Ventisette

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La corvina si strinse nella sua giacca ed osservò il cielo grigio di Seoul. La giornata sembrava riflettesse il suo stato d'animo.
Era triste e sconsolata.

Seokjin quella mattina non era nemmeno riuscito a guardarla in faccia e Chaerin era sicura che il maggiore fosse tornato a pensare male di lei. Non poteva biasimarlo, cosa poteva pensare dopo averla trovata con Taehyung? Dopo averla trovata mezza nuda con il suo migliore amico dopo che avevano fatto sesso a casa sua?

Si vergognava.

Ogni volta che i suoi pensieri tornavano al giorno precedente sentiva il cuore arrivarle in gola ed il viso bruciare.

Non riusciva nemmeno a smettere di pensare a Taehyung. Al modo in cui si era arrabbiato dopo che lei aveva detto il nome di uno dei suoi migliori amici durante il loro rapporto. Continuava a pensare allo schiaffo che gli aveva dato e al modo in cui si era voluto assumere tutta la responsabilità di quello che era successo, rischiando di rovinare la sua amicizia con Seokjin.

Perché Taehyung si era arrabbiato? Forse si era innamorato di lei ignorando la loro unica regola? Non poteva pensarci, non voleva perdere anche Taehyung.

Quando si era guardata allo specchio si sarebbe voluta prendere a schiaffi.

Al momento nella sua vita aveva solo tre cose belle: Seokjin, Korain e Taehyung.

Era sicura di aver perso due di loro e perdendo Seokjin avrebbe perso anche Korain.

Il solo pensiero le fece perdere un battito e le mancò l'aria nei polmoni. Nascose il viso tra le mani nel vano tentativo di calmarsi.

Aveva paura e non c'era niente che riusciva a farla sentire meglio.

Nemmeno i fiori che Seokjin le aveva regalato, nemmeno il loro significato e nemmeno la domanda che le aveva posto mentre era ubriaco.

Nemmeno quelle cose riuscivano a farla sentire meglio perché quei fiori glieli avrebbe voluto regalare prima di averla scoperta, e quella domanda gliel'aveva posta mentre non era in se.

A quel punto sarebbe potuto succedere di tutto.

Lei lavorava per Seokjin, viveva a casa sua ed aveva fatto entrare in casa una persona per farci sesso ed anche se quella persona era uno dei migliori amici del ragazzo, la cosa non era certamente meno grave.

Seokjin avrebbe potuto licenziarla.

Quella era un'altra cosa a cui non avrebbe voluto pensare ma a cui continuava a pensare.

Essere licenziata significava uscire dalla vita di Seokjin, significava non ricevere più i suoi baci sulla fronte prima che lasciasse casa per andare a lavoro, significava non sentire più la sua risata buffa o la sua voce. Essere licenziata significava uscire dalla vita dell'uomo di cui si era innamorata.

Essere licenziata significava perdere Korain. Non voleva perdere il bambino perché nonostante il loro rapporto burrascoso, a inizio della loro conoscenza, la corvina non poteva immaginare di passare un giorno senza di lui. Non poteva pensare che un giorno si sarebbe svegliata senza le urla del bambino, che non avrebbe più ricevuto un su bacino o un suo abbraccio, che nessuno l'avrebbe più chiamata "mamma".

Sentì una forte stretta attorno al cuore.

Amava con tutta se stessa il bambino e solo in quel momento si rese conto di quanto essere chiamata "mamma" dal bambino la facesse sentire felice. Essere chiamata "mamma" da Korain la faceva sentire speciale, si sentiva importante per quella creatura così piccola e non poteva pensare di poterlo perdere. Non voleva perdere il suo bambino.

Non voleva perdere Seokjin e il loro bambino.

Dove sarebbe potuta andare? Dove sarebbe andata se fosse stata licenziata?

Daddy | ksj [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora