🔥Prologo🔥

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Era un giorno di primavera. Il primo giorno di scuola precisamente.
Il sole splendeva e gli uccelli cantavano. Una bella giornata davvero...
Se solo Aki non fosse in ritardo.
Si era svegliata solo un quarto d'ora fa, e in quel l'asso di tempo si era messa l'uniforme della sua nuova scuola superiore, si era pettinata i suoi lunghi capelli neri e messa le lenti a contatto, facendo lacrimare i suoi occhi azzurri come il ghiaccio.

«Corri dormigliona» Le disse sorridendo una bellissima donna dai lunghi nei e gli occhi azzurri. Era la sua copia, solo con qualche capello bianco e qualche ruga.

«A dopo mamma» Urlò la ragazza mentre prendeva una fetta di pane tostato con un filo di burro spalmato sopra, correndo più velocemente possibile. Chiuse con un botto molto potente la porta di casa e le ultime parole che sentì dire provenienti dalla casa furono «buona fortuna per il primo giorno» di sua madre.

Mentre Aki correva con la sua colazione in bocca, cercava di infilare gli ultimi quaderni dentro la sua borsa, facendo attenzione a non rompere il ciondolo che era attaccato alla borsa. Era un ciondolo piuttosto bizzarro e vecchio, era un brutto omino color rosso fuoco.

Mentre la mora cercava di arrivare in tempo alla cerimonia d'apertura e di finire la sua colazione senta strozzarsi, il suo telefono improvvisamente squillò. Mandò giù l'ultimo pezzo di pane e, rallentando un po', cercò il suo telefono nella borsa per poi rispondere alla chiamata senza neanche guardare chi fosse.

«Pronto?» Rispose la ragazza cercando di trattenere il fiatone.

«DOVE SEI STUPIDA ICEBERG? TRA MENO DI DIECI MINUTI INIZIA LA CERIMONIA D'APERTURA E MANCHI SOLO TU» Si senti dire, o meglio sbraitare, in tutta risposta. La ragazza cercò di correre ancora più velocemente.

«Sto arrivando Kacchan» Disse Aki con fiato corto. Improvvisamente si sentì una seconda voce a lei familiare in sottofondo.

«Aki? Aki dove sei?» Disse un'altra voce maschile con più dolcezza.

«Due minuti e sono lì Izu» Disse la ragazza cercando di prendere fiato

«Datti una mossa, Kacchan sta iniziando ad arrabbiarsi»

«Lo so, ho notato.» Disse Aki riferendosi alle urla di sottofondo dell'altro ragazzo. La ragazza rallentò un po' visto che ormai era arrivata e cercò di prendere fiato.

«Noi ti abbiamo preso posto, comunque. E abbiamo visto anche la classe. Siamo tutti e tre in 1-A»

«Perfetto. Io sono appena entrata al cancello della Yuuei. Arrivo subito» Disse la mora per poi chiudere la chiamata.

La ragazza camminò a passo svelto fino ad entrare nella enorme palestra. Cercò di incontrare gli sguardi dei suoi amici e, dopo averli trovati, si avvicinò a loro per sedersi.

«Eccoti finalmente» Disse il suo amico d'infanzia Izuku Midoria. Si conoscevano già dalle elementari e da allora sono migliori amici. È un ragazzo più o meno alto, con un cespuglio verde nei capelli e dei occhi molto grandi che, secondo Aki, ricordano quelli di un bambino piccolo.

«Stupita cretina, ce ne hai messo di tempo» Disse un ragazzo alle sue spalle abbastanza arrabbiato. Lui è Bakugo Katsuki. Lui e Aki si conoscono letteralmente dalla nascita. Le loro madri erano amiche già da molti anni prima che li diedero alla luce. Hanno passato l'intera vita insieme, e per di più abitano molto vicini e si vedevano spesso dopo la scuola visto che le loro madri andavano sempre una a casa dell'altra. Sono sempre andati d'accordo nonostante il caratteraccio del ragazzo. Forse perché Aki ne è sempre stata innamorata, chi lo sa. E come darle torto, Bakugo è sempre stato un bellissimo ragazzo, anche da bambino. Era alto, biondo e con due rubini al posto degli occhi, che ogni volta che la ragazza lì guardava arrossiva mentre ci si perdeva dentro.

La ragazza lo squadro dall'alto al basso mentre notava che l'uniforme della scuola che indossava gli stava leggermente aderente e metteva molto in mostra tutti i suoi muscoli, e questo la fece arrossire lievemente, facendo ghignare io biondo come se fosse soddisfatto della cosa.

«Non l'ho fatto apposta, okay? Mi dispiace non ho sentito la sveglia»

«Forse dovresti smetterla di giocare cosi tardi con i videogiochi» Disse Izuku mentre si sedeva alla sinistra della ragazza.

«Se la prossima volta arrivi in ritardo ti brucio Smash, sono stato chiaro mocciosa?» Disse Katsuki mentre si buttava di peso sulla sedia, alla destra della ragazza, che le si congelò il sangue a quella sua minaccia.

«Sei cattivo Kacchan» Disse la ragazza guardandolo con occhi tristi mentre gonfiava le guance.

«Almeno la prossima volta ti sveglierai presto, iceberg» Disse il biondo ghignando.

«Forza ragazzi adesso finiamola, la cerimonia sta per iniziare» Li interrompe il verde, facendo zittire i due ragazzi.

Aki si guardò un po' in giro e si accorse che, anche se era solo una cerimonia d'apertura per le classi prime, c'era comunque tanta gente, alcuni erano così strani che le facevano paura. Ma ce n'era uno che catturò la sua attenzione. Un ragazzo seduto poco più dietro di lei, dai capelli lisci e rossi e due occhi rossi simili a quelli del suo amico Bakugo. Non appena il suo sguardo e quello del ragazzo si incrociarono, lui la salutò con la mano e le sorrise. Lei subito si girò arrossendo.

Il suo sorriso è molto simile a quello di Kacchan. Pensò Aki, ed effettivamente aveva ragione.

Il biondo spostò lo sguardo verso la ragazza cercando di non farsi vedere e, non appena si accorse del rossore delle guance della sua amica che non era stato causato per colpa sua, si girò in dietro notando una ragazzo dai capelli rossi, dalle guance leggermente tinte che sorrideva verso la mora.
Il biondo si rigirò e portò nuovamente lo sguardo verso la ragazza con ancora le guance leggermente tinte mentre cercava di seguire la cerimonia. Bakugo si morse il labbro inferiore infastidito.

Ed è stato proprio in quel preciso momento che l'intera vita della giovane Sasaki... cambiò.

ʙᴀᴅ ʙᴏʏ - Bakugo KatsukiWhere stories live. Discover now