CAPITOLO 15: IL TEOREMA DEL RAGNO

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E fissando al di fuori della finestra, dopo essere tornata alla sua reggia, la giovane contessa prese a parlare come animata da un'insolita danza nel cuore che lenta si stava appropriando di ogni suo singolo respiro. Prese a sussurrare qualcosa mentre il mondo intorno al lei leggiadro continuava a muoversi, a scorrere, a nascere, a librarsi nei cieli. Cominciò a muovere quelle labbra che dopo tanto tempo parevano aver ripreso un colorito non più lattescente ma carezzato dalla stessa frizzantezza del profumo di pepe rosa che inondava la stanza. Fissò il cielo per poi far ricadere le palpebre su sé stesse come lenzuoli di morbido lino bianco e disse:

<<Contessa Trancy, è questo il nome che vi affidarono i miei progenitori, non è vero Claude? Siamo giunti al termine di questo mio arduo duello. Ho provato qualcosa, mi capisci? Ho sentito il mio cuore sobbalzare davanti a lui! Mi ha fatta divertire e io non gli ho dato nulla in cambio. Sono stata forse un'ingrata? Ho passato i miei più materni anni ad essere violentata dalle mani degli uomini, sentivo entrare il suo membro dentro di me così tante volte che il suo seme era diventato come vitale. Nelle mia bocca scorreva quel mefistofelico sapore di lerciume che mi portava ad odiare me stessa. Ma oggi non l'ho fatto! Mi piacevo, mi sentivo elegante, mi sentivo speciale a ballare con quel tipetto pazzerello. Il mio compito sarebbe stato quello di togliermi la vita ed esporre il mio corpo come trofeo innanzi al mio maggiordomo, non è così? Lo sarà non avere timore Claude. Non guardarmi con quegli occhi persi nel nulla... sai che è così che andrà a finire, sai che il destino di una nobile giovane che perde in un combattimento tra spadaccini è quello di perire della spada altrui. Vedo nel tuo sguardo l'immagine del breve futuro che giammai vorreste che mi capitaste. Tranquillo sarà un battito di ciglia per te. La mente di quel signorino è riuscita già a percepire il brivido freddo della lama tagliente che spezzerà quella tanto amata talea che ancora per miracolo mi sorregge senza che la tramontana violi il vostro gracile ed effemminato corpo che ho. Aspetta, non abbassare quegli occhi, guardate in faccia la morte con onore. Ditemi la verità non è la prima volta che l'amaranti che ondeggia nel tuo sguardo ha percepito l'odore e il freddo di una lama intrisa di sangue? Dimmi la verità tu una tale sofferenza l'hai mai sfiorata ? Quella di sentirsi più soli della solitudine stessa? Senza quel ragazzo mi sembra di essere quasi persa. Mi piacerebbe che fosse mio amico... sono certa che non ti dispiacerebbe se questo duello si concludesse con un po' del mio sangue su di un pezzo di metallo? Dimmi la verità quante volte le lacrime hanno rigato il tuo volto? Mai Claude. Quante volte hai desiderato che il tuo cuore potesse battere ancora per qualcuno? Quante volte avresti voluto gettare i cocci aguzzi rimasti del mio sorriso in porcellana nel più profondo abisso? Non li senti gli archi di questa melancolica melodia? Non senti le note pizzicate di un sordo violino che in lontananza piange la mia esistenza? Il mio fragile corpo è stato straziato dalle grosse mani di un uomo che ha violato la mia più intima parte e ha fatto di voi me aborto macchiato di una incresciosa vergogna. Io che sono la figlia del peccato ho deciso di stipulare un patto con un demone pur di sbarazzarmi definitivamente di quel gran peso che da tempo immemore grava sulla vostra pallida e sbiadita coscienza, ho ceduto tutto quello che avevo per dare spazio al nulla più eterno che giorno dopo giorno mi ostino a conservare gelosamente, ho cancellato quel... quel morbido sorriso per ridisegnarvi a forza un duro malessere che come un manto di neve solca le mie membra e ne strappa lacerando lentamente ogni singolo