Capitolo 2

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Aveva appena finito di sistemarsi il cappotto grigio, lungo e pesante, quando con la coda dell'occhio vide la sua sveglia digitale, segnalare le 10

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Aveva appena finito di sistemarsi il cappotto grigio, lungo e pesante, quando con la coda dell'occhio vide la sua sveglia digitale, segnalare le 10.45 del mattino.

Il posto dell'incontro non era molto lontano da casa sua, fortunatamente, dieci minuti a piedi, secondo il menta; in più si era preparato in fretta, lasciando del tempo il quale lo avrebbe passato nel bar, col suo solito e fumante cappuccino.

Scese le scale, raccattando l'essenziale - portafoglio, chiavi, telefono - per poi uscire da casa, chiudendosi la porta alle spalle, pronto per quella giornata.

Fuori si gelava a causa del forte e freddo vento invernale, perciò fu istintivo per il ragazzo infilare le mani, ricoperte da dei guanti rigorosamente bianchi, nelle tasche del cappotto, alla ricerca di più calore.

Si strinse nelle spalle, attraversando la strada che lo avrebbe portato nel viale in cui si trovava il bar.

Sorrise avvistandolo, sistemandosi meglio i capelli - i quali avevano preso una forma propria a causa del vento - prima di entrare e sedersi ad un tavolo, vicino la grande vetrata.

Taehyung si sentiva un po' a Parigi tutte le volte che sedeva su uno di quei posti.
Effettivamente, il locale era gestito da un signore francese sulla cinquantina, il quale menta era stato felice di conoscere, alcuni mesi prima; il dentro era arredato alla perfezione: i tavoli erano in legno, dando quella sensazione di antico che il ragazzo adorava; le sedie erano delle panche, allungate e spesso comuni, ricoperte da un tessuto rosso intenso, che ricordava a Taehyung la sensualità della bellissima Parigi; la scritta del locale aveva una grafia che illuminava gli occhi di tutti i passanti, elegante e raffinata com'era.

Insomma, quello era il bar preferito di Taehyung e per nessuna ragione al mondo avrebbe rinunciato a quel cappuccino, la mattina.

Ne ordinò proprio uno quando una, fra le tante cameriere, gli si avvicinò, chiedendogli quali fossero le sue preferenze, per poi spostarsi dietro il bancone, una volta prese.

Si guardò intorno, osservando, tramite la vetrina, la gente passare, non accorgendosi di come lui stesse guardando le loro vite, i loro momenti.
Sorrise notando un bambino, stretta alla mano della madre, che continuava a saltellare, passando da una mattonella all'altra del marciapiede.

Venne attirato dall'odore della sua bevanda preferita, ritrovandosela davanti agli occhi, inchinandosi poco dopo, rivolto alla ragazza.

Prese la tazza fra le mani, inspirando la fragranza che gli fece aumentare l'acquolina in bocca, soffiando leggermente sulla superficie calda del cappuccino.

Un cuore, il disegno raffigurato oggi era un cuore.

Strano, pensò Taehyung.
Era la prima volta, dopo anni e anni di visite e cappuccini presi in quel bar, che riceveva la sua ordinazione con la figura di un cuore.

𝙻'𝚊𝚛𝚝𝚎 𝚍𝚎𝚕 𝚜𝚎𝚜𝚜𝚘 ꨄ︎ 𝙺𝙾𝙾𝙺𝚅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora