•Sorridenti.•

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Sorridenti.
Sorridenti erano gli occhi di entrambi la mattina seguente, nonostante apparissero anche stanchi, considerando la notte passata quasi in bianco con la mente affollata dai pensieri.
Sorridenti erano loro.
Sorrisero infatti, l'uno all'altra, di un sorriso imbarazzato, quasi rubato, come un riflesso spontaneo, come a ricordarsi cosa era accaduto, quando si incontrarono per i corridori.

Distratti.
Distratti dai recenti avvenimenti, dalle budella che si contorcevano, dai cuori che battevano all'impazzata, dalle mani che non riuscivano a stare ferme, dalla mente che viaggiava.
Erano distratti reciprocamente.
Hymperion invadeva la mente di lei. Mentre Minerva riscaldava il petto di lui.
Si sentivano vicini, pur avendo lezione dai due lati opposti del castello.
Loro erano vicini.
Anche se inconsciamente, stavano condividendo le stesse emozioni.
E se ne accorsero gli altri, se ne accorse Albus, che negli ultimi giorni aveva osservato i comportamenti di entrambi e aveva capito che non era tutto come di solito.
Si era reso conto del fatto che Rose non lo ascoltava quando gli parlava, lei che solitamente cercava di essere d'aiuto in tutti i modi.
Oppure di come Scorpius confondeva i vari schemi di quidditch, lui che non sbagliava mai in quello.
Severus aveva capito che quello che aveva sempre sognato, che i suoi migliori amici andassero d'accordo, si stava verificando ma in un modo che mai avrebbe immaginato.

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