CAPITOLO 8: WHITE MAN

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Capitolo 8: WHITE MAN

Il caos si mutò in quiete e la portiera del mezzo si aprì mostrando la figura del conte in tutta la sua maestosità accingersi a raggiungere i neri cancelli dell'edificio, i quali si confondevano con i suoi docili crini scuri.

Un corvo svolazzò sopra il maniero e fece quel verso graffiante che risuonò nell'aria. Il mento di Ciel si volse in alto colto da quella macabra figura e per qualche attimo stette a fissare il suo manto di piume che con il colore del cielo davano l'impressione di essere diventate violacee.

Abbassò la testa e intraprese, insieme al suo maggiordomo, il breve percorso che lo separava da quella congrega di superbi figuri in frak. Un giovane paggio vestito di bianco  si avvicendò verso di lui per accoglierlo all'interno In lontananza, si riusciva a scorgere la carrozza tornare al luogo da cui era partita e ingarbugliarsi tra i viottoli e le schiarite di quella serata primaverile con rimembranze invernali.

<<Buonasera, prego date pure a me le vostre cose e l'invito speditovi dalla regina in persona>> Si presentò così l'uomo notando delle macchie di fango sulle scarpe del conte. <<Non vi allarmate per le vostre calzature, la servitù di Sua Maestà farà in modo di dedicarsi alla pulizia delle suddette nel mentre vi godete la festa>>

<<Molto gentile, la ringrazio. Questa è la lettera speditami qualche settimana fa che attesta la mia partecipazione a questo ricevimento>>

<<Perfetto. Oh, che maleducato, sono Charles Grey, uno dei componenti principali del personale di servizio>> Fece un piccolo inchino con la testa mostrando tutta la sua galanteria. <<Se volete seguirmi, vi indicherò il luogo in cui potrete cambiarvi le scarpe e in seguito annuncerò il vostro arrivo a corte>>

L'invitato annuì per poi seguire quel giovane servo dalla incantevole eleganza. Era un giovinetto che poteva avere circa ventisette anni, ma che si dimostrò più esperto di quanto dovesse essere. L'ingresso della reggia fu spalancato da due uscieri in divisa regale.

<<Voi siete il Conte Phantomhive, giusto? Così c'è scritto sull'invito che mi avete consegnato>> Sorrise l'ometto raffinato tendendo la mano a Ciel per rendere più agevole la sua salita sulla gradinata centrale. Il conte rimase a fissarlo mentre cercava di sentire sempre vicino a sé la presenza del suo fidato Sebastian.

<<Sì, sono il diretto discendente del nobile Vincent Phantomhive.>> Replicò seguendo attentamente lo sguardo sereno del dirimpettaio. 

<< Il Signorino può sembrarvi un po' rozzo, ma vi assicuro che ha ricevuto una perfetta educazione!>> Sentenziò Sebastian per sminuilo un po' ridacchiando fra gli affilati canini.

<<Siete di passaggio o risiedete qui a Londra? Non vorrei impicciarmi nelle vostre faccende, voglio solo distrarvi un po' per rendere questo inconveniente non troppo spiacevole>>

<<La mia famiglia si è trasferita qui da quando avevo quattro anni, a dire la verità non ricordo molto di Winchester, non ci sono più tornato da allora.>>

<<E'una città molto bella, ma devo confessarvi che però i vostri avi hanno scelto una meta meravigliosa. Londra è il simbolo dell'Inghilterra. Vi trovate bene?>>

<<Sì, almeno per il momento. L'economia generale del paese prospetta un futuro ricco di prosperità a quanto sembra.>>

<<Tutto grazie a Sua Maestà. E ditemi avete qualche passatempo o avete ricevuto in eredità qualcosa con cui intrattenervi nel susseguirsi delle giornate della nobiltà annoiata?>>

WHEN THE STORM COMES (cielxalois/ SebastianxOc)Where stories live. Discover now