💫jimin💫

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Mi svegliai più tardi del solito. Erano le 11:45. Quella mattina non avevo voglia di fare nulla. Decisi di rimanere tra le mie caldissime coperte. Il mio piano per la giornata sarebbe stato quello. Letto e Netflix, per tutto il weekend. Ma, aimè, dimenticai che in quella casa abitavano altre due persone: una mamma iperprotettiva e un bambino troppo euforico. Quest’ultima, come se si fosse sentita chiamata in causa, spalancò la porta di camera mia, lanciandosi sul mio letto.
“JIMIN! JIMIN INDOVINA CON CHI USCIREMO STASERA?!” mi urlò da sopra le coperte. Scostai piano il lenzuolo che mi copriva la visuale e vidi Taehyung euforico, troppo.
“Voi non lo so. Io ho già un appuntamento.”
“Cosa? E con chi?!” disse, deluso.
“Con due miei amici. Li conosci. Uno si chiama Letto e l’altro Netflix.” Risposi. Taehyung mi colpì con il cuscino in pieno viso, facendomi scattare seduto. Si allontanò di poco.
“NON FARE L’IDIOTA! I RAGAZZI CI HANNO INVITATO AL SUN!”
“E andateci.” Dissi indifferente.
“Devi venire anche tu idiota.”
“Ma perché devo farvi da candela?!”
“Non ci farai da candela! E poi ci sarà anche Jungkook!”
All’udire quel nome mi alzai di scatto dal letto. Un motivo in più per non andare. Nel mentre che cercavo una tuta da poter indossare sentii Tae ridacchiare.
“Ho toccato un tasto dolente!”
“Non hai toccato nessun tasto. Ora esci di qui.” Dissi irritato.
“E verrai?”
“No.”
“Ti prego.”
“No.”
“Ti preeego!”
“E VA BENE! ORA ESCI!”

”
“Ti preeego!”
“E VA BENE! ORA ESCI!”

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Sentii Taehyung ridere e correre per il corridoio. Sorrisi, era un bambino. Ero comunque incazzato. A causa dei suoi stupidi giochetti ora mi toccava andare a quella stupida serata, vedere lui e Jin che limonavano e magari anche Jungkook si sarebbe appartato con qualche ragazzo facile trovato lì dentro. Mi innervosii immediatamente, pentendomi della scelta di andare con i due. Ma ormai, il danno era fatto. Mi vestii velocemente e mi avviai verso il salone. Probabilmente mentre camminai incominciai a sbattere violentemente i piedi per terra, perché Jin e Taehyung erano già voltati verso la mia direzione quando arrivai da loro. Non me ne fregai più di tanto, in quel momento avevo solamente una cosa per la testa: gelato. Avevo bisogno di sfogare i miei problemi dentro la dolce e accogliente vaschetta di crema e cioccolato. Così, senza badare alle occhiate confuse dei miei due amici, mi avvicinai al frigorifero, lo aprii, presi la vaschetta di gelato e mi andai ad accomodare sul divano. Con la coda dell’occhio vidi i due che si guardarono confusi, alla ricerca di qualcosa da dirmi. Intanto io ero completamente preso dalla vaschetta di gelato posta sopra le mie ginocchia.
“Jimin…va tutto bene?” mi chiese preoccupato Jin.
“Certo, sto bene. Ho solamente fame.” Risposi, senza guardarlo.
“Ma sto cucinando ed è quasi pronto…” mi disse, cautamente.
“Mangerò anche quello.” Chiusi lì la conversazione.

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A metà della confezione mi fermai, ormai quasi pieno, e andai a riposarla. Ritornai in camera mia e presi il cellulare tra le mani. Iniziai a girovagare per instagram e twitter senza un reale scopo.  Smisi solamente dopo che Jin mi chiamò per il pranzo.
Fu probabilmente la prima volta dopo molto tempo che nessuno parlava mentre mangiavamo. Mi sentii in colpa, alla fine li avevo trattati male senza un reale motivo. E non gli avevo nemmeno raccontato dell’accaduto di ieri. D’altro canto loro ogni tanto si guardavano come per dirsi se era il caso o meno di parlare. Alla fine, decisi di parlare io.
“Mi dispiace.” Dissi, guardandoli. Non li feci parlare.
“Ieri io e Jungkook non siamo rimasti in Accademia a provare ma siamo usciti abbiamo mangiato un boccone poi mi ha portato qui e gli ho lasciato un bacio sulla guancia.” Dissi velocemente e tutto d’un fiato.
Mi guardarono sconvolti. Non capii se era per le scuse, per la notizia o perché non avevano capito un cazzo.
“E tu…” parlò finalmente Taehyung. “…CE LO DICI COSI’?!”
“Come dovrei dirvelo…?”
“CON PIU’ DETTAGLI E LENTAMENTE, CAZZO!”
Risi per la reazione buffa di Taehyung e poi lentamente iniziai a raccontare tutto nei dettagli. Di come fosse andato il suo appuntamento, di come mi avesse difeso, di come non voleva dirmelo per non ferirmi, di come mi aveva proposto di uscire e di come io, ingenuamente, gli avevo lasciato un dolce e tenero bacio sulla guancia.
“Quindi ricapitolando ti ha difeso davanti alla sua crush lasciandolo lì e ti ha consolato, portato fuori e riaccompagnato a casa?” chiese Taehyung.
“Mh…si?”
Vidi i due miei amici lanciarsi un’occhiata complice.
“Sei un coglione.” Mi disse con tutta calma Jin.
“COSA?” risposi io, sconvolto.
“Scusa ma è così. Persino un ceco capirebbe che tu gli piaci. Esattamente come lui piace a te. Perché ti piace, ammettilo.”
A quell’affermazione sbuffai sconfitto. Avevano vinto.
“Si ma è impossibile che io gli piaccia. Insomma no.”
I due mi guardarono stanchi.
“Jimin, non dico che devi credere a noi, ma credi ai suoi atteggiamenti. Da oggi in poi apri gli occhi e osserva bene ok?”
Annuii stanco di quella conversazione.
Ero sicuro solamente di una cosa. Non volevo più soffrire per qualcuno.














 Non volevo più soffrire per qualcuno

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𝑑𝑜 𝑦𝑜𝑢 𝑤𝑎𝑛𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑛𝑐𝑒? ➵𝑗𝑖𝑘𝑜𝑜𝑘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora