-Non spingermi!- protestò Caroline cercando di liberare la sua spalla dalla presa di Luke. -Voglio spiegazioni! Ora!-
-Fai silenzio! -
Caroline si zittì, senza però prima avergli lanciato uno sguardo ostile.
Luke guardò per tutta la lunghezza del vicolo in cui si trovavano, guardò la strada, e i pochi pedoni che circolavano a quell'ora della sera.
-... Mi stupisco che non ci abbiano fermati prima.- disse il ragazzo tirando un sospiro di sollievo. -Siamo ricoperti di sangue, eppure nessuno l'ha notato.-
Luke guardò Caroline, ancora in silenzio.
-Ti stai chiedendo perché ti ho tirata fuori da lì? -
-Esattamente. -
-Beh, se volevi rimanere nelle mani della polizia dovevi dirlo prima. -
-Voglio che tu mi spieghi, per prima cosa, come fai a conoscermi. -
-Tutti sanno chi sei. - rispose appoggiandosi al muro dietro di lui. Poi si infilò una mano in tasca, estraendone una sigaretta e un accendino. -E in ogni caso, faccio io le domande ora.-
-Cosa? No, avevi detto...-
Lui la guardò con i suoi occhi gelidi, e lei dovette fare un grande sforzo per non mostrare quanto si sentiva intimidita.
Luke accese la sigaretta e se la portò alla bocca, aspirando il fumo nei polmoni.
-Dimmi Caroline, perché hai ucciso la tua migliore amica?-
-Io non l'ho uccisa. -
Una nuvoletta grigia fuoriuscì dalla sua bocca, liberandosi nell'aria fredda invernale.
-Allora perché tutti dicono che sei stata tu?-
-Si sbagliano- sapeva che se il ragazzo avesse insistito ancora, non sarebbe riuscita a controllarsi, e che lei avrebbe certamente provato a tirargli un pugno.
-Ah, davvero? -
-Sì. -
-Caroline, perché hai ucciso Tiffany?-
-Io non ho ucciso Tiffany! Non l'ho uccisa io!-
-I dottori che hanno fatto l'autopsia sul corpo di Tiffany sono riusciti anche a determinare l'ora del decesso, le 14:02, e tu avevi detto di essere arrivata sul tetto a quel preciso orario, e non c'era nessuno-oltre-a-te.-
Scandì le ultime parole una ad una, mettendoin chiaro il concetto.
Caroline lo fissò in silenzio.
-... Che c'è ora? Non vuoi più parlare?! -
-Io non ho mai detto di essere arrivata sul tetto ad un preciso orario.-
In quel momento fu Luke a rimanere immobile.
-Ti sei tradito da solo, Luke, sempre che questo sia il tuo vero nome. -
Il ragazzo si coprì gli occhi con una mano, e iniziò a ridere.
Una risata leggera, resa ancora più inquietante dal sorrisino stampato sulla faccia del ragazzo.
-... Hai ragione, mi sono tradito da solo.- la guardò, togliendosi la mano dal viso. -Sei più furba di quanto pensassi.-
-E tu più stupido di quanto mi aspettassi.-
Luke sorrideva ancora, ma nei suoi occhi non si vedeva l'ombra del divertimento.
-Luke è davvero il mio nome. Su questo non ti ho mentito.-
-Lavori per qualcuno? Ti ha mandato qualcuno a prendermi? -
-Cosa te lo fa pensare? -
-Forse il fatto che sembrava tutto programmato.- lei si avvicinò, per fargli vedere che non aveva paura di lui. -Da quanto tempo mi seguivate? Mi avete tenuta d'occhio anche il giorno dell'omicidio di Tiffany, è per quello che sapevate l'ora esatta di quando è stata gettata giù? -
-Non seguivamo te.- replicò lui avvicinandosi nello stesso modo. -Ma l'assassino che ha ucciso la tua amica.-
-Quindi mi credi?!- domandò sorpresa, facendo un passo indetro.
-Sì. Il tuo non è il primo caso particolare. Sono morte altre persone ultimamente, e in ognuno di questi casi, è stata incolpata una persona che si è sempre dichiarata innocente. -
Luke fece una pausa, gli occhi che luccicavano nel buio sempre più incombente.
-E il nostro compito è trovare questo assassino.-
-Quando parli al plurale... intendi...? -
Il ragazzo le fece segno di seguirlo, ed uscì dal vicolo buio, ritornando sulle strade illuminate e tirandosi il cappuccio sopra ciuffi biondi.
-Tra poco lo scoprirai. Vieni. -

-𝕮𝖆𝖗𝖔𝖑𝖎𝖓𝖊- 𝚃𝚑𝚎 𝙲𝚛𝚘𝚠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora