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Bucky e Tony erano nel salone, seduti a mangiare; entrambi non parlavono, erano imbarazzati e preoccupati allo stesso tempo per fare della vera conversazione.
"Mi dispiace per averti incolpato, avrei dovuto fermarmi prima"
"Ti ho chiesto io di farlo quindi non è solo colpa tua"
La porta che portava all'infermieria si aprì e uscì Sam seguito da Steve, che aveva delle bende sulle mani e la faccia piena di lividi.
Entrambi lo guardarono uscire con un forte senso di colpa. Bucky si alzò e lo abbracciò.
"Scusami tantissimo"
"Tutto okay"
E Bucky lo baciò sulla fronte.
"Posso tornare normale?"
E Bucky indietreggiò; lui e Tony si scambiarono uno sguardo preoccupato.
"La scommessa-" disse Bucky
"Io non lo mai accettata sul serio"
"Comunque non puoi"
"Perché?"
"Non-"
"PERCHÉ?"
"Perché non c'è l'antidoto"
Steve si girò verso Sam.
"È impossibile"
"È vero" disse Tony.
"Non ho ancora sviluppato l'antidoto, speravo, anzi, speravamo che ti sarebbe piacuto tornare, diciamo, normale"
Si sentiva così arrabbiato con loro, un fuoco gli bruciava dentro come non mai, non si era mai sentito così ferito come adesso.
"COME AVETE-" poi si bloccò prima di iniziare ad urlare. Sentiva che il petto gli stava per scoppiare, voleva urlare tutto quello che gli passava per la testa in quel momento ma invece fece un profondo respiro e ricominchiò a parlare.
"Quando tempo ci metti a farlo?" Chiese cercando di non far sentire la rottura nella sua voce.
"Penso un paio d'ore, manderò qualcuno a chiamarti quando sarà pronto"
"D'accordo"
Bucky si avvicinò a lui ma Steve indietreggiò.
"Sei stato tu ad avere questa idea, o meglio dire, genialata?" Disse guardandolo negli occhi trattenendo le lacrime. Si chiedeva come avesse potuto fargli una cosa del genere quando lui sapeva benissimo che era tutto quello da cui voleva fuggire.
"Volevo solo che tornasse come era prima, prima della guerra, recuperare il tempo perso"
Steve rimase in silenzio.
"Hai solo peggiorato la situazione"
"Stevie"
"Non chiamarmi così"
Ora non gli interessava più se la rottura si sarebbe sentita o se avesse iniziato a piangere, era stufo di nascondere le sue emozioni.
"È stata la cosa più egoista che tu abbia mai fatto" e sentì le lacrime che correvano sulle sue guance, poi si girò ed entrò in camera sua, accascandosi alla porta.

Erano passate diverse ore ma nessuno aveva bussato alla porta del Capitano. Bucky, inizialmente, aveva insistentemente bussato alla sua porta, chiedendogli di entrare per scusarsi, ma lui non cedette; quando veniva ferito non lo faceva mai vedere ma questo, gli sembrava davvero troppo, anche per lui.
Steve stava disegnando quando sentì un colpetto alla porta e una lettera sbucò da sotto la sua porta. Lui si sedette per terra, con la schiena contro il letto e iniziò a leggere.

È da tanto che non scrivo una lettera. L'ultima volta che te no ho scritta una è stato dopo la guerra ma continuo a non saperle scrivere.

Quando eravamo più giovani, avevo tutto quello che potessi desiderare e molto di più; ma mi sono dimenticato quanto ti facesse sentire inutile e insignificante questo aspetto. Hai ragione, sono stato molto egoista ma volevo riavere quello che avevo perso perché ero stato troppo cieco per vederlo. Non farei mai niente per ferirti, sei l'unico che ha cercato di aiutarmi dopo che mi avevano fatto il lavaggio del cervello e il primo a prendere le difese quando tutti mi incolpavano di cose che non avevo fatto. Sei la mia stella polare, e quando mi perdo, tu ci sei sempre. Volevo fare in modo che nessuno potesse più portare via il mio punto di riferimento, ma io stesso l'ho fatto e mi sento male per questo.
Ti amo da morire Steven Grant Rogers.
Ti prego perdonami.
- James B.B.

P.s. ti prego, apri la porta, ho una sorpesa.

Steve prese la lettera, l'appoggiò sul letto e aprì la porta; di solito, lui tendeva a fare le cose in grande quando voleva farsi perdonare da Steve ma questa volta si stupì di vedere solo un mazzo di rose. Era una cosa positiva, in un certo senso. Bucky allungò il braccio e gli diede le rose, c'era anche un biglietto.

Per me eri una rosa, ancora prima che lo diventassi -B

"Lo facevi anche con le ragazze con cui uscivi?"
"Non sono mai stato così dolce con una ragazza, poi non ho mai avuto l'occasione di litigare con una di loro-"
"Si vede che le soddisfavi abbastanza" disse Clint
"In tutti i sensi" rispose Nat, che era alla fine del corridoio assieme a Wanda e Sam, godendosi la scena mentre Steve appoggiava le rose sulla scrivania. Il gruppetto ridacchiò, mentre Bucky li guardava perplesso.
"Sto cercando di farmi perdonare, NON DI PEGGIORARE LA SITUAZIONE"
"Dai Steve, guarda il lato positivo," disse Sam "sono tutte morte"
"Anche io dovrei esserlo" sussurrò Steve.
"No Steve. Non dire MAI PIÙ una cosa del genere" disse Bucky e gli altri lo guardavano perplessi. Lui gli fece un cenno, loro capirono e li lasciarano soli a parlare.
"Non è assolutamente vero; c'è un motivo se sei sopravvissito allo schianto e non puoi sprecare questa possibilità. Non lascerò che tu faccia qualcosa per lasciare questo mondo. Potrebbe arrivare il più brutto, cattivo, grosso e potente essere di tutto l'universo, e io sarei pronto a combattere fino al mio ultimo respiro per te"
Steve, che non riusciva a guardarlo in faccia, stava trattenendo le lacrime.
"Perché io sono con te, fino alla fine"
Un paio di lacrime cascarono dalle sue e Bucky lo abbracciò così forte che poteva sentire tutti i muscoli del suo corpo vibrare a quel contatto; sentiva le mani di Steve che si aggrappavano disperatamente al suo corpo come se stesse affondando nelle sabbie mobili; lui appoggiò la testa contro il suo petto e Bucky riusciva a sentire il suo respiro che, piano piano, si tranquillizzava. Sciolsero l'abbraccio solo quando smise di piangere; quando Steve alzò la testa, si mise a ridacchiare.
"Cosa c'è?"
"Ti ho bagnato la maglia di lacrime"
E Bucky, sorridendo, gli scompigliò i capelli.
"Bè, un buon motivo per cambiare maglia, non credi? Magari anche a te serve un cambio"
"Che cosa stai cercando di dirmi?"
"Che tu-"
"Ragazzi avete finito? Ho bisogno di parlare con Steve" disse Natasha dal corridoio.
I due le andarono incontro e vide che erano ancora tutti lì.
"Noi dobbiamo dirti una cosa" disse Sam.
I quattro si scambiarono uno sguardo molto indeciso tra di loro.
"Credo che debba dirtelo Natasha" disse Wanda.
Lei sospirò.
"Tony-"
"Lascia stare Nat, glielo dico di persona" disse Tony appena uscito dal laboratorio.
Steve li guardava tutti con uno sguardo confuso.
"Non sono riuscito a fare niente col siero. Manca un componente e pensavo di averlo ma invece devo procurarmelo. Ho già fatto delle telefonate ma non arriverà prima di domani pomeriggio quindi, dovrai aspettare ancora un pò"
Bucky gli appoggiò delicatamente una mano sulla schiena, per dargli coraggio.
"Ehm, okay va bene"
Gli altri si rilassarono.
"Sai cosa Steve? Visto che abbiamo la giornata libera, perché non facciamo tutti una pausa e andiamo al luna park?"
Gli altri risposero affermativamente alla domanda e si dileguarono mentre Steve e Bucky andavano a cenare.

grenade 💥 [stucky]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora