CAPITOLO 13

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Ormai erano passati quasi 20 minuti, io ed Harry ci scambiavamo ogni tanto qualche frasetta, ma la tensione si stava alzando, facendosi sentire sempre di più e riempiendo l’enorme ufficio.

“Haz, dai, andrà tutto bene” dissi più per convincere me stesso e gli misi una mano sul braccio lasciandoci leggere carezze di rassicurazione.

“Mmh, Ni, ho esagerato prima, ho davvero paura, ma non paura per me….” Non capii, mi avvicinai con la sedia e gli presi la mano.

“E allora di cosa hai paura?”

“Per  CHI ho paura” disse marcando il ‘CHI’.

“Ho paura per te cazzo…..ho paura per te” disse guardandomi negli occhi.

“Haz, non devi….” mi avvicinai per lasciargli un bacio sulle labbra ma Mrs. Vuitton entrò proprio in quell’istante in fretta e furia facendomi allontanare di colpo dal riccio.

“Bene bene bene….” si sedette sulla sua poltrona, era grande e come quella di una Regina.

Ptf. Ma chi cazzo si crede di essere? Faceva solo ridere.

“Voi due siete i primi a non avermi portato rispetto cari miei, e non ne son affatto felice” la guardammo compatendola e continuò.

“Non avete il permesso di comportarvi così! Non avete il permesso di parlarmi in quel modo” strillò con quella sua voce da oca. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai leggermente, Harry la guardava con un’espressione indecifrabile stampata in viso.

“Sarò molto severa! Quindi ora mi ascoltate attentamente!”

“Scusi, non c’è bisogno di urlare…” mi girai di scatto verso Harry, aveva uno sguardo indifferente e sembrava non provare emozioni, dov’era il mio Harry?

“Harry…” lo ammonii a bassa voce.

“Come scusa?” chiese la donna più arrabbiata di prima. Cazzo! Avevo detto di non dir nulla che potesse istigarla o altro!

Harry non rispose, rimase li zitto ad aspettare chissà cosa.

“HO DETTO” la donna fece una pausa e chiuse gli occhi riaprendoli un istante dopo.

“COSA HAI OSATO DIRMI BRUTTO INGRATO? NON E’ POSSIBILE!” sbatté le mani sulla scrivania facendomi sobbalzare, andò verso Haz e prima che potessi far qualcosa gli diede una sberla sul viso, proprio come aveva fatto con me.

Harry rimase un attimo in silenzio e si toccò la guancia lentamente. Il suo viso si colorò di un rosso leggero. La fermai prima che potesse dargli un altro schiaffo.

“La prego, non voleva essere così scortese, è solo un po’ scioccato da tutto questo” la donna si girò e mi schiaffeggio la mano, anche il ragazzo di fianco a me si girò e mi lanciò uno sguardo che purtroppo non riuscii a capire. Sembrava….deluso?

The Hell || NarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora