Inizio

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La sveglia è suonata da cinque minuti, ma io ero già sveglia dapprima. Vorrei avere un aspetto decente, almeno per il primo giorno di scuola. Avevo già deciso cosa mettere la sera prima, ma adesso devo pensare al mio make-up. Sono sempre stata bravissima a truccarmi, anche perché è una cosa che faccio dalla seconda media, e adesso che sono in terza superiore, posso dire che sono diventata esperta. Così, comincio a mettere il fondotinta poi la cipria. Comincio a tirare fuori le mie palette, e provo a scegliere il colore del mio ombretto. Scelgo una gradazione sul rosa e rosso scuro. Comincio ad applicare i colori e col passare del tempo mi sento più rilassata. Finisco il resto del mio make-up in fretta e sorrido allo specchio, soddisfatta del risultato. Guardo i vestiti che ho scelto e inizio a indossarli. Metto una camicia bianca di seta e la infilo nei pantaloni neri, per poi mettere la mia cintura Gucci. Prendo il velo e lo lego all'indietro, facendo uscire qualche ciuffo di capelli. Sono contenta del risultato. Prendo i miei stivali neri con i tacchi e li metto.
Mi guardo allo specchio e... mi piaccio. Prendo il mio The North Face e scendo le scale. "Daryn... tesoro stai molto bene! Bel look, complimenti", dice mia madre dandomi un bacio sulla guancia. "Grazie mamma. Oggi torno per le cinque. Ho una riunione con gli altri direttori del giornalino, poi devo andare in palestra", le rispondo io con un sorriso. "Va bene tesoro... Anche se pensavo che magari, potevamo fare qualcosa assieme oggi. Insomma... cose da madre e figlia"
"Mi dispiace mamma. Non ho tempo. È iniziata la scuola. In più, quest'anno sono in terza, quindi non devo lasciarmi distrarre da niente". La mamma sembra delusa dalla mia risposta, ma sa che ho ragione, quindi se ne va in cucina senza dire nulla e io esco di casa. "Daryn, ammoreeee della mia vitaaaa".
"Yousef, non c'è bisogno che urli per farti sentire", rispondo io bruscamente.
"Hey sorellina, stai calma. Hai il mestro?", dice lui provocandomi. "No, Yousef. Non ho le mestruazioni. E adesso fuori dalle balle", detto ciò lo lascio e comincio a camminare verso  scuola. Nel frattempo, penso alle vacanze, devo dire che sono trascorse troppo in fretta, ma va bene così. Arrivo davanti al Liceo, guardo la scritta LICEO SCIENTIFICO G. GANDINI, con una certa felicità. Il nostro è il liceo più difficile in tutta l'Italia, in pochi riescono a passare senza debiti; in tanti riescono a farsi bocciare. Io sono stata una delle poche che è riuscita a passare senza debiti. Guardo l'entrata della scuola e riconosco la mia migliore amica. In quell'istante lei mi nota e subito mi corre incontro e mi abbraccia. "Ciao, Cornelia. Mi sei mancata tantissimo", dico io ricambiando l'abbraccio. "Anche tu, Daryn".
Così, ci dirigiamo assieme verso l'ingresso principale, pronte per un nuovo inizio.

Amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora