OCCHI

•Decisi.•

Stellati.
Riflettevano le stelle gli occhi azzurri di una più che meravigliata Rose, che distesa sotto una grande quercia volgeva il suo sguardo a quell'immensa distesa blu che è il cielo.
Era lì, in quella posizione da più o meno 3 ore, da quando il sole era ancora a tre quarti del proprio percorso, pronto a tramontare.
Era lì per pensare, per dedicare un po' di tempo a se stessa.
Per riflettere su cosa stava succedendo in quel periodo, come improvvisamente avesse capito di non provare semplice repressione nei confronti di un biondissimo, e a detta sua bellissimo, Malfoy.
Era lì ignara del fatto che, in lontananza, fosse osservata da uno sguardo dolce e pensieroso.

Decisi.
Decisi erano gli occhi di Hymperion.
La guardavano, la guardavano elaborando cosa dire o cosa fare.
Era indeciso su cosa dire ma sicuro di andare da lei.
Non sapeva cosa fare ma sapeva cosa voleva. Lui voleva lei.
Lei che si era accorto di amare.
Lei che scoprì essere il suo unico sogno.
Così si andò a sdraiare accanto a lei, con gli occhi che scrutavano la volta celeste vedendo però solo i suoi occhi come stelle.

Lei si voltò verso di lui, gli lancio uno sguardo stralunato ma con le labbra curvate in un debole sorriso che Scorpius non manco di notare.

Occhi.
Negli occhi si guardavano adesso.
I loro sguardi si fondevano creando il più bello dei colori.
Rimasero così per un tempo indeterminato fino a quando, riacquistata la sicurezza con la quale si era partito, Scorpius non annullò la distanza che li divideva.
Si baciarono, di un bacio delicato e nello stesso tempo desideroso.
Si baciarono e nel farlo chiusero gli occhi.
Quegli occhi che tradivano i loro sentimenti.
Gli stessi occhi che si accorsero essere stati il loro unico contatto in tutti quegli anni.
Loro si erano sempre dimostrati quello che avevano dentro, l'avevano sempre fatto attraverso quegli occhi tanto belli da far invidia al cielo pieno di stelle di quella stessa notte.
Quella notte in cui finalmente si manifestarono tutto quello che si erano detti con lo sguardo.
E passarono così la notte.
A baciarsi, sotto le stelle, con gli occhi che si riempivano di gioia sotto le palpebre chiuse.