per poi sporcare il mio ventre col suo seme, prendo in mano il mio stesso sesso e inizio a pompare. Veloce. Infuocato. Riversando tutto il mio sperma sul suo poco dopo.

IMPREVISTI D'ESTATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora