𝚇𝚇𝚇𝚅𝙸𝙸𝙸

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Jimin

Siamo in aereo da qualche ora ma Yoongi non mi ha ancora rivolto parole, forse perché vedeva che stavo leggendo i forse perché sta pensando ad altro. Sospiro mentre poso il libro e guardo il ragazzo più grande, dal vivo è ancora più bello e l'ho pensato dal primo istante. Nonostante sia un ragazzo freddo ha comunque dimostrato un suo lato "dolce".

Il suo volto è girato verso la finestra ma riesco comunque a vedere le sue labbra sottili, il suo nasino e i suoi occhi scuri e la sua pelle è così dannatamente chiara. -Yoongi- lo chiamo ma non ottengo nessuna risposta, come può risponderti se sta ascoltando la musica? Alcune volte sono così stupido.

-Mi hai chiamato?- mi domanda Yoongi togliendosi una cuffia -uhm si... volevo solo parlare...- rispondo un po' imbarazzato dato che avevo perso le speranze per una sua possibile risposta. -Va bene- mi dice guardandomi -di cosa volevi parlare?- continua il ragazzo -del discorso di prima, per prima cosa volevo scusarmi poiché non ti ho risposto- -come dovevi rispondermi?- mi chiede interrompendomi.

-Non lo so...- -Allora hai fatto bene a non dire nulla- si rigira nuovamente verso il finestrino che mostra il cielo. -Volevo chiederti come fa una persona come te ad interessarsi a una persona come me- dico abbassando lo sguardo guardando le mie mani che giocano con un elastico. -Me lo sono chiesto pure io- -Allora dimmi che intenzioni hai-

-Voglio sapere come è sentirsi amati da una persona, puoi pensare "ma te sei amato da tantissime ragazzine" beh ma ti sbagli; voglio sapere di più.- dice prendendo la mia mano -Voglio sapere se sei disposto ad amarmi in quel modo, perché penso di provare qualcosa per te- lo guardo mentre lui mi accarezza la guancia.

-Yoongi...- -Forse sono stato troppo diretto e lo riconosco, se hai bisogno di tempo posso aspettarti tranquillamente e non mi offenderò nel caso tu volessi rifiutarmi... è normale no...?- abbassa lo sguardo mentre stacca la sua mano calda dalla mia guancia. -Yoongi non ti ho mai detto di no e neanche ti darmi del tempo per pensarci, so già la mia risposta- lui torna a guardarmi in modo curioso. -Non penso di essere la persona adatta ma voglio provarci- gli dico e dal suo volto preoccupato si crea un sorriso, un sorriso stupendo e mima un "grazie". -C'è una vosa di cui sono spaventato...- sussurra, di cosa dovrebbe avere paura?

𝑪𝑨𝑳𝑳Where stories live. Discover now