spiraglio di luce sfuggito alle tenebre nascoste nel mio animo. Conte cosa resta di me? Un condannato a morte sconfitto in battaglia ormai inerme alle sofferenze, una che considera il decesso l'unica via d'uscita da questo luogo di infinita prigionia chiamato vita. Dimmi la verità io voglio davvero abbandonare tutto questo? Per una volta non desidero di morire, ma di continuare a vivere per vederlo un altro giorno ... Il mio carnefice già imbraccia le armi per il vilipendio del mio corpo così perfetto con l'anima di un cadavere putrefatto. Devo uccidermi? Togliermi le forze? Rapinare quella poca energia vitale che ancora mi accompagna da quando sono nata? Cosa mi resta da perdere? Probabilmente quel poveretto che mi ha ricordato come si sorride ancora. La senti ancora la voce del mio fratellino che vi chiama per resistere alla povertà, per sorridere di fronte al nulla, per rallegrarsi di un tozzo di pane, per non dare conto al villaggio che tanto odiate e tanto vi ha odiato? Le senti le sue mani che condividono con me la velleità di questa così ingiusta esistenza? Quali sono state le sue ultime parole? Li riesci a vedere ancora quegli occhi pieni di gioia trasformatisi in globi di cenere senza tempo? E quell'ultimo abbraccio lo sento ancora, mentre quel caldo accogliente lievemente esce dalle membra di un corpo non più umano... però Luka ti farò attendere, non è ancora giunto il mio momento. Cosa ho da perdere? Dammi una ragione per desiderare di vivere! Non scuotere la testa... Ho bisogno di sentirne una... Perché? Perché? Perché siamo così simili... Conte io fisso l'infinito che c'è là fuori e lo rivedo in voi. Una volta la mia mamma mi disse: Quando sarai grande e noi non ci saremo più, quando avrai una famiglia, non ti dimenticare mai di noi... Avevo solo sei anni quando quella magia è svanita, avevo solo sei anni quando sono diventata grande è ho capito per la prima volta che cosa significasse perdere qualcuno... Quando sarai grande, mi dissero, non ti dimenticare di quanto ti abbiamo amato, ricordati sempre di sorridere e non lasciare che la sofferenza ti turbi troppo mi dissero. Anche io avevo un fratello... Ho perso tutto Claude! Ho perso tutto quello che la vita mi aveva concesso e che aveva deciso di riprendersi senza dirmi nulla, senza neanche avere il tempo di dire loro addio! Claude li ho persi per sempre e non torneranno mai più indietro! Sognavo di diventare una bimba felice come tutte le altre, di avere una bambola tutta per me, sognavo di abbracciarli ancora per un po' e invece! E INVECE! TU VITA! Hai distrutto tutto quello che mi rendeva felice, Te lo sei portato via lasciandomi sola! Perché lo hai preso a me? Perché crudele! Perché io dovevo meritare tutto questo male... Come vedi le lacrime che sgorgano dai miei occhi sono simili a quelle degli altri... ma non sono salate... le mie sono piene di amarezza e in bocca sembrano veleno... Ora tu vuoi che io un giorno ti consegno la mia anima, giusto? Non è così? Lo farò, ma voglio vederlo almeno un'altra volta...Io ho perso tutti...Ma...Ma...ti prego non posso perdere anche lui...Non ci riesco. So che non sarò mai abbastanza... Ma non posso straziare così il mio cuore...io mi disprezzo...mi detesto...mi odio...mi voglio spezzare come una canna da zucchero al vento... tu sei il mio più acerrimo nemico, ma ora capisco perché ambisci così tanto alla mia anima... tu sei tutto quello che mi rimane...io...io...>> Cadde in ginocchio...fissando l'anello con lo zaffiro donatogli da Ciel dove c'era la sua anima

<<E ora puniscimi pure, perché ho io l'anima di Ciel Phantomhive e la mia è tra le sue calde mani>>

<<Non si preoccupi padrona, magari avrò un altro disperato succulento da poter assaporare>>

//grazie per aver letto questo capitolo

WHEN THE STORM COMES (cielxalois/ SebastianxOc)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang