Capitolo 13

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[La verità che più non rifugge]

Guardi Dafne e noti subito che neppure lei sta bene: il suo corpo è pieno di numerose ferite sebbene superficiali, ma ella comprime con forza il suo braccio sinistro, vedi il tessuto della maglia chiara essere tinto da un rosso acceso e scarlatto, dubiti che anche quella ferita sia lieve.
Improvvisamente la tua preoccupazione sale alle stelle, non solo per le condizioni della due, ma anche nel realizzare che Michela non è lì, a quel punto sbianchi.
Loro sembrano notare l'agitazione che ha preso ad essere riversata come un fiume in piena nel tuo animo turbato e presto chiariscono i tuoi dubbi facendoli cessare,  quasi fossero state capaci di leggere nel tuo cuore, ma non te ne saresti stupita dato quanto sta succedendo, non sembra più qualcosa di così tanto surreale.
Ti dicono che lei e un osso duro e che non l'hanno vista morire, neppure l'hanno vista con la più piccola ferita addosso, per tanto dubitano che le cose siano andate male per lei che stava avendo una vittoria schiacciante senza neppure, a loro detta, muovere le proprie dita, quasi fossero stati colti da improvvisa isteria, dicono che fa sempre paura vederla sul piede di guerra, che non l'hanno mai vista ancora combattere seriamente.
Poi riportano l'attenzione sul discorso principale e Dafne è la prima a prendere la parola «Lascia che ti racconti le cose come si sono susseguite, non possiamo omettere nessun dettaglio, dopotutto sono proprio i piccoli particolari dimenticati che rendono difficile capire le cose spesso, no? » dice la bionda con un sorriso tirato tentando di nascondere il dolore al braccio, tu resti silente aspettando di sentire le delucidazioni che ti sono state promesse.
«Tutto è iniziato con il primo Winchester, era conosciuto da molti come un uomo gentile e dal cuore delicato che odiava in ogni modo utilizzare la violenza, egli fu il primo cacciatore di lupi mannari e riuscì a convincere questi a non uccidere gli essere umani ma vivere fra loro e cacciare gli animali nei numerosi boschi, ma tutto cambiò quando la sua dolce moglie venne uccisa.
Gli fu detto che a farlo fu il suo migliore amico, l'alfa della famiglia principale dei lupi mannari» fa una breve pausa boccheggiando, ma ecco che quando sta per riprendere vine interrotta dalla mora che prosegue al posto suo permettendole di riposare un poco.
«Egli impazzì, sviluppò un odio terribile per tutti i lupi mannari ritenendoli creature immonde e immeritevoli di vivere che dovevano essere sterminate per evitare altre simili tragedie, in poco tempo egli solo sterminò il sessanta percento di loro, l'odio e le sue abilità furono un'accoppiata terribile.
A quel punto i suoi amici cacciatori anch'essi tentarono di farlo rinsavire ma non vi riuscirono dunque, per difendere coloro che non avevano colpe, dovettero ucciderlo e lui morente disse che non avrebbe permesso ai suoi sentimenti di smettere di bruciare facendo in modo che i suoi eredi avessero continuato la sua sanguinosa opera insensata, volenti o nolenti. Così escluso lui che ha originato la famiglia Winchester, i suoi tre amici diedero origini a tre altre famiglie, le nostre famiglie... » si ferma per un po' distogliendo lo sguardo da te , quasi non volesse davvero continuare e forse è per questo che a proseguire la narrazione provvede Dafne.
«Sai, molti credono che i lupi mannari siano affetti da una maledizione, ma la verità è che ad essere maledetti non sono loro ma noi, esatto, i cacciatori sono coloro che sono maledetti, legati alla natura dei capi famiglia che poi hanno scelto dei nomi che si adattassero alla loro natura io, Dafne Logos, ho ereditato la caratteristica della logica, Veronica Beleefdheid, lei ha ereditato la caratteristica della gentilezza, Michela Évenreur, lei ha ereditato una forza micidiale dal capo famiglia che per una serie che, non so se definire fortunata o sfortunata degli eventi, si è mischiata con un sadismo spaventoso e un altrettanto terribile controllo, poi, ci sei tu, (t/n) Winchester che hai ereditato la sete di sangue e l'odio per i lupi ma non solo, tu che sei per metà lupo, hai ereditato anche le abilità fisiche della specie e questo è il motivo del tuo malore...».
Fecero entrambe silenzio per un po' come se stessero valutando se parlare di quello che avevano sulla punta delle loro lingue oppure non farlo ma ecco che le parole vengono pronunciate «Questo è il motivo per il quale Jin e Michela non volevano parlartene, sapevano che avrebbe peggiorato le tue condizioni, ma se non lo avessimo fatto non avresti potuto avere controllo su te stessa e poi, sapendolo,potresti riuscire a trovare il punto di equilibrio fra le tue due nature e sappi che a uccidere la moglie del primo Winchester non è stato un lupo mannaro ma ben si un normalissimo cane addestrato da un uomo che voleva sedurre la povera donna fallendo e dunque si è infuriato togliendole la vita » dice con aria afflitta la bionda.
Tu resti con gli occhi sbarrati, non puoi credere a ciò che hai sentito, ma non puoi negare neppure che quanto ti è appena stato rivelato non sembri più tanto irrealistico dopo quanto hai visto nei tuoi ricordi e quanto hai vissuto nell'ultimo giorno, ti pare davvero fuori di testa che una tale carneficina sia scaturita da un bugia, dalla stupida azione di un solo uomo e dalla disperazione di un marito innamorato.
Ora, dopo quanto ti è stato detto capsici perchè senti l'impulso crescente di liberarti e fare del male a quei lupi, capisci perché sai perfettamente come agire per uccidere un lupo mannaro nonostante tu abbia sempre ignorato la realtà dietro la tua famiglia e comprendi finalmente il motivo per il quale da quando hai quei fiori sul corpo il tuo dolore è scomparso.
Credi che ciò sia avvenuto  perchè probabilmente la tua natura animale è stata forzatamente silenziata, ma c'è ancora qualcosa che non ti è chiaro, probabilmente la cosa che più fra tutte fremi dal voler conoscere.
«Per quanto riguarda J- » non ti lasciano finire la frase che all'unisono scuotono la testa in segno di negazione, poi sempre insieme dicono che se vuoi delle risposte su quello e le tue strane reazioni a lui dovrai chiederlo al diretto interessato quando quella terribile situazione giungerà al termine.
Ed è solo in quel momento che rammenti l'ultima immagine che hai avuto di lui e un dolore acuto ti fa guaire come un animale mortalmente ferito, appena ripensi al fatto che sia morto nel tentativo di proteggerti senti come se qualcosa in te si andato in mille pezzi.
Le tue amiche preoccupate ti chiedono cosa ci sia che non vada ma la verità è che non lo sai e non puoi rispondere a qualcosa che ignori, o meglio lo sai, ne sei ben cosciente ma non vuoi ammetterlo, non perché obbligata da quella nefasta serie di eventi nella quale sei rimasta prigioniera, letteralmente, ma non è solo quello, ciò che senti non può essere semplicemente una reazione ai tuoi sentimenti d'amore, è troppo doloroso, troppo reale perché possa essere così.
Tutto viene interrotto da delle grida inumane e terribili che fanno impallidire le due che giacciono quasi completamente prive di forze ai tuoi piedi,  pallide come fantasmi ma che ancora restano coscienti con tutte le loro poche forze rimaste nei loro corpi feriti e portati allo stremo della sopportazione.
Tu al loro contrario rimani calma affilando lo sguardo e con esso tutti i tuoi sensi restanti per cercare di capire quanto stia accadendo fuori da quelle quattro mura scarne e gelide. Al contrario delle aspettative, avere la natura di un pazzo omicida fisso nelle sue idee in questo caso si rivela utile, se ti fossi fatta prendere dal panico avresti semplicemente peggiorato la situazione e ne eri pienamente cosciente, mantenendo la calma invece è più facile giungere ad una conclusione e elaborare meglio le mosse da compiere, più probabilità di sopravvivere in poche parole.
«Calmatevi, qualcuno sta facendo fuori quei tipi, ma è comunque un lupo... Che diavolo sta succedendo fuori da questa stanza? » rimani  confusa da quanto hai percepito, sei davvero sorpresa di essere riuscita con tanta facilità a sfruttare le tue abilità restate sopite fino ad ora, poi la porta viene  buttata a terra quasi fosse stata fatta di burro e dietro di essa appare la familiare figura di Jimin.
Il ragazzo dalla chioma cinerina non appare innocente e carino come lo ricordi ma in lui vedi la figura di un demone sotto spoglie mortali, i suoi occhi scuri come un precipizio senza fondo sono illuminati da un guizzo di violento sadismo e la sua figura bassa ma estremamente muscolosa, armoniosa nel suo insieme è cosparsa e intrisa del sangue di coloro che prima urlavano ed ora non sono che corpi privi di vita nel suolo di quella base di lupi ribelli.
Il tuo corpo reagisce con un sussulto, l'inquietudine inizia a farsi spazio in te nonostante ti era sembrato che questa non facesse più parte di te, ma non puoi farci nulla, la sua forza è ben diversa da quella degli altri e non si tratta neppure dell'Alfa, ora ti chiedi quanto possa essere realmente forte Jin.

WereWolf {Jinxreader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora