Insieme

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Mi tolgo i pantaloni e la camicia e mi metto il pigiama per poi scendere giù a mangiare qualcosa.
È stata una giornata faticosa, ho passato tutto il pomeriggio da Cornelia per cercare una soluzione, ma nulla. La mia migliore amica è incinta e io non ci posso fare niente.
Cornelia non sa nemmeno chi sia il padre e io non gliel'ho detto perché sarebbe stato troppo per lei oggi. Non si è ancora parlato di aborto e spero che non se ne parli mai.
Mia madre fa operazioni di questo tipo purtroppo, ma io mi sono sempre rifiutata di pensare a un atto così violento.
Comincio a prepararmi delle lenticchie da mangiare, non c'è nessuno in casa. Yousef probabilmente sarà ancora agli allenamenti, mentre mamma è ancora in ospedale ma dovrebbe tornare tra poco. Così, comincio a mangiare in silenzio.
Cornelia non mi ha chiesto scusa ancora per la faccenda dello schiaffo, e io per ora l'ho dimenticata. Lei ha bisogno di me e io non posso escluderla dal mio mondo come se non ne avesse mai fatto parte.
Ancora non ci posso credere... Cornelia è incinta.
Sono talmente presa dai miei pensieri a tal punto che non sento nemmeno mia madre quando mi saluta.
"Daryn!", dice lei sorridendo.
"Oh... Eh... sì, sono d'accordo", dico io riscuotendomi.
"Ma d'accordo con cosa?!", chiede ridendo e baciandomi sulla fronte. Io le sorrido e comincio a parlarle di tutta la mia giornata.
"Quindi vi ha fissato la verifica sui Promessi sposi?", chiede mia madre.
"Sí... a proposito di quello, volevo chiederti se magari potessi aiutare Ethan a prepararsi per la verifica". Mia madre mi guarda in modo un po' strano per poi dire: "Ma Ethan mica è l'amico di Yousef? Cosa c'entra con te?"
"Mamma... Ethan prima di essere amico di Yousef è il mio nuovo compagno di classe", rispondo educatamente.
"Ah già è vero che me lo avevi detto. Beh sí, comunque puoi. Ma non ritardare", dice lei con tono indifferente.
"Comunque sono io che volevo chiederti un favore", dichiara poi.
"Tutto quello che vuoi"
"Mi serve il tuo cappotto rosso per sta sera"
"Ecco... ci risiamo. Ma non puoi metterti quello nero? Sai che mi piace da morire quello rosso", protesto io. "Mi sa che Ethan dovrà arrangiarsi perché tu non potrai andare da lui", dice lei sogghignando. Che cattiveria!
"È un ricatto?!", domando divertita.
"Interpretalo come vuoi. Vado a prendere il cappotto di sù", dice lei salendo le scale.
Io la guardo divertita perché sembra una bambina. Lo trovo a dir poco strano che una madre possa prendere i vestiti di sua figlia adolescente.
Continuo a mangiare tranquillamente ritornando a pensare di nuovo sul da farsi a proposito della gravidanza di Cornelia.
"Daryn!" Sento mia madre urlare fortissimo dalla mia stanza, non faccio in tempo a raggiungere le scale per vedere cosa abbia, che lei mi si precipita addosso dandomi uno schiaffo.
Non faccio in tempo a chiederle cosa io abbia fatto che lei mi afferra per i capelli e ricomincia a schiaffeggiarmi.
"Brutta puttana, dimmi cos'è questo!", urla di nuovo accecata dalla rabbia.
Con la coda dell'occhio riesco a intravedere il test di gravidanza di Cornelia.
Cazzo! Mi sono completamente dimenticata di buttarlo.
Provo a darle una spiegazione, ma non faccio in tempo perché lei mi afferra per le spalle e mi scaraventa per terra, cominciando così a darmi calci dappertutto soprattutto allo stomaco.
Provo a rialzarmi ma lei mi ributta giù e ricomincia il suo massacro.
"Basta! Lascia che ti spieghi...", dico io con quel poco di fiato che mi rimane.
"Che cazzo mi devi spiegare?! Che sei una puttana e che ti sei fatta mettere incinta a soli diciassette anni?", chiede lei urlando.
"Chi cazzo ti credi di essere?!", chiede di nuovo tirandomi i capelli e facendomi rialzare.
