Capitolo 1

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Peter Parker non capiva come fosse possibile che riuscisse a fare una figuraccia al giorno con il suo supereroe preferito, Tony Stark.

Inizialmente aveva creduto a semplici coincidenze, capitava che parlasse spesso dell'uomo semplicemente per dire cose positive o per evidenziare la grandiosità delle sue nuove invenzioni e... eccolo lì, apparire sulla soglia della porta di una stanza della torre dei Vendicatori. Il sorriso sornione di chi l'aveva beccato a lodarlo e ora non vedeva l'ora di prendersi gioco di lui. Peter voleva credere nel caso, ma il calcolo delle probabilità diceva chiaramente che non poteva essere un caso quello. Era matematica e logica, non poteva fare tante figure una di fila all'altra.

La prima volta che era capitato, era stato tremendamente imbarazzante. Clint, Occhio di falco, aveva iniziato a ciarlare delle modifiche che Tony aveva fatto alla nuova tuta da Spiderman.

"Sono sicuro che ha delle modifiche pronte anche per te." Aveva affermato Peter, sicuro che il signor Stark non fosse un tipo che si concentrava solo sull'ultimo arrivato quando si trattava di aggiornamenti.

"Non credo ragazzino. Quello stronzo di Stark non mi modifica la faretra o mi crea nuove frecce da dopo l'attacco di New York." Aggiunse praticamente disteso su uno dei divani della sala comune dei vendicatori. Natasha stava sullo stesso divano ignorando i piedi scalzi di Clint che praticamente le massaggiavano una coscia come farebbe un gatto. La donna se ne stava elegantemente seduta a leggere un libro, con il sorriso di chi era arrivata ad un paragrafo divertente.

Peter si irritava spesso quando sentiva il nome del suo idolo venir ingiuriato in quel modo, ma sembrava che per Clint o altri fosse normale parlare dell'uomo in quei termini. Per lui era il signor Stark, non si sarebbe mai azzardato a parlarne definendolo stronzo o altro.

"Forse il signor Stark sta solo lavorando su altre invenzioni." Si mantenne calmo, Clint era simpatico alla fine dei conti, ma aveva questo modo provocatorio che spingeva la gente ad amarlo e odiarlo allo stesso tempo.

"Ultimamente lavora soprattutto sulla tua tuta. Sei diventato il suo vendicatore preferito. Vero Nat?"

La donna sollevò il viso dal libro con il sorriso accennato di poco prima. "Verissimo. Credo che i tuoi occhioni in adorazione lo spingano a dare il meglio."

Peter non poteva far altro se non arrossire e contraddire i due. Era un fan, forse era meglio dire uno stalker mediatico, almeno fino a quando non era diventato un vendicatore. Poteva elencare vita, successi, imprese eroiche di Anthony Stark, e sì, poteva elencare tutte le donne che l'uomo aveva pubblicamente frequentato. Era sicuro che non bastasse un sedicenne ammiratore, se pur coi superpoteri per tenere impegnato il geniale miliardario su un solo progetto.

"Non credo che un personaggio pubblico come il signor Stark si faccia influenzare da un ammiratore. Ha uno stuolo di uomini e donne molto più interessanti che potrebbero spingerlo a progettare di tutto. Se non lo fa, è solo perché nessuno può spingerlo a fare ciò che non vuole, neanche due occhioni in adorazione come i miei, come sostieni..."

Natasha e Clint sorridevano e guardavano sulla sua spalla destra tanto da spingerlo a interrompere la sua lode, e Peter non era sicuro di volersi girare a guardare chi fosse la presenza incombente e divertita che fissava la sua tempia, perché in quelle ultime affermazioni Peter aveva mostrato ciò che era davvero, un fanboy di Ironman.

Non si girò, era troppo rosso in volto per farlo. La voce era irriverente più del solito. "Per due occhioni in adorazione ho fatto cose ben più scandalose del creare una tuta da ragnetto."

Voleva sprofondare, doveva fuggire.

"Ho dimenticato di telefonare a zia May oggi, con permesso."

Parli del diavolo...Where stories live. Discover now