Capitolo 2

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Peter era quasi tentato di andare nel laboratorio di Stark, dove attualmente l'uomo si trovava, e cantargliene quattro, ma l'idea di Bucky sembrava avere più senso di quanto volesse ammettere. Se Stark lo spiava per abitudine, allora, doveva fare qualcosa di eclatante per fargliela pagare cara, tanto da non ripetere più una tale azione riprovevole. Bucky gli aveva fatto notare i vari motivi per cui l'uomo avesse questa spregevole abitudine. Il primo era legato all'autostima, quando l'uomo ascoltava qualcuno che lo lodava si sentiva molto bene e estremamente divertito, ecco perché JARVIS non gli passava tutti gli audio. Il secondo motivo era che Stark trovava adorabile l'atteggiamento da fan di Peter, certo era abituato a quel comportamento quando si trattava di chiunque altro, ma Peter non era chiunque, lui era un Vendicatore e un genio in erba, il che rendeva le sue lodi più importanti di quelle di chiunque altro. Il terzo motivo era quello a cui Peter non avrebbe mai creduto in un milione di anni e cioè che Tony Stark avesse una cotta per il ragazzo dietro la maschera di Spiderman. Certo, Peter non vedeva il signor Stark con nessuno da diverso tempo, tanto che aveva spesso sospettato un ritorno di fiamma con la signorina Potts, tenuto segreto ai più per evitare l'interferenza dei media nella loro storia, ma anche questo sembrava improbabile soprattutto dopo i motivi precedente spiegato da Bucky. Quindi, alla fine di tutte quelle teorie sulle motivazioni di Stark, restava il dubbio su come dimostrare se fossero vere o farse.

L'idea di Bucky era accettabile se semplicemente l'interesse di Stark fosse stato sessuale e non solo legato al suo egocentrismo narcisistico, perché altrimenti non avrebbe fatto altro che una figura di merda, mentre cercava di capire come dire il nome di Stark attirando la sua attenzione.
Si girò e rigirò nel letto per diverso tempo prima di decidere che valeva la pena provare. "Fanculo!" esclamò, mentre spingeva i pantaloni del pigiama in fondo alle gambe e decideva di farlo nell'unico modo credibile che conosceva. Era quasi certo che JARVIS avrebbe detto i particolari sulla sua vera attività all'uomo o avrebbe misurato lo stress nella voce per capire se stava fingendo. Temeva che ad un certo punto Stark avrebbe bypassato i sistemi preimpostati sulla privacy di JARVIS e avrebbe dato personalmente un'occhiata attraverso le telecamere e i sensori di calore che si trovavano in tutte le stanze della torre. A quel pensiero capì che tenersi le coperte addosso avrebbe reso tutto più semplice, ci mancava solo che Stark vedesse quanto poco fosse convinto di ciò che stava per fare.
Lentamente lasciò scivolare la mano destra sul suo corpo raggiungendo il pene che sembrava non dare segni di eccitazione, quanto desiderava che gli ormoni adolescenziali tornassero a fare da padrone al suo corpo! Sarebbe stata una sessione di autoerotismo lunga e combattuta, alla fine Stark lo avrebbe guardato con pietà. Cercò di concentrarsi su tutto ciò che lo eccitava normalmente tipo porno gay e bei ragazzi con muscoli possenti, ma non sembrava funzionare come al solito, perché in quel momento non stava cercando l'eccitazione, ma la provocazione. Quando finalmente comprese cosa veramente l'avrebbe fatto eccitare, capì di essere messo proprio male. Bucky aveva ragione, era innamorato di Tony Stark, dei suoi penetranti occhi marroni, del suo viso dai tratti forti e decisi con quel sorriso sarcastico e intrigante che ogni volta gli faceva battere il cuore.
Quando ebbe ben in mente l'aspetto di Tony Stark le carezze divennero più decise e l'eccitazione crebbe. Non riusciva a dire il suo nome ad alta voce, eppure il problema non persisteva, visto che l'orgasmo sembrava montare lentamente ed era lontano dal raggiungimento, mancava qualcos'altro in quella fantasia che prevedeva il signor Stark su di lui. La mano sinistra scivolò verso il suo sedere per stuzzicare la parte più intima del suo corpo, quella parte che immaginava di farsi violare solo dall'uomo a cui stava pensando. Chiudendo gli occhi lo vedeva su di lui mentre lo toccava in quel modo e tastava la resistenza dei suoi muscoli per poter rendere più facile la sua prima volta. Ci avrebbe messo tutto se stesso nella preparazione del suo corpo, Peter ne era certo, perché tutti sapevano che Stark era un amante premuroso e soprattutto generoso. La bocca dell'uomo lo avrebbe baciato e la lingua leccato in posti inviolati fino a quel momento. Peter spinse le dita più in profondità pensando a quanto l'uomo lo avrebbe preso con passione al limite del controllo, i gemiti si alzarono forti nella stanza. La fantasia si fece più spinta e lo immaginava scoparlo velocemente e profondamente, mentre lo stringeva con le mani sotto le gambe per tenerlo fermo, la premura era sparita, ma non la generosità di Stark. Peter lo vedeva mentre lo massaggiava più deciso chiamandolo per nome e chiedendogli cose irripetibili, fu allora che gemette il suo nome. "Signor Stark la prego!"
Era puro erotismo quella frase, Peter lo sapeva, un'esca perfetta. Rallentò i movimenti consapevole che tutto stava per cambiare, se Stark aveva sentito e stava cercando di capire cosa Peter stesse facendo per pregarlo in quel modo. L'idea che dal quel momento l'uomo avrebbe ascoltato tutto, lo intimorì e eccitò allo stesso tempo. Era estremante erotico il pensiero di essere guardato come uno di quei porno attori che aveva osservato nei film hard di tanto in tanto. Iniziò a masturbarsi più velocemente e a penetrare più in profondità con le dita, mentre i gemiti riempivano la camera e i microfoni. Quando la fantasia si fece di nuovo rude e un Tony Stark sudato e completamente animalesco lo teneva inchiodato sul materasso fottendolo con ferocia, Peter venne sentendosi completamente sopraffatto dall'orgasmo e gemendo. "Tony!"
L'orgasmo era stato così violento da lasciarlo senza forze e tremante, esposto alle telecamere a causa della coperta caduta di lato. La pelle arrossata e gli schizzi di bianco sull'addome erano osceni, tanto da fargli pensare che se Stark avesse visto poteva solo vantarsi di essere stato lui a causare un tale pasticcio indirettamente. Per un attimo si pentì di ciò che aveva fatto, in fondo aveva usato Stark come un oggetto per arrivare a soddisfare il suo corpo, ma poi ricordò a se stesso che c'era un buon motivo per quel comportamento e che Tony Stark doveva solo soffrire la frustrazione che veniva da quella vista.

Parli del diavolo...Where stories live. Discover now