Capitolo 5

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Non riesco a chiudere occhio, quando sono le tre del mattino sento bussare piano alla porta della camera, Rei vuole assicurarsi che io sia tornata, si scusa per aver dormito tanto e richiude la porta, per fortuna la luce è spenta e non si è accorto di niente, io passo la notte nel silenzio a fissare il soffitto con solo la confusione in testa perché non riesco a capire ne dove sono ne cosa sia successo e mi gira la testa.

Quando al mattino Rei bussa di nuovo alla porta sono ancora sveglia, ma praticamente non mi sono mossa, ho ancora i vestiti del giorno prima. Rei apre la porta e senza nemmeno guardarmi dice che è arrivata la mia assistente personale, di prepararmi che loro sono in sala ad aspettarmi.

Mi alzo e mi metto il vestito che avevo scelto per la conferenza stampa, e li raggiungo in salotto, la mia nuova assistente si presenta, una ragazza giovane quasi quanto me che parla un perfetto giapponese, anche se con l'accento americano, si chiama Serena dice che sarà sempre a mia disposizione, che vive a meno di 5 minuti a piedi dal mio appartamento e quindi di chiamarla per qualsiasi cosa, mi chiede di registrarmi il suo numero di cellulare così posso sempre trovarla "tanto io vivo con il cellulare in tasca praticamente 24 ore su 24 e non pensare mai di disturbarmi, anche fossero le 4 del mattino ok? So cosa vuol dire trovarsi sola in una nuova città, soprattutto quando è grande come questa, quindi se hai bisogno anche solo di un'amica io sono sempre disponibile!" il suo sorriso è contagioso e mi mette di buon umore. Mi giro per cercare la borsa e prendere il cellulare, ma non riesco a trovarla da nessuna parte, chissà dov'è finita. Solo dopo mi ricordo di averla dimenticata in palestra, ma l'idea di andarla a riprendere e incontrare di nuovo Akito insieme a quella ragazza mi blocca.

"Quanto tempo abbiamo prima di andare a firmare il contratto?" chiedo

"Ancora un paio d'ore, quindi se vuoi posso farvi fare un piccolo giro della città" risponde lei piena di entusiasmo.

"In verità avrei bisogno di un favore, ieri sono stata in un posto e ho dimenticato là la mia borsa con dentro il cellulare, posso chiederti se puoi andare a riprenderla? Io preferirei non doverci tornare mai più" dico un po' in imbarazzo ad approfittarmi subito della sua gentilezza.

"Ma certo non c'è problema! Sono qui apposta te l'ho detto! Allora io corro a recuperare le tue cose e torno qui ok? Se ti viene in mente altro di cui hai bisogno Rei ha già il mio numero. Adesso scappo prima vado e prima torno!" mi dice strizzandomi l'occhio e uscendo dalla porta.

"Mi sembra una ragazza carina!" dice Rei "ti assomiglia è piana di energie proprio come te!"

"è vero mi piace!" rispondo, anche se in questo momento io di energie non ne ho proprio "visto che manca ancora molto ne approfitto per farmi un bel bagno, ok?"

"Certo Sana, fai come vuoi , ormai questa è casa tua!" Rei sorride gentile mentre sorseggia il suo caffè.

Mi infilo nella vasca da bagno con sempre il solito pensiero che mi gira nella mente, Akito e quella ragazza insieme, più cerco di non pensarci e peggio è. Quindi mi preparo in fretta e mi metto a studiare il copione, almeno se resto concentrata sul lavoro penso meno.

Quando Serena torna ha la mia borsa e mi dice che un ragazzo gli ha fatto mille domande: "mi ha chiesto se sapevo dove trovarti, e perché ieri te ne sei andata, se ti era successo qualcosa e perchè non sei andata tu a recuperare la borsa. Gli ho spiegato che sono la tua assistente e che non avevo idea di cosa stesse parlando, quindi mi ha solo chiesto di dirti di chiamarlo appena avevi di nuovo il cellulare"

La mia faccia deve parlare per me perché a Serena basta guardarmi per capire che c'è qualcosa che non va "Ma io sono smemorata e potrei aver dimenticato i riferirti il messaggio ok?" sorride e fa l'occhiolino e io sento di aver trovato un'amica. Lei è fantastica mi aiuta a sistemarmi i capelli e truccarmi e poi andiamo a firmare il contratto e alla conferenza stampa, la giornata è così piena di impegni che arriviamo a sera che sono distrutta.

Serena propone un ristorante per cena ma Rei è più stanco di me e dice che tornerà a casa e noi optiamo per una pizza, non ho voglia di andare in un ristorante.

Serena mi racconta un po' di lei e come immaginavo è una ragazza davvero meravigliosa ed è molto divertente chiacchierare con lei, quindi inizio a raccontarle un po' anche della mia vita, mi scuso ancora per la storia della borsa e le dico cos'è successo il giorno prima.

"Sai cosa ci vuole adesso? Una bella serata di follie! Così ti dimentichi dei brutti pensieri! Che ne dici e ti porto a fare un giro per locali?" mi propone

Anche se non sono molto convinta lei riesce a convincermi "è inutile stare sul letto a pensare ad un ragazzo che si è rivelato una delusione, tu sei unica e devi tornare a sorridere!" così dicendo mi prende per mano e mi tira fuori dalla piccola pizzeria, e si infila in un negozio di vestiti dall'altra parte della strada, si guarda intorno per un attimo, prende una maglietta e un pantaloncino molto carini e mi porta in camerino"adesso cambiati e io arrivo subito"

La assecondo e provo quello che mi ha passato, ha indovinato subito la taglia e direi che mi stanno benissimo, quando guardo fuori dalla tenda lei è li mi passa un paio di ballerine e inizia a mettermi dei bracciali e un nastro tra i capelli, tutti rigorosamente abbinati "ecco ora sei pronta per la serata!" mi dice.

"Caspita ma sei bravissima! In meno di cinque minuti mi hai trasformata!" dico guardandomi stupita allo specchio.

Lei sorride soddisfatta "Devi sapere che questo prima era il mio lavoro, facevo la personal shopper per le star di Hollywood e ancora me la cavo bene!" finisce la frase con il suo solito occhiolino.

"Mi sa che ti chiederò aiuto spesso allora, io sono negata!" ammetto.

Passiamo la serata tra i locali più alla moda di L.A. non sono abituata e tutto mi sembra nuovo, Serena mi presenta a un sacco di persone "che contano" come dice lei e ci divertiamo quasi fino al mattino dopo.

Mi riaccompagna a casa e mi butto sul letto e questa volta mi addormento dopo pochissimi minuti.

AL CUOR NON SI COMANDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora