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Steve non si ricordava bene tutto quello che era successo nei mesi precedenti all'attacco di Thanos. Non aveva fatto missioni lunghe per stare di più con Bucky, e non era successo niente di catastrofico prima della tragedia. Steve cercava di pensare se ci fossero stati dei segnali prematuri del suo arrivo, ma non c'enerano. Un giorno Loki era arrivato sulla Terra dicendo che un certo Thanos stava arrivando e aveva chiesto urgentemente di Tony. Lui, accompagnato da Bruce, era andato nel santuario di Doctor Strange, e lì Loki aveva spiegato cosa era successo ad Asgard dopo che avevano rispedito Bruce a casa. Stavano per chiamare gli altri Avengers, ma sono stati attaccati dai figli di Thanos e Tony, Peter e Stephen erano stati portati vai dalla loro astronave. Loki e Wong rimasero insieme al tempio mentre Bruce avvisò Cap e la squadra su quello che era successo. Recuperarono Wanda e Visione che erano rimasti nascosti per un paio di mesi dopo la fine della missione sotto copertura, che erano stati attaccati da altri figli di Thanos ed andarono nel Wakanda per evitare che Thanos prendesse la gemma della mente da Visione. Ci fu la battaglia; fu sanguinolenta e pensavano di vincere, ma non fu così e il destino gli giocò uno scherzo crudele. Il primo a svanire a causa dello schiocco fu Bucky. Metà degli Avengers erano andati e non sapevano assolutamente cosa fare. Tre settimane dopo, Tony era ritornato con Nebula e Carol; era sconvolto per la perdita dei suoi amici e soprattutto per aver visto Peter svanire davanti ai suoi occhi, e appena rientrarono alle base Tony non fece altro che incolpare Steve per tutto.
"È stato solo colpa tua se questo è successo. Insieme potevamo farcela, ma hai deciso che era meglio dividerci e abbiamo perso. I NOSTRI AMICI NON SAREBBERO MORTI SE AVESSIMO COMBATTUTO INSIEME" e Tony cerchò di colpirlo ma era troppo stanco e rinunciò.
Steve uscì dalla base e si sedette fuori a riflettere. Dopo circa un'ora o forse due, Tony uscì a vedere come stava.
"Scusa se ti ho urlato adosso. Non pensavo quelle cose... non avremmo mai potuto battere Thanos in questo modo"
"Lo so ma avrei potuto fare di più"
Tony si sedette vicino a lui e appoggiò la testa sulla spalla.
"Mi sei mancato Steve. Sono contento che sei vivo"
"Vale anche per me. È meglio se torni dentro adesso, dovresti riposare"

Durante quei cinque anni, Steve e gli Avengers restanti cercarono in tutti i modi di aiutare la gente in qualsiasi modo, ma alla fine del giorno, ognuno di loro sentiva la mancanza di qualcuno.
Steve rimaneva spesso al lago dietro la base. Gli ricordava i suoi amici. Gli ricordava Bucky. Le prime volte che ci era ritornato aveva pianto, ma adesso stava bene quando ci tornava. Faceva sempre una corsa intorno al lago all'alba e al tramonto andava a disegnare fino a che non riusciva più a vedere niente.

Steve stava facendo la sua solita corsetta quando Nat lo raggiunse.
"Hey Steve" disse lei cercando di stare al suo passo.
"Che sorpresa vederti qui" disse lui mentre diminuiva la velocità.
"Avevo voglia di correre. Certo che vai proprio veloce"
"Il siero fa il suo effetto" disse lui sorridendo.
"Rhodey è tornato nella base dell'esercito per aiutare i federali a fare chiarezza su alcune cose. Non mi va di stare da sola. Ti va se passiamo la giornata assieme?"
"Certo" disse mentre si incamminavano verso la base.
"Ho fatto la colazione"
"Davvero? E che cosa hai cucinato?"
"Pancakes e una cosa russa che adorerai"
"Ora sono curioso"

Per ringraziare Nat della colazione, Steve decise di farle il pranzo. Quando entrò nella stanza delle riunioni, vide che una lacrima scendeva sulla sua guancia.
"Steve" disse guardandolo.
Lui la raggiuse e l'abbracciò.
"Mi mancano tutti così tanto" disse mentre altre lacrime le scendevano sulle guance.
"Anche a me" e lei affondò la faccia nel suo petto. Nat era sempre stata una persona forte ma adesso le serviva qualcuno che la capisse.

"Sai, Clint è sempre stato gentile con me, anche quando non me lo meritavo, e adesso è in giro ad ammazzare gente. Ho cercato più volte di rintracciarlo ma non si è mai fatto trovare. Mi manca anche lui"
"È il tuo migliore amico. Ovvio che ti manca"
"Anche tu fai parte dei miei migliori amici"
"Be' allora bisogna festeggiare" e Nat ridacchiò.
"E ti manca Bucky?"
Lui abbassò lo sguardo.
Avevano deciso di camminare per la base deserta, visto che non sapevano che cosa fare e Nat era ancora un po' triste.
"Ogni secondo"
Poi la notifica di un messaggio squillò nella base.
"Qualcuno sta cercando di accedere al cancello principale" disse Friday.
Loro scesero nella salotto e guardarono l'enorme schermo attaccato al soffitto. Videro Scott che li pregava di entrare.

"Sono così felice di vedervi" disse Scott abbraciandoli entrambi.
"Scott, dov'eri tutto questo tempo?"
"È difficile da spiegare, ci vorrà un po' di tempo"
"Fermati a cena. Saremmo felice di ascoltarti" concluse Steve.
Cenarono tutti insieme e si aggiornarono su quello che era successo e Scott parlò della possibilità che il viaggio del tempo potesse risolvere le cose.
"È una cosa possibile?" chiese Nat.
"Io credo sia un'opzione valida" rispose Scott.
"C'è solo una persona che può dirci se è fattibile o no" e Steve chiamò Tony.
"Capsicle! Dev'essere una cosa urgente se mi chiami a quest'ora"
"Infatti lo è. Scott ci ha appena parlato di-"
"Aspetta, Scott Lang è vivo?"
"Vivo e vegeto" rispose lui.
"Scott, sono davvero molto felice di sentirti. Okay Steve, ricomincia"
Dopo che Tony ascoltò la loro spiegazione, rimasero tutti in silenzio.
"Ragazzi io non lo so-"
"Ma secondo te, si potrebbe fare o è troppo impossibile?"
Tony stava pensando. Era assurdo, ma così assurdo da poter funzionare.
"Papà con chi stai parlando?" Disse Morgan.
"Zio Steve e zia Nat"
"Posso salutarli?"
"Certo. Parla pure"
"Ciaooo"
Tutti dall'altro lato delle schermo risero.
"Ciao piccola" disse Nat.
"Quando venite a trovarci? Papà non vuole prendere il tè con me" disse in modo scherzoso.
"Verremo presto. Te lo promettiamo"
Lei ridacchiando li salutò e ritornò in camera sua.
"Devo fare dei calcoli prima di dirvi la mia. Vi farò sapere domani" e Tony spense la chiamata. Era un'idea così banale che sembrava irrealizzabile, ma i suoi calcoli diedero i suoi frutti.

La mattina dopo, qualcuno bussò alla portone della base. Sbalorditi Steve, Scott e Nat uscirono dalla base. Tony scese dalla macchina e si tolse gli occhiali.
"Si può fare ma dovete promettermi una cosa. Non voglio perdere la famiglia che ho adesso, quindi cerchiamo di riportare i nostri amici e tutti gli altri indietro senza uccidere qualcun altro. Prendere o lasciare" e Tony tese la sua mano. Steve gliela strinse.
"Se questi sono gli accordi, siamo dentro"
"Richiamamo la vecchia banda e rimettiamoci al lavoro"
Nat sorrise e entrò nella base.
Finalmente le cose iniziavano a girare nel verso giusto.

grenade 💥 [stucky]Where stories live. Discover now