Capitolo 27

1.9K 99 4
                                    

Io, Sofia e Margherita abbiamo dormito nel lettone, rannicchiate l'una accanto all'altra. Credo fosse più o meno dai tempi delle superiori che non mi capitava, e fino ad ora non mi ero resa conto di quanto la cosa mi mancasse. È bello avere qualcuno con cui chiacchierare prima di dormire.

Subito dopo il poco entusiasmante aperitivo con Roberto, mi sentivo terribilmente frustrata. Il primo appuntamento dopo secoli e il mio pretendente, così attraente sulla carta, si dimostra più interessato all'idea di reclutarmi per il prossimo seminario sulla vendita porta a porta della ditta con cui collabora che non a me come persona. Per una che ha già notevolissimi problemi di fiducia nei confronti dell'altro sesso e che non crede nelle relazioni, un inizio del genere può risultare, oltre che deludente, notevolmente scoraggiante.

La presenza delle mie amiche si è rivelata fondamentale per distrarmi dalla mia recente delusione e distogliermi dalla mia fastidiosa tendenza a rimuginare troppo sulle cose che mi accadono. Se fossi stata da sola probabilmente sarei rimasta sveglia a fissare il soffitto, sviscerando ogni dettaglio della serata, esaminando possibili scenari alternativi e, probabilmente, giungendo alla infondata conclusione che il fallimento dell'appuntamento sia dipeso unicamente da me. Mille volte accidenti alla mia scarsa autostima!

Invece, con mia grande sorpresa, sono sprofondata senza fatica in un sonno ragionevolmente sereno.

Sono talmente felice di svegliarmi con accanto - oltre a Brivido Cosmico - qualche altro essere umano, da essere persino disposta a sorvolare sul fatto che Sofia, durante la notte, scalcia e si agita, e sulle tendenza da ladra di coperte di Margherita.

Ci svegliamo di buon'ora, anche se non all'alba. Sofia oggi non deve lavorare mentre io e Meggie non saremo di turno prima del pomeriggio. Decido di preparare una sontuosa colazione - sontuosa in rapporto alle modeste possibilità del mio frigorifero, naturalmente - per sdebitarmi almeno in parte con le mie amiche. Mentre, assorta nei miei pensieri, friggo uova e pancetta per Sofia, amante della colazione continentale, la mia mente dispettosa comincia a riesaminare punto per punto gli eventi della serata.

Ripenso al modo in cui Roberto ha reagito quando mi ha vista, al suo sorriso che improvvisamente ha vacillato: e se non fosse dipeso unicamente dal mio vestiario troppo stravagante per i suoi standard da circolo del golf? Se il problema non fossero stati i vestiti, ma io? Forse dalla foto si era fatto un'idea diversa di me. Forse mi aveva immaginata più bella, o più magra. Procedo nel riesame e mi rendo conto che, nell'arco dell'intero appuntamento, non ha mai mostrato il benché minimo accenno di attrazione nei miei confronti. Nonostante l'insopprimibile noia che mi ha ispirato la sua conversazione, e sorvolando sul suo infelice abbigliamento, io ho apprezzato visivamente i suoi bicipiti scolpiti, mentre il suo sguardo, a differenza di quanto non avvenga normalmente con gli uomini che mi capita di incontrare, non si è soffermato nemmeno una volta sulla mia scollatura. È stupido, terribilmente stupido, da parte mia, ma questa considerazione mi deprime. Oddio, devono essere i geni ereditati da mia madre a ispirarmi questo genere di pensieri: possibile che io non aspiri ad altro se non a essere apprezzata per le mie tette?

Sembra quasi che Roberto abbia cercato, involontariamente, mi auguro, di farmi sentire inadeguata sotto ogni aspetto - abiti, fisico, aspirazioni lavorative - e la cosa che mi fa più rabbia è che, probabilmente, c'è riuscito. Prima che la mia già scarsa autostima possa precipitare nuovamente al di sotto del livello di guardia, apro di soppiatto l'app di Facebook. Non rimango delusa, un nuovo messaggio di Fabrizio mi attende, pronto a risollevarmi il morale. La mia ultima risposa è stata un pochino tagliente, forse, ma lui pare aver incassato bene il colpo.

"L'umiltà è una caratteristica affascinante ma non dovresti sminuirti così, raggio di sole! Non ti preoccupare: ci sono qui io, pronto a ricordarti che splendida creatura che sei! E poi io sono ottimista, sono certo che le mie speranze siano ben riposte".

Lezioni d'amore per cuori diffidenti  ~ IN REVISIONE Where stories live. Discover now