Comincia a insultarmi di nuovo e a sbattermi la testa contro il tavolo della cucina. Il contatto della mia fronte con il legno è talmente forte che la vista mi si annebbia e vedo tutto nero.
Chiudo gli occhi perché non ce la faccio più e per un attimo mi sembra che il mondo stia per implodere. Sento solo rumori e distinguo quello della porta di casa che si apre.
"Mama, fermati, mama. Così la uccidi", urla mio fratello entrando in casa e lanciandosi contro la mamma.
"Tu non c'entri un cazzo! Levati da qui, Yousef!", gli urla mia madre spingendolo indietro e lanciandomi per terra ricominciando a darmi i calci.
Yousef la afferra e la allontana da me. "Non permetterti mai più di alzare le mani a mia sorella!", le urla mia fratello arrabbiatissimo, mentre prova a farmi alzare. "Tu non capisci un cazzo! Sei ancora un bambino e io che pensavo fossi cresciuto. Tua sorella è incinta, signorino!", urla mia madre ancora più forte.
Sento mio fratello irrigidirsi di colpo ma non dice nulla. Non oso aprire gli occhi, non voglio immaginare nemmeno la sua delusione in questo momento: per la prima volta, da quando lo conosco non lo voglio guardare.
Mio fratello mi solleva e comincia a salire le scale in silenzio. "E adesso?! Che cazzo fai?!", urla ancora mia madre.
"Ciò che faccio non ti riguarda. Prova ancora ad alzare le mani a mia sorella e ce ne andiamo di casa. Non ti permettere mai più di fare una cosa del genere, capito?!", le risponde Yousef con tono a dir poco minaccioso.
Mio fratello apre la porta della sua camera e mi adagia sul letto. Provo ad aprire gli occhi ma tutto mi gira attorno e mi sento malissimo, come se stessi per svenire.
"You... mi gira la testa", dico io cominciando a piangere. "Ci credo... dopo la quantità di schiaffi e testate che hai preso... Mi meraviglio che respiri ancora", dice lui andando a prendere una bottiglia d'acqua dal suo piccolo frigorifero in fondo alla stanza. Torna e si siede vicino a me, si toglie la maglietta e la avvolge intorno alla bottiglia d'acqua e me la comincia a passare su tutto il viso. "Caspita... sei proprio messa male eh", dichiara lui preoccupato.
Non mi sono ancora vista allo specchio ma deve proprio avere ragione, non riesco nemmeno a muovere la faccia. You mi mette la bottiglia sulla fronte e io mi rilasso un po'.
Nessuno parla e percepisco la tensione tra di noi.
"Sorellina... vorrei che tu fossi sincera con me. Sei incinta?", chiede mio fratello spaventato.
"No, Yousef. Non sono io ad essere incinta", rispondo guardando dall'altra parte della stanza. "Meno male... che sollievo. Aspetta un attimo... ma allora perché avevi quel test di gravidanza ?", chiede poi cautamente.
"Non è mio. Me lo sono dimenticata nella tasca dei pantaloni, avrei dovuto buttarlo", rispondo sospirando.
"Ma chi è che lo ha fatto questo test?", chiede di nuovo lui. "Non posso dirtelo, Yousef. Mi dispiace", rispondo chiudendo gli occhi.
Yousef sta per dire qualcosa ma viene interrotto dalla porta che si spalanca.
"Tu brutta zoccola, in casa mia, non ci stai. Hai solo un quarto d'ora per raccogliere tutte le tue cose e andartene. Non voglio più vederti", dice mia madre ancora arrabbiata.
Io e Yousef stiamo zitti finché lei non se ne va.
Che stupida!
Davvero crede che io sia incinta?! Come può permettersi di darmi della zoccola senza neanche avermi ascoltata!
Yousef si alza dal letto e comincia a tirare fuori alcuno vestiti dal suo armadio.
"Che fai?", chiedo io dubbiosa.
"Ce ne andiamo di casa. Insieme."

Ciao a tutti!
Ho appena finito di scrivere il capitolo. Vi piace? Come vi sembra la reazione della madre di Daryn?
Buone vacanze!
-Malky

Amore proibitoWhere stories live. Discover now