-Cosa intendi dire?-
-Era venuta per darmi la notizia della sua partenza. Quando lo scoprii ci rimasi male, lo ammetto, ma decidemmo di trascorrere gli ultimi giorni insieme. Mi disse che sarebbe tornata un attimo a casa, per prendere una borsa... Volevamo andare a fare un giro in centro... Quando notai che ci metteva troppo, decisi di chiamarla, ma non rispondeva. Trovai poi un messaggio da parte sua,  alle 10:34, dove mi diceva di raggiungerla sul tetto di casa sua. Mi sembrava strano ma andai là... - si fermò un secondo, con le lacrime agli occhi. Si asciugò il viso su una manica della felpa grigia e continuò. -C'era un uomo... C'era un uomo sul tetto, capisce?! Era lì che mi osservava salire... Gli chiesi chi fosse, e che ci faceva lì, ma lui sorrise soltanto.- Caroline guardò il dottore negli occhi.
-Sorrideva... Ma era orrendo! I suoi denti bianchissimi, gli occhi dello stesso colore pallido... Non sembrava essere reale! Mi guardava, e sorrideva... iniziò ad avvicinarsi, e sorrideva... Era un sorriso da maniaco. Quell'uomo era un pazzo!- Caroline sembrava stesse delirando, ma c'era qualcosa nelle suo parole di famigliare a Herman, un vecchio ricordo impolverato.
Lasciò continuare la ragazza.
-Lui... Lui si gettò dal tetto, si gettò giù, senza alcuna mutazione nel suo volto.-
-Era stato un atto di suicidio? Stai dicendo che lui ha ucciso la tua amica, per poi gettarsi anche lui? -
-No. Quando andai a vedere, trovai solo il corpo di Tiffany... Le sue gambe... Dio...- il viso della giovane aveva iniziato ad assumere un colore verdoglono, e il dottore tentò di calmarla.
-Tutto quel sangue... le ossa scoperte...-
-Caroline, tranquilla, non c'è bisogno che tu me lo racconti. Se non te lo senti... -
-No. -replicò asciugandosi ancora le lacrime e tirando su con il naso. -No, lo devo dire.-
Fece un lungo sospiro e chiuse gli occhi.
-Il volto di Tiff... Era pieno di paura, aveva ancora la bocca aperta, come se stesse urlando dal dolore. Le gambe era rotte. Entrambe. E l'uomo era lì di fianco, che osservava il suo corpo... E rideva. Rideva di gusto osservando quel sangue, quella paura!- ora tremava, le sue mani erano tenute ferme solo dalle manette.
-Caroline... - disse l'uomo posando una mano su quelle della ragazza. -Potesti identificarlo? Ti ricordi i suoi tratti?-
-Erano... Erano come irreali... Sembravano più una maschera perfetta, invece che un volto umano. -
Herman annuì.
-Ok, hai già detto più di quanto tu possa. Ora dovremo tenerti in custodia, Caroline, ma ricorda che qui sei al sicuro. La tua testimonianza ci sarà molto utile, grazie. - detto questo si alzò, prendendo la cartellina colorata, e si diresse verso la porta.
-Aspetti! -
L'uomo si girò a guardare Caroline.
-... Ha detto un nome... L'uomo, mi disse un nome.-
-Un nome? Il suo, intendi? -
-... Disse di chiamarsi... di chiamarsi Samael. -

-𝕮𝖆𝖗𝖔𝖑𝖎𝖓𝖊- 𝚃𝚑𝚎 𝙲𝚛𝚘𝚠Where stories live. Discover now